Clima, per gli scienziati non è l’uomo la causa


Giovedì scorso al “Live in Genova” di Sky TG24 tenutosi ai Magazzini del Cotone del Vecchio Porto all’ombra della Lanterna, il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha sostenuto che il cambiamento climatico è colpa dell’uomo.

Il Ministro dell’ambiente Gilberto Picchetto Fratin

Ne prendiamo atto, e invitiamo a fare lo stesso tanti premi Nobel tra cui l’italiano Carlo Rubbia, il norvegese Ivar Giaever e molti altri che nel corso di questi anni hanno sempre cercato di spiegare che il clima cambia in base a cicli naturali in cui l’uomo centra poco o nulla. Giaever ha recentemente dichiarato: “Il riscaldamento globale dovuto all’uomo è la più grande frode pseudoscientifica che abbia mai visto nella mia lunga carriera di fisico”. Anche Antonino Zichichi, altro illustre scienziato italiano, ha dichiarato che il contributo dell’uomo al “global warming” non supera il 5% e probabilmente è anche meno.

Il Prof. Antonino Zichichi

E allora perché il biellese responsabile del dicastero per l’Ambiente sostiene il contrario? Cosa c’è dietro? Perché alimentare un allarmismo inutile quanto dannoso? Non bastano i danni che già di suo provoca una Natura con la quale possiamo interagire solo in minima parte? Perché non concentrarsi su azioni efficaci sotto la guida di tecnici le cui conoscenze, pur preziosissime, vengono in continuazione disconosciute?
In una famosa audizione al Senato di nove anni fa (era il 27 novembre 2014), il prof. Rubbia, oggi senatore a vita, ha chiaramente detto che nell’ultimo milione di anni la temperatura del pianeta ha subito forti oscillazioni a seguito di glaciazioni che hanno abbassato anche di dieci gradi la temperatura media della Terra, con soltanto brevi periodi in cui il clima era simile ad oggi.

Il premio Nobel Prof. Carlo Rubbia

Restando a tempi storicamente vicini, al tempo dei Romani la temperatura media era 1,5 gradi superiore di adesso, i ghiacciai erano praticamente scomparsi e grazie a ciò Annibale riuscì a scavalcare le Alpi portandosi appresso anche gli elefanti!

Successivamente nel Medio Evo ci fu una piccola glaciazione seguita da un innalzamento della temperatura come ai tempi di Roma antica intorno all’anno 1000 e successivamente intorno ai secoli XVI e XVII vi fu una glaciazione che causò un nuovo abbassamento della temperatura con enormi problemi di sopravvivenza per i popoli del Nord.
Anche negli anni ’40 del secolo scorso vi fu un forte cambiamento climatico e non poteva ancora essere imputabile a cause antropogenetiche. Di lì in avanti e fino ai giorni nostri la popolazione è aumentata di circa 4 volte e la produzione di CO2 è diventata 11 volte quella della prima metà del XX secolo! Tuttavia nel corso degli anni dal 2000 al 2014, nonostante le forti emissioni, l’effetto serra e quant’altro, la temperatura è diminuita di 0,2 gradi, e non si sono riscontrati cambiamenti climatici di dimensione nonostante la crescita esponenziale delle emissioni di anidride carbonica.
Tutto ciò cosa ci porta a concludere? Che la CO2 NON è una delle maggiori cause dell’innalzamento della temperatura del pianeta, mentre le cause vanno cercate nei cicli solari e in altri fenomeni ancora solo in parte conosciuti.
Gli Stati Uniti sono stati paradossalmente l’unico Paese che ha realmente diminuito le emissioni, e ciò grazie al forte sviluppo del gas naturale a discapito dell’estrazione di carbone.
Le nuove tecnologie saranno la salvezza, non certo i pannicelli caldi che l’Europa in modo sempre coercitivo ci obbliga ad usare.
Il cappotto alle case, la volontà di eliminare le caldaie a gas a favore del riscaldamento elettrico (in Italia??? Allora ci volete veramente tutti sul lastrico!), le auto elettriche con batterie che scoppiano violentemente e tutte le altre puttanate (scusate il latinismo, quanno ce vo’ ce vo’) che i politici studiano senza alcuna base scientifica saranno solo un altro modo per demolire l’economia europea, e i governi ciechi e ignoranti continueranno a fare danni a causa della protervia con cui si rifiutano di dare ascolto ai tecnici. Un esempio molto recente: le esondazione di Emilia Romagna e Toscana, figlie di una politica dissennata di controllo del territorio fatta di molte parole, alcune piste ciclabili e nessuna azione sostanziale. Un tempo si raccoglieva la legna sulle rive dei fiumi, lungo gli argini e sotto i ponti. Oggi se lo fai ti arrestano! A chi dobbiamo dire grazie? Ai rossoverdi che forniscono gli stivali di gomma a Sumahoro per prendere una manciata di voti e garantirsi la poltrona, salvo buttarlo a mare non appena inizia diventare scomodo? O ai pidioti che in Romagna hanno costruito una pista ciclabile in cima a un argine, disboscandolo e indebolendolo fino al disastro annunciato mentre la responsabile ambientale della Regione andava dall’armocromista e faceva l’occhiolino a sardine e a pentapitechi?
E poi ti dicono che sei un ingrato se li critichi, che in fondo fanno tutto per garantire il futuro tuo e dei tuoi figli, che dovresti essere contento di tutto ciò che è stato fatto e sorridere al futuro. E noi, col sorriso del capretto a Pasqua, dobbiamo anche sentire un ministro che accusa l’umanità di ciò che compie la Natura. I casi sono due: o non hanno capito gli scienziati oppure non ha capito il ministro. Personalmente propendiamo per la seconda ipotesi, che come causa può avere solo la malafede o l’ignoranza. Ma siccome la malafede si trascinerebbe dietro una serie di concause tra cui – ad esempio – il volere reggere il gioco a un certo tipo di industria e ad un certo tipo di “poteri forti”, preferiamo optare per l’ignoranza, intesa come ignorare i fatti, certamente non nel senso dispregiativo ed offensivo del termine. I biellesi sono noti per la loro parsimonia, non è un mistero. Ne conosco uno che addirittura d’inverno (ve lo giuro!) mette il nastro adesivo sui buchi delle serrature per evitare che esca il caldo. Quando fa freddo si avvicinano alla stufa, se poi fa molto freddo si stringono tutti insieme intorno ad essa, ma solo se fa un freddo esagerato l’accendono. Mentalità montanara, di gente dura abituata a una vita dura. Lo capisco e posso anche accettarlo (lo scotch sulle serrature, però, no!), ma lesinare anche sulla materia grigia dei propri figli sarebbe pura cattiveria.
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Fonti:
per chi volesse ascoltare l’intervento integrale del prof. Rubbia trova qui il link:

Invece l’interevento del ministro al Live in Genova di Sky TG24 lo trovate qui:
https://youtu.be/toOcBpUlzvE?si=aGRqZ2BroosyATFj