Sistemi aperti, anzi apertissimi sotto l’albero?


Il Natale è alle porte, ma per i nostri governanti le feste non saranno proprio serene. La situazione interna ed esterna al nostro paese è infatti parossistica, e sembra proprio che la teoria dei sistemi aperti, tanto cara ai sociologi, non sia sufficiente a spiegare la situazione.In Italia, il governo di centrodestra è alle prese con una serie di crisi, sia interne che internazionali.Internamente, il governo è stato spiazzato dall’annuncio dell’accordo sul Patto di stabilità, che è stato raggiunto da Francia e Germania senza coinvolgere ufficialmente Roma. Questo ha suscitato lo scontento della Lega, che vede compromesso il suo ruolo di protagonista della politica europea.A livello internazionale, il governo italiano è stato coinvolto nella crisi in corso nel Mar Rosso, che ha portato al blocco del Canale di Suez. Il governo ha cercato di mediare tra le parti, ma le trattative sono ancora in corso.Altrove all’estero, la situazione è ancora più preoccupante.In Congo, le elezioni presidenziali e generali sono state segnate da violenze e atti di incitamento all’odio. La situazione è così grave che l’Unione europea e le Nazioni Unite hanno rinunciato a controllare la regolarità del voto.In Ucraina, la guerra continua, e gli attacchi russi si sono intensificati. Il Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso presentato da Roman Abramovich (un imprenditore e politico israeliano con cittadinanza russa, portoghese e lituana, proprietario del Chelsea dal 2003 al 2022), confermando le sanzioni a lui imposte dall’Ue.In Medio Oriente, la situazione è sempre più tesa. L’Idf (Forze di difesa israeliane) ha pubblicato un video che mostra Mohammed Deif, il leader delle Brigate al-Qassam di Hamas, che è stato dato per morto più volte. Nel frattempo, Hamas e Israele stanno discutendo di una possibile pausa umanitaria a Gaza.Infine, l’Unione europea ha firmato il Patto su migrazione e asilo, che prevede meccanismi di solidarietà obbligatoria per i Paesi di primo ingresso. Il Patto è stato approvato dal Parlamento europeo, ma ha ricevuto il veto dell’Ungheria.Insomma, un quadro davvero preoccupante, che non lascia presagire buone feste per i nostri governanti.Ma se la teoria dei sistemi aperti non è sufficiente a spiegare la situazione, forse possiamo provare a guardare al Natale da un’altra prospettiva.Il Natale è la festa della nascita di Gesù, che è stato un rivoluzionario che ha sfidato le convenzioni del suo tempo. Gesù ha predicato l’amore e la misericordia, e ha invitato le persone a seguire la sua parola.Forse, in questo momento di crisi, abbiamo bisogno di un po’ di rivoluzione. Abbiamo bisogno di persone che siano disposte a sfidare le convenzioni e a lottare per un mondo migliore.Quindi, cari governanti, auguri di buon Natale. Ma ricordatevi che il Natale è anche la festa della speranza. Speranza che la situazione possa migliorare, e che il mondo possa diventare un posto migliore.