Il Risorgimento di ieri e di oggi


Ebbene sì, sono un piemontese da diverse generazioni, uno di quelli che, sino a non molto tempo fa, andava fiero di appartenere a quella regione che diede i natali all’unità d’Italia … ma fu vera gloria?
La prima nota stonata la sentii da un famoso esponente politico della Lega Nord, anche lui piemontese, e poi via via diventarono sempre più fitte grazie anche ad amici del Sud colti e preparati e diciamocelo senza mezze misure … come poteva un popolo rozzo realizzare un’opera artistica meravigliosa come la Reggia di Caserta o Piazza del Plebiscito a Napoli. Perché dico tutto ciò? Semplice, che il sogno di un’Italia unita e forte, lasciatemi dire quasi mazziniana, fu “strumentalizzata” da coloro i quali, oggi come allora, mirano all’eliminazione dell’azienda Italia?
Chi ci fu dietro i Savoia e chi c’è, adesso, dietro ad alcuni partiti i cui fondatori si imbarcarono su un panfilo nei primi anni ’90, poco dopo la caduta del muro di Berlino?
Se ci fosse veramente ciò di cui si parla in rete sotto il nome di Zeitgeist, noi tutti ci dovremmo domandare se ora si è ad un passo dallo scontro finale, e non solo.
Inoltre andrebbero riviste sotto nuove prospettive il Risorgimento italiano, la guerra di liberazione e le alleanze politiche postbelliche con particolare attenzione dal 1991 ad oggi.
In effetti per quanto sopra presterei particolare cautela verso quei movimenti o partiti che, non solo in Italia, hanno avuto un successo eccezionalmente rapido anche attraverso l’uso dei media principali il che implica investimenti economici di rilievo e approfonditi studi che possano compensare l’assenza di idee con la conoscenza dei malumori popolari.
Inoltre osserviamo i loro esponenti in Italia ed in Europa che spesso non portano al seguito livelli culturali veramente apprezzabili, ma solo un certo physique du rôle ed, eventualmente, delle esperienze in campo bancario.
Pare che l’economia del Regno di Sardegna non fosse così prosperosa e le guerre costano molto e non solo in termini di vite umane, allora chi li sovvenzionò?
Perché una bella e nobile aspirazione di un’Italia unita e forte non fu realizzata e chiunque ci tentò pagò questo anelito con la propria vita?
Nel contesto delle elezioni riunire sotto un’unica forza sociale la destra e la sinistra, come in parte avvenne quel 5 dicembre 2013 oppure con il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, è ovviamente impossibile, ma da Nord a Sud invece sì.
Lancio al lettore l’invito ad essere analitico ed investigatore su quanto questi esponenti dicono, ma soprattutto su coloro che questi incontrano, spesso a porte chiuse.