Forza Italia: il Cavaliere è morto, viva il Cavaliere?


A mesi dalla morte di Silvio Berlusconi, Forza Italia è un partito in cerca di un capo, un partito in piena crisi di identità. Forza Italia è ancora l’immagine speculare del suo vecchio leader, che per oltre trent’anni ha dominato la scena politica italiana, che non c’è più e i cui eredi non sembrano in grado di colmare il vuoto lasciato.


Il figlio Pier Silvio, che molti avevano visto come il naturale successore, non sembra avere la stessa forza di carisma del padre. L’attuale classe politica del partito è evanescente. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che è stato designato da Berlusconi come suo successore, è un politico di grande esperienza, ma non ha la stessa carismatica dirompente del Cavaliere. Il senatore Maurizio Gasparri, invece, è un uomo di partito navigato, ma è anche uno dei personaggi più controversi della politica italiana, essendo tra gli ex colonnelli di Gianfranco Fini è quello che a suo tempo ha fatto la scelta più facile e meno coraggiosa e cioè restare in Forza Italia capitalizzando subito una posizione di potere, al contrario del Presidente del Senato Ignazio La Russa che seguì Giorgia Meloni in una avventura che allora pareva solo disperata.

In questo quadro di incertezza, la notizia che la figlia Marina Berlusconi ha fatto capire che non ha intenzione di tornare in politica. Ma anche il ritorno in parlamento di Marta Fascina, la compagna di Berlusconi, ha suscitato un certo interesse. Fascina è una figura enigmatica, che ha sempre mantenuto un basso profilo. Il suo ritorno è stato accompagnato da un’attenzione morbosa per il suo look, che era blu scuro invece che nero. Fascina ha votato la fiducia sul decreto Caivano, ma non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti. Le sue parole sono state limitate a un “Va così” rivolto ai compagni di partito. Vedere Fascina di nuovo in parlamento è senz’altro un segnale di continuità con l’era Berlusconi. Ma è difficile dire se questo sarà sufficiente per rivitalizzare un partito che sembra ormai in declino.

Un partito che ha perso la sua anima

Forza Italia è un partito che ha perso la sua anima. Il carisma di Berlusconi era l’elemento che teneva insieme le diverse anime del partito, da quelle liberali a quelle conservatrici. Senza di lui, il partito è diventato un corpo senza testa, che non ha più un’identità precisa.

Gli eventuali tentativi di Pier Silvio Berlusconi di dare una nuova direzione al partito non paiono finora poter avere successo. Il figlio dell’ex premier è un uomo di grande talento, ma non ha la stessa capacità di leadership del padre.

La situazione di Forza Italia è preoccupante. Il partito è in declino, e non sembra avere un futuro se non riuscirà a trovare un nuovo leader carismatico.

Una commedia in tre atti

La vicenda di Forza Italia dopo la morte di Berlusconi può essere letta come una commedia in tre atti.

Atto primo: la morte del capo. Con la scomparsa di Berlusconi, Forza Italia perde la sua guida e si trova in una situazione di stallo.

Atto secondo: il ritorno di Marta Fascina. Il ritorno in parlamento della compagna di Berlusconi è un tentativo di dare continuità all’era Berlusconi. Ma Fascina è una figura enigmatica e poco carismatica, e il suo ritorno non può avere l’effetto sperato.

Atto terzo: l’incertezza del futuro. Il futuro di Forza Italia è incerto. Il partito è in declino, e non sembra avere un nuovo leader carismatico in grado di rilanciarlo.

La commedia non è ancora finita, ma il finale sembra già scritto. Forza Italia è destinata a diventare un partito marginale, che avrà sempre meno peso nella politica italiana.