La filosofia del leccaculo: come diventare qualcuno senza essere nessuno


In tempo di elezioni è fondamentale: impara ad essere fedele al padrone e traditore con gli altri, servile col titolare e prepotente con la povera gente. Impara a scodinzolare quando lui ti offre una prebenda e a ruggire quando un sottoposto ti infastidisce.

Cominci dalla scuola. Il più forte ha sempre ragione, che sia il professore o il bidello. E quando loro parlano bisogna sempre annuire e abbozzare un sorriso di approvazione. Non si sa mai. Entrare nelle grazie di chi oggi o domani può darti qualcosa, è fondamentale.
Devi, però, essere disposto a tutto: a scambiare il torto con la ragione, a tradire il compagno di banco e, naturalmente, a leccare il culo al professore. Capisci che qualche voto non lo meritavi, ma è andata meglio di come speravi.
Scopri che quel modo di fare può essere utile sempre, nella vita, nel lavoro, nelle relazioni.
Devi apprendere ad usare i sensi. Sapere quando devi far finta di non vedere e di non sentire. Devi aprire la bocca soltanto per usare la lingua al meglio delle sue funzioni. Quando parli lo fai solo per osannare il capo. Quando le cose si mettono male fatti scappare la pipì, corri al cesso: meglio non mettersi in situazioni imbarazzanti, potresti sbagliare. Imboscarsi al momento giusto è vitale.
Poi, quando è arrivato il tempo di trovare un lavoro cercati un culo politico, è il più redditizio. Basta frequentare qualche riunione, farsi vedere, stringere la mano, mostrare la lingua mielosa e proporsi come servitore zerbino nella campagna elettorale. Qualche mese di volantinaggio, attacchinaggio e lecchinaggio e il grosso è fatto. Lui, accertato che la tua lingua produce sufficiente serotonina, ti darà un incarico, ti farà assumere in qualche ufficio, insomma ti sistemerà fino alla pensione.
Da quel momento in poi, se vuoi fare carriera, devi raffinare tutte le tecniche di adulazione e usarle con grande professionalità. Devi essere sempre più servile e ipocrita. Perché la posta diventa più alta. Ci saranno i tuoi parenti da sistemare, i tuoi figli, i tuoi amici. E quindi, a costo di consumare ciò che resta della tua lingua, devi andare fino in fondo.
Invecchierai. I tuoi saranno tutti sistemati, ma il mondo, il mondo va a puttane. Grazie anche a te e a quelli come te. Grazie ai tuoi silenzi, alle tue omissioni, ai tuoi tradimenti, al farsi sempre i fatti tuoi. Ti guarderai allo specchio e sorriderai pensando che in fondo hai fatto il tuo dovere: hai sistemato la famiglia. E se la tua città, la tua comunità, il tuo paese se la passano male, cavoli loro. Tu che ci puoi fare? Tu sei stato capace di cercare un bel culo per la tua lingua. Gli altri hanno voluto fare i rivoluzionari, i critici, gli oppositori, i dimostranti, i solidali, gli intellettuali. Hanno conservato intatta la loro dignità, la loro onestà, la loro libertà, ma in verità sono dei morti di fame.
E poi cosa hanno cambiato? Nulla. E sai perché? Perché fin quando ci sei tu e quelli come te, l’unica cosa che si può cambiare è il culo da leccare.
Storicamente i leccaculo sono sempre esistiti. Ovunque ci sia una gerarchia, gli uomini cercano, infatti, di scalarla con tecniche, atteggiamenti e strategie più meno scorrette. Tra queste l’adulazione è infallibilmente vincente. Più che i forti e gli arroganti, l’evoluzione ha favorito i servili e gli ipocriti. I sopravvissuti di tutte le guerre non sono stati quelli scesi in campo, ma quelli che si sono imboscati in ufficio.  E, com’è noto, anche nella conquista del partner l’inganno “paga”, come conferma Sheryl Crow quando canta: “Mentimi, e prometto di crederti”.
Nelle attuali società rigidamente bloccate il “comportamento opportunistico” delle “lingue di miele” vive il suo trionfo e l’arte del lecchinaggio ha raggiunto e vette inarrivabili. Colpa anche della civiltà dell’immagine che fa sì che gli uomini moderni siano ossessionati come non mai dal giudizio del prossimo, al punto da attribuirvi il senso della propria identità. Un esempio? Cosa farebbe qualcuno per qualche “like” in sulla propria pagina Facebook? E quanta gente compra delle cagate assurde perché le ha viste indosso ai Ferragnez (neologismo più antipatico di un mazzo di ortiche nelle mutande)?
E’ naturale, quindi, che il lecchinaggio, gratificando chi lo riceve renda sempre meglio accetto chi lo effettua, garantendogli favori e vantaggi.
Questo meccanismo ha una spiegazione scientifica: Henry Kissinger sosteneva infatti che il potere è l’afrodisiaco supremo. Anche Andreotti nel suo piccolo diceva che il potere logora chi non ce l’ha, il che è praticamente lo stesso concetto visto da un’altra angolazione. Più che l’effettiva conquista del potere, ad esaltare i potenti sembra però sia la percezione dell’atteggiamento adulatorio dei cortigiani, che provocherebbe l’aumento dei livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che provoca una reazione piacevole ed euforizzante. L’evoluzione sociale e la diffusione del fenomeno, poi, ha fatto sì che adulatori, lecchini, ruffiani e leccaculo non siano più visti in modo negativo, anzi. D’altra parte anche nell’antica Roma e prima ancora ad Atene queste figure erano ben conosciute (“Ibam forte via sacra,,,,” non vi dice nulla? No, perché siete ignoranti come le zappe).
Veniamo ora a definire come sia regolamentata questa “professione”, la quale, come ogni “arte”, poggia su doti innate sulle quali comunque si innesta una tecnica codificata. Dunque cosa occorre sapere per diventare un perfetto leccaculo?
Le capacità istintive sono state formalizzate in una vera e proprio scienza, i cui fondamenti sono sintetizzati in due postulati e sette comandamenti:
Primo postulato (turnover e teoria del ricambio naturale): il “leccato” può cambiare ma le “lingue”  restano  sempre le stesse.
Secondo Postulato (moto e transizione): il lecchinaggio rende ben accetto chi lo effettua e  gratifica chi lo riceve.

