Nuoto – La dannata tentazione del doping


Ha destato notevole scalpore, in settimana, la notizia che Andrea Vergani, 21 anni medaglia di bronzo agli ultimi europei, bronzo mondiale in vasca corta nella staffetta 4×50, è stato trovato positivo alla cannabis in un controllo antidoping effettuato il 2 aprile in occasione dei campionati italiani di Riccione, allorquando primo in finale è andato in testa al ranking mondiale. L’atleta italiano, giovane promessa nei 50 SL, rischia ora una squalifica da 3 mesi ad 1 anno e pertanto mette a repentaglio la partecipazione ai mondiali del prossimo anno.
Va detto che l’uso della cannabis, fino a pochi anni fa fortemente osteggiata in campo sportivo, non garantisce miglioramenti per le prestazioni degli atleti, soprattutto in sport di coordinazione come il nuoto, tanto è vero che i valori per essere definiti positivi al riscontro negli ultimi tempi sono stati aumentati di 10 volte rispetto al passato.
Purtroppo però quei valori sono stati superati da Andrea che a questo punto vede compromessa , almeno nel breve termine la sua carriera. Purtroppo c’è l’aggravante per l’atleta italiano, che da pochi mesi era stato tesserato con il gruppo sportivo dei carabinieri , e quindi molto probabilmente partirà anche un procedimento disciplinare interno.
Una leggerezza che potrebbe costare molto cara al campione di nuoto anche se la speranza è che i valori siano stati superati di poco e pertanto il tutto potrebbe essere imputabile ad una taratura difettosa dello strumento di misurazione.
Si attendono gli sviluppi.