CookOut, un pasto al sole – Pasticcio di ortiche


Il pasticcio di ortiche è un primo che fa tornare alla memoria i piatti dei nostri nonni. La minestra di ortiche era una delle prelibatezze primaverili (ma si coglievano fino a tarda estate) a basso costo e ad alto valore nutritivo. Minestra o zuppa di ortiche erano favolosi toccasana anche contro i raffreddori e i dolori reumatici, almeno così diceva la nonna. Il pasticcio è qualcosa di più di un semplice primo, si potrebbe anche definire piatto unico data la sua doppia natura di pasta e di verdura ripassata in padella. Originaria del Trentino, questa profumata ricetta si è sparsa in tutto il nord Italia come pure in Slovenia, in Tirolo e in Istria, dove viene preparata con poche varianti.
Segnalo che la variante estera con lo speck è altrettanto gustosa.
Le ortiche si raccolgono da fine aprile a inizio Luglio e si utilizzano solo le foglie e le cime più tenere. A meno che siate Robocop, vi consiglio vivamente l’uso dei guanti, per evitare di avere mani somiglianti a guantoni da boxe per un giorno intero. Le ortiche in bollitura perdono l’acido formico delle vescicole presenti sulla parte inferiore delle foglie e diventano completamente innocue, oltre che prelibate.
Diversamente a quanto si può pensare, a questo piatto si abbina meglio un vino bianco fermo; ottimo il Pinot Grigio.

Cosa serve (per 4 persone):
500 gr. di foglie e punte di ortiche
2 cipolle dorate medie
300 gr. di salsa besciamella
150 gr. prosciutto crudo San Daniele tagliato spesso (circa 5 mm)
350gr. di lasagne
100 gr. di parmigiano grattugiato (oppure gruyère)
1 rametto di rosmarino
3 cucchiai di olio di oliva
80 gr. di burro
Pepe
Sale

Come si fa:
Lavare le ortiche maneggiandole con i guanti e farle bollire in abbondante acqua poco salata con un cucchiaino di aceto bianco fino a che diventano morbide. Fermare la cottura con un bicchiere di acqua ghiacciata per far sì che mantengano il loro bel colore verde intenso. Scolatele in un colapasta e strizzatele bene. Trasportatele su di un tagliere e tritatele con la mezzaluna (se non l’avete non siete degni di cucinare!) riducendole a una poltiglia grossolana eliminando ancora l’acqua che rilasceranno.
Fate un soffritto fatto con olio, 30 gr di burro e cipolla tritata; quando questa appassisce, unite il prosciutto tagliato a dadini molto piccoli, di circa 4-5 mm di lato, un rametto di rosmarino legato (affinché non perda le foglie), il sale e il pepe. Quando il prosciutto avrà cambiato colore mettete a cuocere le ortiche ben scolate e proseguite la cottura per circa 20 minuti. Alla fine togliete il rosmarino.
Se non avete voglia di fare la sfoglia per le lasagne secondo la ricetta classica potete tranquillamente usare quelle secche o di pasta fresca, a piacere. Fatele bollire tenendole al dente e posatele ad una ad una a raffreddare sopra un canovaccio, cospargendole di parmigiano grattugiato sui due lati onde evitare che si attacchino.
Preparate una besciamella con burro, farina e latte, oppure compratela già fatta (non se ne accorgerà nessuno). Ungete molto bene di burro una teglia e disponete, alternati, uno strato di ortiche, uno di besciamella ed uno di lasagne, finché ce n’è. Finite con le ortiche e coprite con una stesa abbondante di parmigiano (oppure di groviera o, se preferite, asiago) grattugiato, qualche fiocchetto di burro e mettete in forno ventilato a 180°C per 35 minuti (190°C in forno statico), quindi passate alla modalità grill a 200°C per 5 minuti. Levate dal forno e lasciate riposare 3-4 minuti prima di servire.