F1: Hamilton, il dominatore


Domenica 22 luglio abbiamo assistito ad una svolta, in terra tedesca, con la vittoria del Gran Premio da parte di Hamilton. Domenica 29, ci si aspettava la reazione da parte di Sebastian Vettel, che anche nelle qualifiche di questo Gran Premio aveva evidenziato un passo gara invidiabile.
La partenza , a causa del meteo , non prospettava molte problematiche, infatti il sole era alto nel cielo e l’asfalto presentava temperature vicine ai 60 gradi.
Il gran premio, molto lungo con i suoi 70 giri, parte con un buono spunto di Hamilton con Bottas che gli protegge le spalle dall’attacco di Raikkonen.
La Red Bull di Verstappen passa subito dalla 7.ma posizione alla quinta, il team era arrivato in Ungheria forte dei favori del pronostico, ma invece di fare un solo boccone degli avversari ha dovuto fare i conti con notevoli problemi nelle qualifiche.
Da subito Hamilton mette in chiaro il suo obiettivo, staccando il giro più veloce. Al sesto giro , Verstappen grida al box “no power” ed è costretto a posizionare la propria vettura nel green a bordo pista. Si confermano, per il motore Renault, i problemi già evidenziati nello scorso gran premio e un furibondo Verstappen urla al microfono “perchè non continuo fino a che esplode questo ….motore”. In casa Renault non saranno molto contenti. Però il problema che ha portato all’abbandono di Verstappen è effettivamente legato al MGUK e Christian Horner, patron Red Bull, arrabbiatissimo, ha detto “paghiamo tanti tantissimi soldi per motori di prima classe e guardate un po’ cosa ci danno, pretendo le scuse del capo della Renault”
Odore di divorzio, di certo non consensuale?
Al 13.mo giro Gasly con la Toro Rosso è in un’ottima quinta posizione.
Al 15.mo rientra ai box Raikkonen, torna in gara dopo 5’’1, pit stop un po’ lungo, legato ad un problema alla ruota posteriore sinistra. Al 16.mo anche Bottas cambia i pneumatici.
Al 25.mo giro anche in virtù dei tanti secondi recuperati da Vettel negli ultimi giri, Hamilton è costretto alla sosta ai box. Al 36.mo giro Hamilton ha recuperato oltre 7 secondi di distacco da Vettel, di sicuro a causa delle gomme , che usurate , iniziano a presentare il conto. Al 39.mo giro, stranamente, Raikkonen è richiamato al box per il cambio gomme , mentre Vettel rinvia di un giro e va alla sostituzione con montaggio degli ultrasoft, con un pit stop davvero lungo a causa di un problema al perno dell’anteriore sinistra.
Al 43.mo giro Vettel è davvero a poco da Bottas , che resta in pista senza cambiare i pneumatici, per tenere a freno Vettel nei primi giri con le ultrasoft.
La gara scorre via senza sussulti e soprattutto senza che per il ferrarista si prospetti la possibilità di effettuare un sorpasso.
Al 64.mo giro, con Bottas che mantiene le ruote gialle da 43 giri, Vettel tenta il sorpasso sulla Mercedes, ma nel tagliare la curva urta con la posteriore sinistra l’alettone anteriore destro, l’impatto è violento e Bottas, rotto l’alettone decide lo stesso di restare in gara, noncurante dell’imminente arrivo di Ricciardo. Un applauso alla resistenza dei pneumatici Michelin, che resistono all’urto e permettono a Vettel di continuare la gara. Al 66.mo giro Ricciardo tenta il sorpasso ma Bottas tiene ed il pilota Red Bull deve uscire dalla pista. Ma non si arrende e rientra alla caccia di Bottas, sorpassandolo poco dopo . Mentre tutti si domandano , se la direzione gara penalizzerà Bottas, parte una investigation , assurda, per l’incidente tra Vettel e Bottas.
Vince Hamilton davanti alle due rosse, di Vettel e Rikkonen, quarto Ricciardo e quinto Bottas. Sesto a sorpresa Gasly.
Vettel sprofonda a 24 punti da Hamilton e deve osservare l’avversario da una distanza ancora maggiore.
Complimenti alla strategia gara della Mercedes capace di vincere contro tutti i pronostici questo Gran Premio d’Ungheria.
Il circus si ferma e dopo le meritate ferie, si partirà il 26 agosto con il Gran Premio del Belgio.