Politica italiana, un mondo di nani


La sfinge italiana: qual’è il “non nato” che è anche un “non morto”?
Aborto e Zombie della Democrazia italiana.

La politica italiana è afflitta da una malattia che la sta infestando lungo tutta la sua storia repubblicana, una sindrome da falsa democrazia, nascosta dietro 70 anni di settimane enigmistiche.
Attenzione! Non sto parlando di menzogne, troppo facile! Sto parlando di enigmi. Apparenze logiche architetture ad hoc per tenere distanti dal rapporto con la realtà. Così la Sfinge per Edipo: “Solo se risolverai l’enigma potrai procedere…” (ad attuare la democrazia). Ma, a differenza di quanto scrive Sofocle, risolto l’enigma, ecco nuovamente la sfinge ripresentarsi con un’altra invenzione per fermare il povero Edipo, la povera Italia… E un’altra… E un’altra ancora. Così per 70 anni. E nessuno è mai arrivato alle porte della vera democrazia, lasciandosi alle spalle un popolo italiano inebetito, frustrato e ora anche arrabbiato (malgrado sole, mandolino e nobilissima dieta mediterranea e tricolore tutta). Ed emigranti di gran lusso, cervelli funzionanti che non ci stanno a questo gioco per dementi che è l’ENIGMOCRAZIA italiana.

La sfinge non mente, non è proprio la menzogna la sua arma. La sfinge italiana (un pò ibrida, va detto) produce barriere all’entrata (democratica) attraverso enigmi complessi. E tiene in scacco il povero Edipo con enigmi continui, senza dargli mai la possibilità di avvicinarsi a lei per renderla vera. Da 70 anni.
I passi di civiltà e benessere che sono stati fatti sono avvenuti “malgrado la sfinge” repubblicanaglia, e sono stati fatti tutti dalla società civile, su cui la politica ha sempre vivacchiato mezza ebbra dal gioco inconcludente del disvelamento/produzione di grotteschi enigmi.

Risultato? Democrazia apparente: impero leguleio, incertezza del diritto, persistenza di nostalgie, vilipendio del merito e delle qualità, Stato cannibale, politicanti da strapazzo da tutte le parti, leaderismo neanderthaliano anche tra i più intelligenti, ormai provati nel loro comprendonio dalla sottile dipendenza psicotropa dall’ENIGMA.

CHI INVALIDA questo gioco nefasto, che nasconde la ben più nefasta falsità democratica?
Soprattutto i più attrezzati intellettualmente e puliti mentalmente, i più energici: i giovani, i quali non sono ancora pervertiti, come i vecchi italiani, uomini e anche donne, al falso gioco dell’enigma, e pochi altri.

Ove il metodo-fregatura comporta che se risolvi un enigma sei bravo e prendi il 30%. Ma devi riprendere a produrre enigmi, non puoi fare finalmente la Democrazia. Anche perchè non la sai fare, e non devi avere partiti seri e organizzati alle spalle, necessari per curare lo Stato: ti è consentita solo una massa di anche intelligentini uomini-sandwich, pronti come folli a sparare sui loro stessi colleghi.

La sfinge ritorna, dietro di te. E ti costringe a farlo, di riprodurre enigmi. Certo, qualche cosa deve trapelare per nascondere la follia ossessiva del reiterarsi dell’enigma. Ed ecco l’osanna alle banalità, per ebeti o menti estenuate dal dover rincorrere, come nel gioco dell’oca, verità mai ancora apparse, nascoste dietro l’infinità enigmistica ludico-prepotente.

Cosa dire di quest’altra orrida fase della politica italiana… Di personaggi ridicoli, caricature, come Conte, Renzi, Salvini, Di Maio, Zingaretti, Speranza (con i più furbi in immersione: Delrio, Prodi…) che blaterano sulla testa degli italiani umiliati e offesi, allo stremo della fiducia e della sopravvivenza per troppi decenni di delirio sfingesco…

Non ce la fa talmente più il popolo italiano che rischia di piacergli nessun-statista, solo perchè ha una sfumatura di novità rispetto alla squallida banda di vermi della politica che da sempre infestano l’aborto/zombie democratico italiano.

Un non-nato che è sempre stato un non-morto: cos’è? Enigma della sfinge italica.

Questa è la Repubblica delle Banane. O dei Meloni. Con tutto il rispetto per la frutta. E, malgrado tutto questo, come giocatori d’azzardo sporchi e sudaticci alle 4 di mattina, prima che la roulette chiuda, andiamo a votare. Spes ultima dea.
Tutto sul 17. E che Dio, proprio lui, ce la mandi buona. Il miracolo è sempre possibile. E se non avviene, nessun rimpianto. Lo sapevamo. Sia noi che quelli che questo Paese, alla frutta, presto si mangeranno.