Che notte quella notte


Come spiegare la notte del 4 ottobre ad Amsterdam? Una notte fatta di emozioni, tormento misto a passione, contentezza che ti fa esplodere il cuore dalla gioia, voglia di abbracciarsi e cantare fino a non avere più voce e meraviglia, tanta meraviglia. Sì perché questo Napoli incanta, in Europa come in campionato, ed è sempre più straordinario
Il Napoli ha battuto i lancieri dell’Ajax in Champions League con una prestazione magistrale che ha riversato il club azzurro in una serata storica.
Uscire dalla Johan Cruijff Arena, dal tempio del calcio totale, con un bottino di 6 reti all’attivo è stato per gli uomini di Spalletti un sogno incredibile che si è avverato e, contemporaneamente, un incubo che si è abbattuto sugli olandesi. I giocatori dell’Ajax, infatti, sono rimasti talmente scioccati dalla sconfitta al punto di rifiutare il consueto scambio delle maglie a fine gara. Un gesto di sportività e fair play non raccolto. Meglio dimenticare subito – avranno pensato – che mirare una maglia azzurra che non avrebbe fatto altro che rendere maggiormente indelebile una simile umiliazione. Già, perché mai, Kudus e compagni, avrebbero immaginato che dopo essere passati in vantaggio avrebbero imbarcato una mezza dozzina di gol.
Gli azzurri rimontano come se nulla fosse accaduto. Ci pensa Jack Raspadori a pareggiare i conti facendo sembrare semplice anche l’impossibile. Poi arriva Kvara a pescare Di Lorenzo per il gol del vantaggio. Il Napoli gioca in velocità mentre l’Ajax fa fatica a difendersi ed il tris arriva proprio nell’ultima azione del primo tempo: Anguissa recupera palla e fa correre Zielinski che segna nel nulla della difesa olandese. Nella ripresa è sempre Zambo che serve l’assist del poker all’ex Sassuolo che firma la sua prima doppietta Champions. Ma la prestazione pazzesca e travolgente del Napoli non finisce qui. Il georgiano trova il gol che meritava dopo aver subito un brutto fallo di Tadic, che finisce per lasciare i suoi in dieci dopo un altro brutto intervento, ed anche il Cholito Simeone si toglie lo sfizio di tornare a segnare.
Ancora non pago il Napoli, sul finire, continua ad attaccare e mentre la traversa nega il successo personale a Ndombelè, lo score finale segna un impietoso 1-6.
Stupisce a fine partita ascoltare Spalletti che, dopo una siffatta notte magica, invece di godersi i complimenti, con ritrovata irritazione redarguisce i suoi per le riscontrate piccole disattenzioni, spronandoli soprattutto a non adagiarsi, quanto invece a pensare al futuro e a non sottovalutare la partita della domenica successiva. Questa è la giusta mentalità, la grinta di cui si sentiva la necessità. Richiamare tutti a stare sempre sul pezzo, senza sbavature e senza sconti, nemmeno quando si porta in dote un risultato netto, pieno e assoluto come questo.