In altre parole, se da un lato si rafforza la tendenza a leccare, dall’altro aumentano sempre più i potenti che amano ed incoraggiano lo slinguazzamento.
Ricevere complimenti e sentirsi circondati dal consenso spudoratamente falso, piace sempre di  più. La verità fa male e l’adulazione è sempre più vincente.
Contraddire il capo, vuol dire rischiare gravi ripercussioni ed essere sottoposto al dissenso di tutti gli altri. L’elogio invece, anche se falso, convince “il leccato”  della proprio  bravura, intelligenza,   conferma la  posizione “dominante” e rafforza la sua posizione centrale e dominante.
Si hanno allora i sette comandamenti del perfetto leccaculo:
1)      Individuare con precisione il soggetto da leccare.
2)      Leccare in ogni situazione ed in ogni caso, senza temere di leccare troppo.
3)      Leccare anche in assenza del destinatario.
4)      Assicurarsi che la slinguazzata giunga a destinazione con decisione e con tanto di mittente.
5)      Personalizzare la leccata a seconda del destinatario, scoprendone i punti deboli: figli, intelligenza, bellezza, professione, casa, squadra di calcio.
6)      La pazienza è una delle virtù del leccaculo, che a volte deve lavorare sulla distanza.
7)      Non desistere, anche se si è disturbati da altri concorrenti.

Ma i leccaculo sono tutti uguali? Certo che no: c’è leccaculo e leccaculo. Si possono, infatti, distinguere i seguenti tipi:
Il lungimirante: è quello che guarda lontano, lecca oggi per incassare domani, s’ingrazia le simpatie del meccanico anche se la sua macchina, appena uscita dalla concessionaria, è perfetta, perchè non si può mai sapere!
Il cecchino: che prende bene la mira e spara le sue leccate soltanto al potente di turno, a chi gli può servire nell’immediato per ottenere questo piacere o quell’altro favore.
L’istintivo: che lecca tutto e tutti, sempre ed ovunque, che lascia la scia al suo passaggio, che sbava ovunque, perché è geneticamente predisposto. Non ha bisogno di allenarsi, gli viene spontaneo, ha un “dono di natura”.
Il cortigiano: che fa la corte all’impiegato appena assunto, solo per il fatto che è figlio di una persona molto importante al Comune, o è destinato a far presto carriera …..!
Il leccone  di scambio: campeggia su tutti per l’elevato tasso di rendimento. “Tu dici in giro che io sono bravo ed io faccio altrettanto con te!”  Con questa tecnica si sono costruite dal nulla vere e proprie fortune ed intere carriere.
Ma essere leccaculo è un vizio o una virtù?
Nel passato,  lisciare il proprio capo per conquistarsene il favore, era come minimo considerato un atteggiamento al limite della viltà e la coscienza, che aveva ancora un peso rilevante, influiva pesantemente sulle dinamiche di comportamento e certi atteggiamenti dovevano per forza essere mimetizzati.  I lecchini si vergognavano e spesso venivano additati, derisi e criticati.
Oggi, nella società post-arrivistica, sempre più piramidale e governata dalla logica del denaro e del profitto, dalla competizione sfrenata e deviata dalla logica della raccomandazione, dalla legge del più forte ed  esaltata dal concetto machiavellico del fine che giustifica i mezzi (in realtà Machiavelli non lo ha mai detto!), questo atteggiamento è diventato una virtù vitale e la soluzione ideale per minimizzare le proprie incapacità lavorative. E’ l’arma di difesa più semplice e meno onerosa.
Saper leccare è un’arte che per alcuni risulta naturale ed istintiva e per altri è il frutto di studio e di una  preparazione, faticosissima e minuziosa.
Per concludere, la dinamica dei comportamenti umani ha fatto si che adulatori, lecchini, sviolinatori, ruffiani e leccaculo in generale non siano più considerati in modo negativo.
Tutto ciò ha modificato i secolari rapporti tra le classi sociali.  Ed è un peccato, perché questo fa delle persone sincere una razza sempre più in via d’estinzione.

Fonti:
Richard Stengel: Manuale del leccaculo – Teoria e storia di un’arte sottile.
Si ringraziano inoltre: Gaetano Lo Presti, Marco Gavazzi, Michele Finizio e tutti coloro che nei secoli hanno scritto sull’argomento.