Calvizzano, bullismo e violenza giovanile in Villa Calvisia


Apprendiamo dal Sindaco di Cavizzano, che ne ha dato pubblico annuncio sulle pagine social in data 30 agosto scorso, che la Villa comunale sarebbe preda di violente bande minorili.
Come provvedimento di prime cure il Sindaco – che ha parlato di segnali forti in successivo post del giorno seguente – ha disposto la chiusura dello spazio.
Critiche dei calvizzanesi che replicano all’annuncio del Sindaco di sottrarre la villa ai calvizzanesi non risolve un problema che, fondamentalmente, è culturale.
La Villa è stata poi riaperta il 4 settembre ma la video sorveglianza e i vigilantes promessi dal Sindaco sembrano provvedimenti tampone e non strategie strutturali davvero utili per correggere il problema della devianza e della criminalità giovanile.


Il post del 30 agosto del Sindaco Pirozzi:
Questa sera sono stato testimone di un fatto increscioso. Mi trovavo nei pressi della Villa Comunale Calvisia quando ad un certo punto ho intravisto da lontano un folto gruppo di ragazzini che impugnava mazze di legno e mazze di baseball. Non appena mi sono reso conto di quanto stava accadendo mi sono precipitato verso i ragazzi per capire quali fossero le loro effettive intenzioni. Gli ho ordinato di buttare quello che impugnavano. Da quanto ho capito i gruppi che si fronteggiavano erano pronti a darsele di santa ragione. Ho successivamente appreso che è prassi ormai da qualche tempo dare vita a scontri tra bande di adolescenti provenienti da vari comuni dell’hinterland, che si raduno a Villa Calvisia, per sfidarsi fisicamente.

Ho informato immediatamente i carabinieri, che sono giunti sul posto, e ho redarguito le persone presenti in villa che sembravano disinteressate alla vicenda. Credo che ogni buon cittadino debba, per senso civico, denunciare o segnalare alle autorità preposte queste intollerabili manifestazioni di violenza.

Adotteremo provvedimenti restrittivi per far sì che tali episodi non si ripetano in futuro, prima che accada l’irreparabile. Non possiamo consentire che le nostre strade diventino un far west senza regole e fuori controllo. Sto valutando la possibilità di chiudere temporaneamente la struttura, nel rispetto delle tante famiglie terrorizzate da questi comportamenti, di tanti bambini che non vivono serenamente questa bellissima struttura e dei tanti residenti della zona che vivono immani disagi, in attesa di individuare in breve tempo una soluzione definitiva per una gestione serena di questo bene pubblico.

Oramai si è perso ogni valore umano e civile. Non è possibile che un luogo di divertimento si trasformi in un campo di battaglia. Le baby gang sono un tema serio da affrontare, le nostre periferie impazzano di giovani pronti a dare sfogo a violenze brutali. Serve tanta collaborazione tra amministrazioni comunali, forze dell’ordine, tribunale dei minori e servizi sociali.

Successivamente, il 2 settembre, il Sindaco ha poi aggiunto:
La villa comunale Calvisia resterà chiusa oggi e domani a partire dalle ore 14:00. Da lunedì si cambia registro (riapre il pomeriggio): ci sarà un servizio di vigilanza non armata, rafforzeremo i controlli con la collaborazione del comando Vigili e dei Carabinieri e, nel frattempo, attiveremo le procedure per l’installazione di un impianto di video sorveglianza. Come ho già ribadito questa decisione non è finalizzata a darla vinta ai facinorosi che negli ultimi giorni hanno destabilizzato il clima di serenità in villa ma per responsabilizzare tutti i cittadini. Perché questa struttura è un bene pubblico di tutti e tutti dobbiamo difenderla, preservarla e tutelarla dai vandali che vengono a distruggerla e a dare fastidio. Quindi da lunedì vi chiedo uno sforzo maggiore, un impegno collettivo, quando si verificano episodi del genere chiamate i carabinieri, sollecitate le autorità competenti, cacciate i bulli e allontanateli, isoliamoli, devono rendersi conto che se si comportano in maniera incivile non possono frequentare luoghi pubblici. Qualcuno dirà polemicamente perché non è stato fatto prima. Un dato è certo: come società usciamo sconfitti da tutta questa storia perché se uno spazio di gioia e serenità deve essere presidiato, per difenderlo da microdelinquenti, vuol dire che qualcosa non è andato per il verso giusto. Auguro un buon weekend a tutti, sperando di non dover più adottare provvedimenti simili. Si ringraziano per la collaborazione il Comandante della stazione dei Carabinieri di Calvizzano Pietro De Stasio e il Comandante della Polizia Municipale Raffaele Ferrillo.

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Alcuni commenti dei calvizzanesi:
– Io suggerisco la prevenzione e il controllo. Vietare l’utilizzo della villetta, la vedo una soluzione estrema a discapito di chi ne usufruisce con civilta’ (Luisa D. R.).

– Non è giusto chiudere la villa, luogo di ritrovo e divertimento anche di tanti bambini piccoli e cittadini di calvizzano. È una soluzione che penalizza le brave persone e comunque queste baby gang si ritroverebbero al di fuori o in altro luogo vicino. Chiamate le forze dell’ordine (Alessia C.).

