Napoli: ai ripari, subito


Dopo la sconfitta contro la Fiorentina al Maradona per 3-1, dove sono emerse tutte le lacune tattiche e tecniche di questo Napoli, la panchina azzurra ha cominciato seriamente a vacillare. La prestazione deludente, la perdita di certezze, la gestione dei cambi, la mancanza evidente di empatia tra il gruppo e l’allenatore, sfociata nelle reazioni scomposte di alcuni giocatori, hanno portato la posizione di Garcia in forte dubbio.
Infatti, nel vertice che si è svolto lunedì 9 ottobre tra Aurelio De Laurentiis, i dirigenti del club e l’allenatore è stata valutata la posizione di Rudi Garcia. La proprietà non ha manifestato apertamente la volontà di interrompere il rapporto di lavoro, ma la posizione del tecnico è in forse e la riflessione è aperta. In realtà la preoccupazione dei tifosi è condivisa dal Presidente: l’andamento attuale della squadra in campionato la porterebbe, al momento, fuori dalle prime posizioni che garantirebbero la conferma in Champions, traguardo imprescindibile per il club.
Sono stati ipotizzati anche alcuni possibili sostituti a partire da Antonio Conte, vecchio pallino del presidente. L’unico per il quale De Laurentiis sarebbe disposto ad un grande sacrificio economico.
Ma l’ex allenatore Juve ed Inter ha messo a tacere gli insistenti rumors ribadendo la sua volontà a continuare a stare fermo per godersi la famiglia. Il “no” non è dipeso né da un problema economico né da un fattore tecnico. Il vero nemico è stata la tempistica: l’idea di entrare in corsa non è mai piaciuta a Conte, che ama plasmare la sua squadra sin dal ritiro. Però la tentazione Napoli è stata forte.
Per fare il punto della situazione il Presidente De Laurentiis, quindi, si è recato a Castel Volturno per un fitto colloquio con l’allenatore francese e quindici giocatori, ovviamente non convocati dalle rispettive nazionali. De Laurentiis ci ha parlato individualmente e in gruppo. Ha chiamato il capitano Di Lorenzo, ha chiesto compattezza, unione e aiuto a tutti per uscire da questa spirale di negatività.
Al termine il presidente ha annunciato che si va avanti con Rudi, si ritorna al punto di partenza, niente ribaltone, niente rivoluzione, nonostante la sfiducia incassata pubblicamente martedì mattina. In un clima surreale, si respira un’aria di esonero schivato per il rotto della cuffia, De Laurentiis ha deciso di dare un’ultima possibilità a Garcia che, da separato in casa, deve ritrovare aspettative e risultati.
Vedremo se basterà la presenza ed il sostegno presidenziale a raddrizzare la stagione del Napoli, ma intanto la fiducia per Garcia resta a tempo. Contro il Verona, Union Berlino in Champions e Milan, De Laurentiis ed i tifosi vogliono rivedere il vecchio Napoli e soprattutto una nuova grinta.
Si aspetterà la prossima pausa di campionato, quella di metà novembre, per tracciare un bilancio definitivo e decidere, in caso di segnali positivi, se ridare fiducia incondizionata all’allenatore francese oppure se cambiare davvero, ovvero attuare il piano B che per il momento è rimasto nel cassetto e che prevede l’arrivo di Igor Tudor sulla panchina dei campioni d’Italia.
Il futuro di Rudi Garcia è quindi legato al filo di tre partite per restare a Napoli. Tre sfide cruciali e da questo momento ogni partita è un esame per l’allenatore cosciente di non poter sbagliare, perché se dovesse fallire non avrebbe altre chance di restare alle falde del Vesuvio: veramente difficile essere nei suoi panni.