Il legame tra cammino spirituale e natura


Con la primavera torna la voglia di passare del tempo all’aria aperta. Uno dei modi per farlo è camminare, ovviamente ciascuno cammina in base alle proprie possibilità fisiche. Per chi ha difficoltà, siano esse di salute o semplicemente di tempo, basta poco; basta inoltrarsi in vicini percorsi collinari per trovarsi in una dimensione diversa: aria buona e silenzio. A volte è sufficiente fermarsi in un piccolo querceto per trarre dalle piante energia positiva e tanto ossigeno, così il ritorno a casa sarà positivo e con la voglia di ritornarci.
Per quelli che hanno idee più ambiziose, fisico permettendo, vi sono antichi percorsi a piedi, tracciati da viandanti e pellegrini (significa essere davvero umile), che attraversano l’Italia e risalgono ad ancora prima del ventesimo secolo. Uno dei percorsi più famoso ed antico, è senz’altro la Via Francigena, che portava i pellegrini dalla britannica Canterbury, attraversava la Francia e la Svizzera, poi giungeva a Roma e, passando per il mitico Gargano, portava fino a Brindisi, antico punto di imbarco per la terra Santa (Gerusalemme).
Al pellegrino non necessita il superfluo, basta quel poco indispensabile per il viaggio, al resto ci pensa la natura e tanta spiritualità. E’ importante il saluto con le persone che ti precedono, in questo vi è una parola chiave: buon cammino, in spagnolo si dice suseya, in inglese good walk; quando la sera si torna all’ostello o in punti di sosta di fortuna, si è persino gelosi nel raccontare le proprie avventure ed emozioni della giornata, il vero confidente diventa spesso il diario.
Io non mi riconosco né come viandante, né come pellegrino, quando faccio lunghi percorsi mi servo dei mezzi di trasporto, per ultimo ho utilizzato il pullman per trascorrere alcuni giorni a Medjugorje con la promessa di ritornarci al più presto.
Vivo comunque le emozioni dei tanti amici che mi raccontano il loro vissuto a riguardo, come ha fatto il mio amico e collega Stefano al ritorno del suo cammino di 800 km a piedi a Santiago di Compostela, tra l’altro ha raccontato di volerci ritornare al più presto.
E con tali stimoli, anche io mi diletto in piccoli percorsi per i sentieri collinari, nei quali non mancano mai tratti vicino al mare, ma vi è un percorso speciale che faccio tutti i giorni: esso parte dalla mia mente … destinazione cuore, la mente mi dice una cosa, ma il cuore mi dirotta da un’altra parte, pertanto non mancano motivi di discussione, ma chi la spunta è sempre il cuore.