A Lucca la ginnastica artistica si chiama Trofeo “Irene Bacci”


A causa del Covid19 anche il mondo dello sport è stato stravolto. Molte le manifestazioni sportive annullate, altre rinviate.

Il trofeo Irene Bacci è un evento sportivo che si tiene a Lucca, da anni, sempre nel periodo successivo alle feste natalizie. A questa competizione di ginnastica ritmica partecipano società da tutta Italia.

Nell’attesa di sapere quando sarà possibile effettuare tale manifestazione ho intervistato il presidente, l’arch. Giannicola Bacci.

In origine qual è stato il motivo principale che vi ha spinto a istituire questo trofeo?

Il trofeo è nato come memoriale dedicato ad una persona scomparsa: Irene Bacci.

Era mia madre quindi c’è un riferimento affettivo importante però a Lucca ha rappresentato il mondo dello sport soprattutto fra gli anni settanta-ottanta. E’ stata un grande punto di riferimento perchè in quegli anni lo sport era agli inizi, non era strutturato in corsi comunali o privati anzi era gestito in maniera, direi, pionieristica.

Mia madre aveva incominciato a lavorare nel mondo dello sport autoproponendosi al fine di presentare e offrire nuovi sport o, comunque, la pratica dell’attività sportiva nell’ottica del benessere e dello stare bene.

Lei ha fondato l’associazione Ginnastica Ritmica Lucca nei primi anni ottanta quando la ritmica a Lucca non esisteva.

L’associazione ha quindi una storia ultratrentennale e io, come presidente, la rappresento dal 2006.

Mia madre è deceduta nel 2007. Dopo la sua scomparsa era necessario trovare un nuovo equilibrio, tuttavia dietro all’associazione c’era un movimento che coinvolgeva più di centocinquanta famiglie e siamo riusciti a continuare nonostante la grave perdita.

Poi, un giorno, ci siamo detti: «perchè non creare un evento che la ricordi?».

Siamo partiti un passetto alla volta, che è un po’ il nostro stile, anche se abbiamo, fin da subito, puntato al massimo livello un po’ per onorarla e un po’ per portare a Lucca delle realtà di altissimo prestigio.

La scelta di far svolgere il trofeo ai primi di gennaio di ogni anno, quando le gare agonistiche iniziano a febbraio, si è rivelata strategicamente buona perchè il Trofeo Bacci è divenuta la prova generale degli esercizi.

Siamo costretti ad effettuare le iscrizioni a numero chiuso, iscrizioni che partono da ottobre.

Ovviamente il numero chiuso ci consente di contenere le ginnaste in una giornata.

La gara inizia la mattina alle 8 e si conclude la sera alle 21, partecipano varie categorie dalle più piccole, che sono le allieve di 6/8 anni, fino alle seniores. Facciamo cinque o sei categorie in una giornata fino a inserire anche le gare di squadra, quest’ultima è stata una richiesta della Federazione quindi abbiamo aperto anche alle squadre e sono molto spettacolari.

Siamo sempre in continua evoluzione.

Quando prepariamo l’evento una buona parte è dedicata alla figura di Irene quindi alle partecipanti arriva, anche se in maniera indiretta, la sua personalità.

Tutt’ora i suoi insegnamenti vengono tramandati: dalla disciplina, ai valori umanitari, alla fiducia in sé stessi.

Noi puntiamo non solo agli aspetti tecnici ma soprattutto a quelli psicologici perchè il benessere delle bimbe per noi è fondamentale.

Se siete riusciti a trasmettere l’eredità di Irene a queste bambine, nonostante non l’abbiano conosciuta direttamente, è già un bel traguardo.

Esattamente. Abbiamo delle figure storiche che ci affiancano e che sono state amiche di Irene, già con loro riusciamo a trasmettere molto alle ginnaste.

Poi facciamo diversi incontri e io cerco di mantenere sempre vivo il fuoco per evitare che la fiamma si spenga. Non è facile però ci proviamo.

Siamo molto soddisfatti dei risultati a cui siamo arrivati e sono veramente orgoglioso se penso da dove siamo partiti senza sapere dove saremo potuti arrivare, fino a renderlo un evento irrinunciabile.

Quante società partecipano al trofeo?

Noi riusciamo a gestire, con le modalità che dicevo prima, un trentina di società percui partecipano circa centocinquanta ginnaste che sono tante, ovviamente, considerando due esercizi a ginnasta l’evento copre un arco temporale di 6/7 ore pertanto l’organizzazione deve avvenire nei minimi dettagli perchè se ci fosse un intoppo si creerebbe un po’ di panico.

La giuria è un altro aspetto importante della ritmica: avere una giuria qualificata sta a significare anche l’importanza del trofeo.

Ultimamente abbiamo avuto giudici internazionali che hanno partecipato molto volentieri al nostro trofeo e più giurati ci sono più accurato è il giudizio ovviamente.

Nel vs sito ho letto le seguenti parole che mi hanno particolarmente colpita, amicizia, lealtà, umiltà e voglia di superare le difficoltà, sono aspetti ma anche qualità importanti e, credo, a mio parere, che si possano riscontrare anche in questa disciplina sportiva. Considerando che lei è cresciuto in questa realtà è d’accordo con questa mia valutazione? Si sente di aggiungere qualcosa o approfondire un aspetto in particolare?

La ginnastica ritmica è uno sport che inizia molto precocemente, già agli otto anni iniziano a fare le gare, ovviamente, una bimba di quell’età è molto fragile. Noi siamo fieri di dire che il nostro approccio allo sport è formativo nel senso che non puntiamo all’agonismo e, quindi, al risultato. Per noi è fondamentale seguire le ginnaste e farle crescere come persone.

In questo consiste l’eredità di Irene, i valori che lei ha citato sono quelli che Irene ci ha trasmesso e che noi portiamo avanti con grande impegno.

Facciamo degli incontri tra le nostre tecniche e le nostre ginnaste dove l’attenzione è riposta su ogni singola bimba ed è rivolta in primis al suo benessere in palestra. Gli aspetti tecnici arrivano dopo. La ginnastica ritmica ha effetti positivi sulla disciplina e l’autocontrollo dell’atleta ma il supporto psicologico non deve mai mancare, per questo motivo è importante seguirle, difatti le nostre insegnanti hanno seguito degli studi particolari mirati ad approfondire questi aspetti.

Insomma ci teniamo veramente al benessere delle atlete perchè vincere fa piacere a tutti, è motivante, però non è l’unica cosa che conta.

Al di là dei risultati ottenuti, la vera vittoria è ciò che ti lascia dentro.

Sì ma io questa cosa l’ho riscontrata con molte persone che spesso mi ricordano la mia mamma perchè un segno del suo passaggio indiscutibilmente lei lo ha lasciato.

Poi negli anni ci siamo guadagnati una patente di serietà.

Il nostro sogno è quello di avere una palestra tutta per noi, perchè attualmente utilizziamo strutture in uso alle scuole, quindi siamo vincolati a esse, nel periodo Covid può immaginare il nostro disagio.

Altra cosa è quando la struttura puoi gestirla tu in autonomia.

Mi viene in mente di citarle ciò che è stato il manifesto di un vostro evento passato, che poi altro non è che una frase di Walt Disney :«se lo puoi sognare lo puoi fare!».

Noi lo sogniamo. Facciamo riunioni con i consiglieri dove appunto ci diciamo spesso:« mi piacerebbe fare..» insomma i sogni ce li abbiamo ma, come ho già detto, un passo alla volta ci arriveremo.