Gli effetti del coronavirus sul campionato di serie A


Molte sono le incertezze sul futuro del campionato a causa dell’emergenza Coronavirus. Negli ultimi due turni sono state sospese diverse gare e sono scoppiate molte polemiche tra i vari club interessati circa le modalità ed i tempi di recupero.

Anche la Coppa Italia non è rimasta indenne dalle complicazioni del virus. Entrambe le semifinali di ritorno, Juve – Milan e Napoli – Inter, in programma la scorsa settimana, sono state rinviate a data da destinarsi.

Il problema grosso è proprio la ricollocazione delle partite, data la difficoltà a reperire giornate disponibili per il recupero.

Il mondo del pallone si è trovato a questionare sulle possibili date dei rinvii e se disputare le gare a porte aperte o chiuse, con un’attenzione rivolta più agli incassi che al vero motivo della posticipazione. Nel pieno marasma, mentre i vertici del calcio non riescono ad elaborare una soluzione che vada bene a tutti, è intervenuto il premier Conte a mettere ordine. Decide il Governo stabilendo che le partite possono essere disputate solo a porte chiuse nel rispetto della salute di tutti.

Il terzo decreto “Coronavirus” del Governo, sulla base di quanto indicato dal Comitato tecnico scientifico, ha previsto, tra le misure per evitare il diffondersi del contagio, un mese di stop alle manifestazioni sportive. Ovvero evitare per 30 giorni qualunque spettacolo che preveda l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro (droplet).

Il DPCM ha messo tutti d’accordo, la litigiosa serie A può ripartire. Unica alternativa all’arresto del campionato rimane quindi giocare le partite a porte chiuse, per consentire il proseguimento del torneo senza ulteriori squilibri sfociando nell’irregolarità.

Tale decisione ha costretto il Consiglio di Lega a riunirsi per la riformulazione del calendario.

Andranno recuperate domenica 8 marzo tutte le partite sospese nella settima giornata di ritorno dello scorso fine settimana, incluso il big match Juventus-Inter, ad eccezione di Sassuolo-Brescia prevista per il monday-night. Questo il programma:

Parma-Spal domenica ore 12,30;

Milan-Genoa domenica ore 15,00;

Sampdoria-Verona domenica ore 15,00;

Udinese –Fiorentina domenica ore 18,00;

Juventus-Inter domenica ore 20,45;

Sassuolo-Brescia lunedì 9 marzo ore 20,45.

Le gare rinviate invece nel sesto turno, Torino-Parma, Verona-Cagliari e Atalanta-Sassuolo saranno recuperate mercoledì 18 marzo alle ore 18,30. Rimane ancora da individuare una data per recuperare Inter-Sampdoria.

A seguito di tali cambiamenti tutte le altre giornate di serie A scivoleranno in avanti fino al 24 maggio, in modo da rispettare la chiusura inserendo un turno infrasettimanale il 13 maggio.

Sulla scia dell’evento eccezionale che ha modificato gli scenari, l’Uefa dovrà prendere in considerazione l’idea di rinviare Euro 2020 per dare più tempo ai campionati di recuperare, dal momento che il coronavirus non è solo un problema italiano ma i suoi confini si stanno ampliando in tutta Europa.

Ma il problema non è del tutto risolto. Il calcio non è un’isola a parte. Il carrozzone conta più di 600 giocatori in rosa nelle venti squadre di A e poi ci sono i professionisti che a vario titolo lavorano a contatto con le squadre. Se si scoprisse un positivo al Covid-19 cosa potrebbe accadere? I calendari super intasati non possono reggere ad ulteriori sospensioni, quindi, il rischio che potrebbe fermarsi tutto, con il serio pericolo di non poter concludere il campionato, è del tutto evidente. In tale ottica giovedì 12 ci sarà un Consiglio di Lega, con l’ausilio dei medici sociali dei club, per lavorare ad un piano da attuare in caso di emergenza estrema per la tutela degli atleti e degli addetti ai lavori. È sempre meglio prevenire che trovarsi a dover fronteggiare l’eventualità senza un piano.

Certo dispiace che partite così importanti si disputino a porte chiuse, è veramente molto triste, il calcio ha bisogno del pubblico ma l’incolumità degli spettatori è la cosa più importante, la salute viene prima di tutto.
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NDR: La foto, che rende bene la situazione di stravolgimento determinata dal Coronavirus, si riferisce in realtà al Cantarello di Preturo (L’Aquila), nel campionato di terza categoria, dove a fine ottobre 2019 le squadre dovettero giocare con le mascherine a causa di una precaria situazione igienico-sanitaria del campo.