F1: ancora troppe incognite


Il circuito della Formula 1 rischia gravemente a causa del lungo stop imposto dall’emergenza Coronavirus. Così come in tutti gli sport professionistici , nei quali il giro d’affari è di svariati miliardi di euro o dollari, anche il circus a 4 ruote, teme che la riduzione del monte gare (forse a 12) o addirittura l’annullamento della stagione, potrà provocare guai finanziari, insanabili, alle scuderie e comunque a tutti gli operatori del settore.
La crisi in cui potrebbe precipitare, in primis Liberty Media (detentore dei diritti dell’intera manifestazione, rilevati circa due anni fa dall’ex patron Bernie Ecclestone), sarebbe epocale. I problemi sono correlati agli accordI stretti con gli organizzatori dei Grand Prix, i diritti Tv che pesano per il 40% del totale e le sponsorizzazioni (in testa c’è Heineken). Se il flusso finanziario di questo indotto dovesse ridursi o addirittura fermarsi, ne pagherebbero le conseguenze anche e soprattutto le 10 scuderie partecipanti al mondiale , con le più piccole a subire i danni maggiori .
Liberty Media sta cercando di perfezionare degli accordi con alcuni paesi per garantire almeno una parte delle gare , ed al momento i più probabili sono la Cina, l’Azerbaijan, il Vietnam ed il Bahrain.
Se si riuscisse a garantire il completamento di almeno 12 gran premi, la stagione sarebbe salva, al di sotto , andrebbero invece contrattualizzati di nuovo i rapporti con i media e gli sponsor e tutto questo avrebbe pesanti ricadute sulle scuderie. C’è anche da sottolineare la probabile riduzione degli incassi da parte dei singoli circuiti, che DI SICURO dovranno far disputare le gare a porte chiuse. La mancanza del pubblico oltre ad essere un pesante handicap per la spettacolarità delle competizioni, ridurrebbe al lumicino gli introiti collegati ai biglietti, al merchandising e all’indotto che lavora e guadagna opera nei giorni delle prove e della gara. Si pensi alle attività commerciali, agli alberghi, ai punti di ritrovo nelle località poste vicino al circuito.
Qualche notizia dovrà affiorare nelle prossime settimane, l’attesa cresce