La benedizione è un dono prezioso


La chiesa attraverso la liturgia ci presenta varie tipologie di benedizioni da quelle costitutive a quelle invocative.

Benedire significa dire bene di qualcuno o di qualcosa, sia persona, comunità, luogo o oggetto, la benedizione è devozione religiosa e popolare.
E’ bene ricordare che è Dio che benedice. Il sacerdote, in forza del suo ministero, pronuncia la solita efficace formula Vi benedica Dio onnipotente nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La benedizione nasce come uno dei tanti sacramentali per farci vivere la grazia ricevuta dai sacramenti, ma quello di benedire è anche compito e dovere di noi laici, in forza delle fede del nostro battesimo. Per esempio, nel ritrovarci a casa di amici, parenti e conoscenti oltre al saluto possiamo pronunciare la seguente formula: pace a questa casa e a quanti vi abitano affinchè ogni membro della famiglia sia portatore di pace.
I nostri compiti, quando ci troviamo di fronte ad un improvviso decesso per malattia, incidente stradale, infortunio … vanno ben oltre, in tali tragiche situazioni, oltre a portare un aiuto per ciò che possiamo, nostro dovere è quello di benedire quel defunto con la stessa formula pronunciata dal sacerdote: Dio onnipotente ti benedica nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Sempre in forza al nostro battesimo, da non sottovalutare la benedizione in casa del capo famiglia, infatti viene prima la benedizione dei genitori sui figli, poi la chiesa fa il suo corso con i sacramenti. Come più volte affermava papa Giovanni XXIII, per il suo sacerdozio sono valse prima le preghiere della mamma e poi gli studi teologici che hanno avuto un ruolo importante per la formazione sacerdotale.
Quindi in casa, prima del pranzo o della cena, chiunque siano i commensali, è dovere del capofamiglia benedire, nel nome di Dio, famiglia, pranzo e commensali.
Le mie riflessioni sulle benedizioni nascono dalle esperienze del mio modesto vissuto, nel quale hanno trovato ampio spazio nel mio cuore e terreno fecondo nel cercare di metterle in pratica.

Non bisogna demandare a domani e ad altri quelli che sono i propri doveri.