Scienza dei sistemi aperti, clinica ed E.G.E.E.


E.G.E.E. = Euristica, Gnoseologia, Epistemologia, Ermeneutica.


Ecco di seguito in corsivo un intervento recente del bravo intellettuale Andrea Sartori.
30 aprile 1777: nasce Carl Friedrich Gauss, il “principe dei matematici” che arrivò a intuire le geometrie non euclidee aprendo le porte alla teoria della relatività generale di Einstein. Questo sommo matematico aveva questa opinione della scienza: “Ci sono problemi alla cui soluzione darei un’importanza infinitamente maggiore di quelli matematici, ad esempio quelli concernenti l’etica, o la nostra relazione con Dio, o riguardanti il nostro destino e il futuro; ma la loro soluzione giace completamente oltre noi e completamente al di fuori del campo della scienza”
Ecco. Io conosco il dialogo profondo che c’è con il caro amico Sartori (tre bellissimi libri suoi, pubblicati con attenzione artigianale dalla mia IBUC Edizioni). Sono sempre entusiasta, anche per l’affetto che provo, di fargli i complimenti per la sua azione di comunicazione culturale. Parimenti, in modo sempre fraterno, non gli risparmio critiche e consigli.
Una sfumatura (non andrei oltre, data la grande intelligenza di Andrea e la grande cultura) di dissenso però c’è, quando sostiene in modo un pò ideologico certe posizioni. Beninteso, condivido profondamente, da gnoseologo ed epistemologo, la posizione espressa nella traduzione della celebre frase di Gauss. Una sola parola in essa non quadra nella dequadratura delle geometrie non-euclidee: “… COMPLETAMENTE (al di fuori del campo della scienza)”.
Non è così, ma si tratta probabilmente di una imprecisione della traduzione. La logica (e in qualche modo la matematica) sono alla base di tutto lo scibile umano, anche per semplice differenza.
La Logica rappresenta il modo di conoscere della specie umana, che produce (o identifica, scopre) “sistemi”. Il metodo sperimentale è il più potente di questi sistemi e fucina di sistemi a sua volta. Precedentemente, in sua assenza, “il vero Dio” (oppure la credenza magica) era quasi ovunque in modo esclusivo.
Oggi, il metodo macro-gnoseologico EGEE (Euristica, Gnoseologia, Epistemologia, Ermeneutica) strumento finale della semi-chiliastica epoca sperimentale-scientifica, definisce con realismo sperimentale i confini pratici della Scienza cosiddetta, aprendo con coscienza progressiva gli orizzonti del nuovo sapere e del non-sperimentale, neo-empirico (la clinica) o anempirico (non portato, cioè, dal processo sperimentale oppure semplicemente sensoriale).
Faccio peraltro notare che tutto ciò che riguarda la consapevolezza dei limiti del metodo sperimentale è figlio del metodo stesso. In EGEE si chiama Ermeneutica, ed ecco perché l’EGEE è una macro-gnoseologia post-illuminista e non volgare positivismo tirato a lucido. Nell’EGEE si ammette, cioè, l’esoterismo, ridefinendo la posizione scientifico-sperimentale complessiva come “endoterismo”: una lettura rivoluzionata del Positivismo sette-ottocentesco alla luce delle scoperte sperimentali che vanno dalla seconda legge della termodinamica, alla fisica quantistica, alla teoria della relatività, che limitano la certezza del sapere, considerate le scienze di riferimento.
Dunque, sana dialettica senza soluzione di continuità e campo non avulso per la fantasia, le credenze e dogmi, l’esercizio libero del pensiero, i miti e riti di consolidamento o i fatti storici ed eventi riportati.
A maggior ragione si mostra come sia comunque la pratica sperimentale a generare ipotesi di ricerca ed evidenze di scoperta. Cioè Logica e, in fondo, Matematica, cifra caratteristica dell’umana intelligenza (etimologicamente intesa).
