Chitarra Classica – Intervista a Francesco Scelzo


Francesco Scelzo è nato a Trujillo (Perù) nel 1990, ha intrapreso molto presto gli studi di chitarra classica. Nel 2010 ha conseguito presso il “Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli”, sotto la guida del M° Maurizio Villa, il Diploma in Chitarra Classica e, nel 2012, il diploma Accademico di Secondo Livello, entrambi con il massimo dei voti e lode.
Tra il 2011 ed il 2013, grazie all’assegnazione della borsa di studio Erasmus, trascorre un periodo a Londra, dove ha modo di perfezionarsi nell’ Historical Performance (su strumenti antichi) e nella musica contemporanea, con l’esecuzione del celebre “Les Marteau sans Maitre” di Pierre Boulez.
Nel 2013 consegue il Master of Performance presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra con il M° Robert Brightmore, nello stesso anno ultima il suo primo lavoro discografico, “Welcome”, per l’etichetta discografica “NoVoices”.
Nel 2016 termina con il massimo dei voti il Tirocinio Formativo Attivo (a.a.2013/15 Biennio di II Livello Formazione docenti, e TFA) e consegue l’abilitazione all’insegnamento.
Ha al suo attivo tre CD (Welcome-NoVoicesRecord2013); Mood Swings- (SoundLiveRecord2017), Reflexoes-(NoVoicesRecord2020) con la violoncellista londinese Catherine Lee, ed un DVD, Over the Mood uscito a marzo del 2019.
Parallelamente all’attività artistica, dal 2016, a seguito del concorso per titoli ed esami, è docente di ruolo di chitarra presso il Liceo Musicale “Francesco Severi” di Castellammare di Stabia.
Attualmente é impegnato a completare gli studi di Chitarra Jazz con il M° Francesco Buzzurro, presso il conservatorio di musica “G. Martucci” di Salerno

W.M. Benvenuto Francesco, grazie della tua disponibilità. Ci racconti di quando tutto è iniziato?

F.S. Grazie a voi per il gentile invito. Il tutto è iniziato all’età di 9 anni circa. Mio papà aveva una chitarra in casa, da lì i primi accordi, poi le lezioni private, e infine il conservatorio. Dapprima quello di Salerno, e poi di Napoli per seguire il maestro Maurizio Villa.

W.M. La tua produzione musicale spazia sia in ambito classico che “non ”. Da cosa nasce questa tua scelta?

F.S. Nasce dal fatto che sin da adolescente ho sempre suonato di tutto e con diverse chitarre (elettrica, acustica, classica). Quindi si può dire che da subito ho maturato un interesse per diversi generi musicali.

W.M. Hai realizzato un interessante disco dedicato alla musica jazz…ti sei avvalso di trascrizioni del grande e compianto maestro Roland Dyens. Ci racconti?

F.S. Incontrai per la prima volta Dyens al festival di Brno. Avevo 15 anni se non sbaglio. Fu un concerto incredibile, e ricordo che terminò con il brano A Felicidade. Dopo qualche anno partecipai ad una sua masterclass a Bari. Fu lì che mi propose di seguirlo a Parigi per studiare con lui in conservatorio. Lo andai a trovare in occasione di un saggio al conservatorio della sua classe di chitarra. Parlammo molto, e purtroppo capii che per studiare lì sarei dovuto partire dal triennio (all’epoca ero già diplomato e avrei voluto fare con lui solo i due anni di Master). Decisi di non andare. Ci tenemmo spesso in contatto tramite email, e mi inviò una sua fantastica versione del brano Alfonsina y el Mar di Ariel Ramirez, per 4 chitarre. Col tempo scoprii i suoi arrangiamenti jazz… e fu subito amore. Purtroppo terminai il mio disco Mood Swing in ritardo di qualche mese per poterglielo far ascoltare…Se ne andò troppo presto. Ancora oggi però mi piace ricordarlo nei miei concerti, suonando come bis il brano A Felicidade… e spero che ogni tanto mi ascolti.

W.M. Rispetto al passato i concertisti si avvalgono di strumenti sempre più performanti… cosa ne pensi dell’utilizzo di amplificazione per la chitarra classica?

F.S. A volte è necessaria. Personalmente possiedo ed utilizzo un microfono DPA ed un amplificatore Acus. Lo trovo un buon compromesso.

W.M. Parliamo adesso dell’aspetto didattico. Attualmente ricopri la cattedra al liceo musicale di Castellammare di Stabia (Na). Qual è il tuo pensiero in merito alla formazione del chitarrista del domani? Hai qualche riferimento a cui ti ispiri?

F.S. Sicuramente il riferimento è il mio insegnante Maurizio Villa, che da sempre sprona i suoi alunni ad avere una visione della musica e del musicista a 360°. Per quanto riguarda la formazione, sicuramente un aspetto fondamentale, secondo me, è la ricerca di una corretta interpretazione/”traduzione” del “segno grafico” in suono. Sin dai primi anni di studio. E poi sicuramente non precludersi nulla. Il mondo della musica, oggi, è in continuo cambiamento. Per stare al passo con i tempi, potrebbe essere utile conoscere altri generi. Sai , le occasioni possono portarti ovunque. Meglio non farsi trovare impreparati…

W.M. Quali sono i tuoi progetti futuri?

F.S. Ad ottobre uscirà un mio omaggio ad Astor Piazzolla, in collaborazione con Camera Musique di Duilio Meucci, che ha visto la partecipazione di tanti musicisti ed amici eccezionali. Spero quindi di poter portare in giro il progetto.

W.M. Siamo giunti al termine di questo spazio dedicato al mondo della chitarra. Nel ringraziarti ti auguro tanta buona musica.

F.S. Grazie a voi! E buona musica a tutti!