Quelle stellette di latta


Nemmeno si é insediato il nuovo governo e già piovono critiche sui nomi associati ai vari dicasteri.
E proprio in occasione della Festa del 2 giugno e della parata delle varie componenti del sistema Italia, ma in effetti incentrata sulla componente delle Forze Armate, arriva una critica, forse gratuita, sul neo Ministro della Difesa Elisabetta Trenta contestata nel merito delle sue capacità, di cui ovviamente non ha potuto ancora dare prova avendo giurato solo poche ore fa, dal generale in pensione Marco Bertolini, attuale presidente dell’ANPdI, l’Associazione Nazionale dei Paracadutisti d’Italia, in quanto nel suo curriculum si legge che é Capitano della Riserva Selezionata.
Lo riporta le rivista on Line “Esercito Difesa” e “Il Primato Nazionale” che, in un lungo articolo, riferiscono in virgolettato quanto avrebbe detto sui social il Bertolini.
“Hanno la faccia come il c**lo. Completeranno la distruzione delle Forze Armate con queste incompetenti allo sbaraglio. D’altronde ormai è un dato acquisito: se non sei donna non puoi fare il ministro della Difesa“.
Ed ancora, continuando a riferirsi al Sig. Ministro della Difesa in quanto già Capitano della Riserva Selezionata, il generale in quiescenza avrebbe sostenuto:
“E ci siamo fatti male da soli: abbiamo concesso gli stessi gradi che diamo a ufficiali che devono superare una durissima selezione ed un difficile percorso professionale ed etico in Accademia, a dilettanti che, in attesa di un impiego più consono alle loro capacità, vengono trasformati in militari senza averne la motivazione. Per imposizione delle mani o per decreto poco cambia”.
Ma il generale a riposo evidentemente dimentica che gli Ufficiali della Riserva Selezionata, del resto come quelli dei Corpi Ausiliari, non sono personale militare con incarichi di comando ma “specialisti funzionali”. Dunque non rudi militari dediti all’arte della guerra ma professionisti le cui professionalità, naturalmente per ragioni di costi, non sono assicurate alle Forze Armate dalle Accademie militari (che formano, essenzialmente, solo personale da avviare alla carriera di Comandanti, di logisti o di amministrativi) ma di cui le stesse Forze Armate hanno comunque irrinunciabilmente bisogno per alcuni settori inerenti la cooperazione civile-militare, la sanità, il benessere del personale, fino ad alcuni aspetti dell’intelligence.
Parliamo di ingegneri, architetti, medici, avvocati, traduttori, giornalisti, odontoiatri, specialisti in antinfortunistica, studiosi di problemi di geopolitica, etc. che in virtù della Legge Marconi, ossia di una legge dello Stato Italiano tuttora vigente, conseguono un grado militare non per comandare reparti militari ma per essere inseriti organicamente tra il personale delle varie missioni militari in cui il nostro Paese é impegnato, con le tutele che solo lo status militare può assicurare, naturalmente solo per esercitare la professione in cui sono abilitati.
Insomma nessuno di questi militari con le “stellette di latta”, come sembrerebbe volerli definire Bertolini, viene impiegato quale comandante di uomini, ad es. per condurre azioni propriamente militari e al Capitano Trenta, neo Ministro della Difesa, con buona pace dell’anziano generale, mai sarebbe stato affidato il comando di una Compagnia.
Infine, ma non da ultimo, la ovvia considerazione che il ruolo di un ministro é per lo più politico e non tecnico e quindi giudicare la persona solo per un aspetto del proprio percorso curriculare sembra, quanto meno, una spericolata uscita.
Insomma il Bertolini, non soltanto esibirebbe una evidente insofferenza verso i Regolamenti e le Leggi dello Stato, atteggiamento inspiegabile da parte di chi, militare ancorché in pensione, dovrebbe essere invece uso “ubbidir tacendo”, non solo dalle sue parole si denoterebbe un atteggiamento retrogrado è maschilista con toni sprezzanti verso le (più che ovvie) capacità delle donne, ma avrebbe avuto anche ben poca cortesia istituzionale nei confronti del Ministro della Difesa il che, da parte di un presidente di una Associazione d’Arma sembra davvero fuori luogo.
E, a meno che non si tratti di una uscita prodroma a una incipiente, improbabile, carriera politica, si può solo ben immaginare l’errore marchiano in cui incorre sostenendo in buona sostanza che un operatore del Col Moschin possa curare i denti meglio di un vero dentista o che sappia tradurre dall’arabo meglio di un professore universitario dell’Orientale.
Non si può che chiosare che ci si augura che le parole del Gen. Bertolini siano state travisate e che, in tal caso, arrivi immediata una smentita. Sarebbe gravissimo se così non accadesse perché equivarrebbe a confermare le parole riportate da “Il Primato Nazionale” e, prima ancora, da “Esercito Difesa”.

Fonti:

Il Primato Nazionale
www.ilprimatonazionale.it/politica/generale-della-folgore-contro-la-neoministra-trenta-quelle-stellette-per-finta-86578/

Esercito Difesa
www.esercitodifesa.com/2018/06/01/generale-della-folgore-contro-la-neoministra-trenta-quelle-stellette-per-finta/