Miseria e povertà


Quando ero povero non pensavo di essere così ricco, miseria e povertà sono simili ma non uguali. Si può essere così miseri da non poter soddisfare il fabbisogno quotidiano, ma si può essere ricchi dentro, di una ricchezza che nasce dalla sapienza del cuore, mentre c’è la povertà prodotta da quella ricchezza che ti fa sentire schiavo di te stesso, capita quando vi è un attaccamento morboso alle cose materiali.

E pensare che l’uomo su questa terra ha solo la dimora, la residenza è altrove … Scusate se a volte i miei pensieri prendono il volo, solitamente preferisco rimanere con i piedi per terra.
Noi adulti siamo i bambini di ieri, quelli uniti nella miseria del dopoguerra e nell’amore per la famiglia, sereni nel vedere con quanta energia i nostri genitori ricominciavano, certamente aiutati dalla cultura del mondo contadino, dal saper conoscere i prodotti della natura, dal seme di pomodoro alla spiga di grano, e dalla capacità di saper fare le cose semplici, per esempio il pane con il forno a legna.
Una delle cose più belle, per noi bambini, era la conoscenza e la vicinanza degli animali (da cortile e non). Ricordo che era un mondo in cui si poteva sognare e fantasticare e la miseria si rivelava fonte di insegnamenti importanti quali il dare e ricevere amore sia dalla famiglia che dagli animali.
Nel mio caso questa conoscenza si è rivelata ancora più importante in quanto sono nato e cresciuto nella fattoria di famiglia, alle falde del Vesuvio, con moltissimi animali. Ricordo che ero addirittura diventato la loro mascotte, il solo di famiglia che poteva permettersi di avvicinare i loro piccoli per giocare … non sempre la prendevano bene, ma erano pazienti … Tutto questo non è stata solo una scuola di pensiero, ma anche una scuola pratica e ancora oggi il rispetto della natura e del mondo animale è una mia prerogativa.
Insomma, se tutto quello che ho vissuto è stato un vivere nella miseria, non ci penso a cambiarla con quella forma di ricchezza che oggi potrebbe rendere schiavo.