Sta pensando di chiudere la villetta? E sta pensando proprio male, mi scusi.
Significherebbe penalizzare bambini, anziani e persone per bene. Vuole privarli di quel poco di ossigeno? Per punirli di cosa? Del fatto che bisognerebbe sorvegliare meglio il territorio?
Ma che discorsi sono??? Ci sono ultraottantenni che si possono concedere sì e no un’oretta di passeggio in villetta come apice della giornata e voi li volete privare di questa possibilità?
E i bambini?
No. Non ci siamo proprio. Troppo facile. Una scappatoia.
Se serve più controllo sul territorio…allora che sia quella la soluzione.
Niente scappatoie e niente scorciatoie. Non sarebbe giusto. (Patty T.).

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La nota stampa del Movimento Futura:
La devianza giovanile è senza alcun dubbio una delle maggiori sfide della società contemporanea, quantomeno nei Paesi cosiddetti Occidentali.
Le cause sono molteplici, questo è il pensiero dei sociologi e purtroppo dei criminologi, che sono chiamati ad analizzare il fenomeno.
Oggi la pericolosità delle gang giovanili è data dalla assoluta imprevedibilità e dalla sempre più spesso gratuità delle violenze e senza freni inibitori.
Povertà educativa, marginalità, mancanza di empatia e di comprensione dei propri atti, Molto spesso questi ragazzi, a volte poco più che bambini, hanno coi genitori un vuoto relazionale e spesso un abbandono morale ed affettivo, quanto non anche fisico; difficoltà relazionali coi propri coetanei e insoddisfazione della propria condizione completano un quadro che definisce il malessere alla Base del fenomeno. All’interno del gruppo trovano le risposte a detto malessere, sentendosi parte di qualcosa che “agisce” sulla realtà, colmando i loro vuoti esistenziali, la solitudine, anche se in modo deviato.
Importante sottolineare che spesso il gruppo è formato da diverse classi sociali, e ciò a conferma del fatto che le cause non sono sempre da ricercare nel disagio economico.
Anche il sistema scolastico può essere una delle concause nella ‘scelta” di adesione” al branco. L’abbandonò scolastico è molto elevato in questi gruppi, creando così un circolo vizioso.
Non è da trascurare l’aspetto “ludico” delle violenze, delle trasgressioni, come se il solo Gioco a cui questi ragazzi riescono a partecipare avesse la violenza come oggetto e non un pallone. Questo dovrebbe aiutarci a cercare soluzioni, che Forse sono molto più a portata di mano della sola repressione, che infatti non può essere la sola soluzione.
Occorrono progetti che rimettano al centro i ragazzi, impegnandoli in attività sia scolastiche che extra scolastiche, facendoli sentire parte attiva della società e non ai suoi margini se non addirittura un problema.
Rafforzare i servizi sociali comunali, andare a cercare il disagio lì dov’è, in collaborazione con le scuole, e non attendere che i fatti avvengano: la cultura della prevenzione è valida anche e maggior ragione su questi aspetti sociali.
Abbiamo una responsabilità enorme sul futuro dei ragazzi, e non possiamo delegare solo ai genitori, spesso non capaci di adeguate capacità educative il loro futuro. Occorre anche tener conto delle difficoltà della vita odierna, specie nei nostri territori, con un lavoro che non c’è, e quasi nessun supporto alle famiglie in difficoltà.
Nessuno ha le soluzioni pronte e sicure. Tuttavia riteniamo che la risposta migliore sia quella di investire nel sociale, su laboratori sociali di attività, come ad esempio era previsto nel progetto dell’ex IPAB di Via Ritiro “Polo della socialità e della Cultura”. Invece la scelta è stata di farne, seppur importante, una caserma dei Carabinieri nonostante un progetto e dei Fondi ad uso già indirizzato.
Bisogna rimettere in piedi tutte le strutture sportive e di possibile utilità sociale presenti sui territori ed abbandonate all’incuria ed al degrado, come ad esempio, nel nostro caso, spazio dei campi da TENNIS E DI BASKET di Via A. MORO ed il campo sportivo “Italia”.
Invece tali strutture completamente abbandonate, sono ancora in attesa di eventuali progetti di finanziamenti privati.
La risposta Istituzionale è stata di chiudere spazi e strutture pubbliche, nella fattispecie Villa Calvisia, penalizzando un’intera comunità. Un segnale di estrema debolezza delle Istituzioni democratiche che non possono e non devono cedere alla violenza e non risolve la questione.
Come Movimento Futura riteniamo che occorre una progettualità reale ed una visione politica di società e di sviluppo del paese.
Bisogna puntare su Centri come “Polo della Socialità e della Cultura” dove si insegni la legalità ed i suoi benefici, e dove si facciano vedere le conseguenze delle deviazioni sociali. Bisogna rendere non convenienti certe scelte agli occhi dei ragazzi.
Un intervento mirato alla sola repressione del fenomeno non viene ritenuto efficace, e si predilige invece un intervento in sinergia fra le diverse istituzioni, comprese la scuola e la famiglia, che abbia lo scopo di rieducare i giovani alla legalità e ad una maggior partecipazione attiva nella società civile.
Occorrono altresì progetti individualizzati, come interventi a supporto della genitorialità o attività di mediazione familiare, creazione di luoghi di aggregazione giovanile, attivazione delle strutture pubbliche, Vedi spazio Tennis e Basket e campo sportivo Italia, in cui i giovani possano trascorrere il loro tempo nelle ore extra-scolastiche.
Attivare percorsi formativi che mirino a ridurre gli episodi di abbandono scolastico, realizzazione di laboratori per diffondere la conoscenza di norme e valori socialmente condivisi.
Quando un minore delinque c’è chiaramente una responsabilità del minore, ma è soprattutto un fallimento della relazione formativa con gli adulti e di tutta la collettività.
(Segreteria Movimento Futura)