Intanto, la società umana odierna non è fatta solo di 8 miliardi di individui ma anche da almeno 40 miliardi di società: perciò è società di Grande Massa. Chi segue le mie produzioni scientifiche, sa che si basano sopra la guida gnoseologica dell’EGEE (Euristica, Gnoseologia, Epistemologia, Ermeneutica) che agisce su due cicli: uno per le scienze cosiddette esatte (EGE, praticamente senza Ermeneutica), che operano sui SISTEMI cosiddetti CHIUSI, e un altro (EGEE appunto) per le scienze sociali o umane che agisce su cosiddetti SISTEMI APERTI. La meccanica dei sistemi aperti è completamente diversa da quella dei sistemi chiusi, in quanto essi mutano in continuazione e dunque la valenza del sapere è condizionato da tempo, luogo e condizioni specifiche del sistema, ad esempio dello specifico soggetto societario come oggetto dello studio sociologico. In queste condizioni di variabilità, non si applicano i principi della statistica su universo e campione significativo, bensì i criteri clinici del caso-per-caso. Il risultato deve essere sempre gestito organicamente insieme al soggetto interessato, per via delle sue naturali varianze. Sul piano logico, ciò è assolutamente accomunabile a tutte le esperienze operative che riguardano gli organismi, all’interno dei quali esistono funzioni che rispondono ad aspetti logico-matematici (il cosiddetto assetto Logico-operativo, magari la biologia) e altri che, ad esempio negli organismi umani individuali e societari, rispondono anche a condizioni psicologiche e socioculturali, che si combinano nell’architettura del sistema aperto. La prima ipotesi di ricerca verificata dalla sociatria organalitica è la rispondenza del sistema aperto societario al cambiamento basato su metodologia strutturata di tipo organalitico e la misurazione del miglioramento del suo risultato di interscambio con l’ambiente esterno. Come in altri contesti più circoscritti di sistemi aperti (quelli psichici, gli individui umani), l’intervento linguistico strutturato intorno alle logiche di funzionamento, produce effetti di cambiamento e cura. Esiste allora un ciclo conoscitivo con sue caratteristiche per le COSE (in gergo organalitico PRAGMA, ove valgono le statistiche di universo e campione significativo, essendo i sistemi chiusi, cioè in questo caso sufficientemente STABILI, e anche il classico metodo sperimentale), gli individui (in gergo organalitico PSICHE, sistemi aperti ma circoscritti biologicamente e anagraficamente) e le società umane (in gergo organalitico appunto ORGA, cioè soggetti caratterizzati dalla compresenza di più PRAGMA e PSICHE al loro interno). Tre realtà, tre cicli conoscitivi. Per PRAGMA vale in assoluto come strumento di conoscenza e di utilizzo il metodo sperimentale classico, per PSICHE valgono i grandi passi compiuti sulla conoscenza dei sistemi aperti in contesto clinico psicoterapeutico e psicanalitico, e delle scoperte sperimentali classiche delle neuroscienze, e per ORGA vale soprattutto il contesto clinico, con il supporto parziale di tecniche di tipo logico-matematico che provengono dalle scienze esatte e dalla loro declinazione tecnologica e processuale. Quindi, un insieme di 1000 casi (ma ne sarebbero bastati 100) clinici su società umane è sufficiente per chiarire alcuni aspetti tipici delle società umane stesse, che sono caratteristici dell’organizzazione societaria nella specie umana. Ovviamente i contesti cambiano, ma non poi così tanto. La esperienza casistica è stata soprattutto svolta su specifiche tipologie di società umane, le più diffuse, e poi anche verificata in tempo, che è naturalmente i 50 anni della pratica prodotta, e luogo, la possibilità logistica di effettuare esperienze a latitudini e longitudini differenti dell’habitat umano. Questo appunto per verificare nei limiti del possibile la estendibilità dei risultati euristici (più di così una ipotesi di ricerca non poteva produrre nel corso di una vita di scienziato/ricercatore). Occorre certo un poco di fantasia per capire che quanto ci circonda non è tutto meccanico, ma il salto epistemologico con la scienza dei sistemi aperti nella limitazione dell’uso della fantasia e nell’uso della prova rispetto alla credenza, alla filosofia, alla religione è comunque gigantesco.
Ed è così n Sociologia appunto con la Sociatria Organalitica, esattamente come in psicologia è stato con la Psicoanalisi e le conseguenti e successive esperienze cliniche di varie psicoterapie. Vedendo e operando clinicamente sulle principali tipologie di società umane (aziende, enti pubblici, famiglie, associazioni di vario tipo, gruppi di discussione e di opinione, società amorose, società amicali, ecc.) per circa mille volte, documentate in pubblicazioni (vedi “Introduzione alla Sociatria”, IBUC 2018) e recepite come detto sopra da Enti e Istituzioni di massimo livello accademico e istituzionale è stato possibile formulare questo grande salto scientifico per la disciplina sociologica.