I misteri di Villa Pamphilj


A Villa Pamphilj, a Roma, Giuseppe Conte ha celebrato gli Stati generali e la sua figura meschina, una serie di incontri con istituzioni internazionali, sindacati e associazioni di categoria, per discutere il rilancio economico dell’Italia dopo la pandemia. Una roba semplice insomma. Giuseppe Conte ha incontrato tutti ma più che altro ha dato ragione a tutti facendo finta di ascoltarne  e recepire idee prendendo nota ed annuendo con convinzione. Una presa per i fondelli a cui le opposizioni hanno fatto bene a sottrarsi nata con il proposito di inscenare una passerella mediatica ma che si sta trasformando in una tragedia per la nazione. Più che Stati generali, questi sono stati i mercati popolari che il sabato affollano le ns strade: una confusione senza filo logico, uno sfogatoio, senza che nessuno abbia avuto la capacità o la voglia di tirare le somme facendo una sintesi tra le diverse istanze e proposte. Da giorni la pantomima è finita e a più è sorta spontanea una domanda: e quindi?che si fa? La risposta è semplice: e quindi Giuseppe Conte farà esattamente quello che stava facendo prima di questa sceneggiata napoletana cioè cincischiare provando a vivacchiare tra poderosi miliardi virtuali, liquidità inesistenti iniettate nell’economia, cassa integrazione che non arriva, totale confusione dell’Inps, mancette improbabili, strade piene di monopattini e Paese alle corde , aspettare la 2 ondata che già riempie le tv ed i quotidiani. Nel giro di qualche mese, tra Mes, condizionalità,Recovery fund , finiremo indebitati, con il cappio al collo e con il problema di dover spendere in poco tempo una quantità enorme di soldi seguendo la disciplina degli appalti. Salvo miracoli, la nave affonderà ma il nostro Giuseppe continuerà a dar ragione a tutti, manco fosse il salumiere con le sue affezionate casalinghe. Un governo irritante, incosciente perché nel senso letterale non ha preso coscienza della vera gravità economica, pericolosamente inquietante visto che alla fine dell’estate potrebbe esserci una rivolta popolare. Parliamoci chiaro basterebbe riascoltare tutte le dichiarazioni di Conte e dei ministri, dall’inizio della crisi, e confrontarle con quelle del giorno dopo, per fugare il dubbio. Dal rischio minimo che il paese fosse colpito dal virus all’invito agli aperitivi, dalla certezza della preparazione ad ogni evenienza alla malattia che era poco più di un’influenza, allo stanziamento iniziale di 3 miliardi ritenuti capienti alla valanga di miliardi a tutti e rapidamente. Dai prestiti in banca in 24 ore alla richiesta dell’atto d’amore, dall’affidamento all’Inps delle erogazioni perché già pronto alle elargizioni al fallimento del click day, dalla garanzia sulle semplificazioni al groviglio delle autocertificazioni, dalla lotta alla burocrazia alla scrittura di un dpcm da pazzia, dal nessuno sarà trascurato a un numero imprecisato di settori produttivi dimenticato. Parliamo di un governo che senza idee senza titoli (diplomati, casalinghe,nullafacenti etc..) pensate voi, è ricorso a cervelloni per elaborare un piano che non sarà seguito, un esecutivo che ha trasferito le scadenze fiscali come se il paese fosse in condizioni normali. Parliamo di un esecutivo che stima la perdita del Pil dell’otto percento ed è convinto che i suoi provvedimenti porteranno grandi miglioramenti, quando tutti gli organismi previsionali indicano numeri ben peggiori e comunque più vicini al meno 12 per cento ammesso che vada bene. Come se non bastasse il cdm dall’inizio della crisi ha non solo continuato a spendere per il gigante statale ma addirittura ne ha ampliato i costi come fossimo in espansione, eppure chiunque, ribadiamo chiunque, avrebbe immediatamente fatto una draconiana revisione della spesa per recuperare svariate decine di miliardi. Non ci si rende conto che a settembre tra il calo forte dei consumi, la mancanza di fatturato, di liquidità a fondo perduto, le scadenze trasferite da onorare, le attività che non potranno continuare, i licenziamenti conseguenti e i fallimenti, sarà un inferno, altroché fisco da pagare, mutui da recuperare, leasing da onorare, contributi da saldare, bollette e costi aziendali pregressi da quietanzare, con quali soldi? Quali aiuti dello stato?. Giuseppi ed i suoi boys si sono trasformati in politici professionisti, usando la bugia come strumento di governo: annunci, promesse e niente più. Era il febbraio 2019, ad esempio, quando i 5s e Peppi esultarono: “Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire, l’Italia ha un programma di ripresa incredibile”. A smentirlo furono i fatti, con una crescita del Pil praticamente nulla 0,2 per cento. A dicembre 2019, poi, lo stesso “Giuseppi”, in versione Babbo Natale giallorosso (la maggioranza, nel frattempo, era cambiata, con Pd e sinistra al posto della Lega, insieme ai grillini), dichiarava trionfante: “Sono orgoglioso del reddito di cittadinanza, le statistiche ci dicono che in otto mesi abbiamo registrato un calo del 60 per cento della povertà: un risultato incredibile”. L’Istat ha certificato che questa diminuzione del 60 per cento della povertà è tanto incredibile da non essere vera: il calo non c’è mai stato. Arriviamo, di bugia in bugia, al gennaio 2020, quando dalla Cina si muove, minacciosa, l’ombra del Coronavirus. “Siamo prontissimi”, dice sicuro Conte in tv. Anche in questo caso, sono i fatti a dire l’esatto contrario: in Italia la pandemia fa registrare 34mila morti, mentre in Germania (con 23 milioni di abitanti in più) i decessi sono un quarto di quelli italiani. Poi siamo passati da andrà tutto bene restiamo a casa al ripartiamo , ma come ? Abbiamo 8 milioni in cassa integrazione. E’ probabile che a settembre, 4 milioni di loro siano definitivamente disoccupati: l’edilizia è crollata del 64%, gli ordini alle industrie del Nord collassati del 49% , cifre così si va verso una guerra civile altro che ripartiamo . E ciò per responsabilità diretta dei 5ms e  del Gualtieri storico , messo lì dal PD venduto ai poteri di Bruxelles ma si sa i comunisti sono i nazionalisti degli stati altrui , che ha fatto mancare la liquidità immediata alle imprese , al solo scopo di far veder che mancano i mezzi  e dunque bisogna aderire al MES. Una tattica per mettere sotto pressione i 5S, che nel MES non volevano andare; e per questo, Gualtieri ha compromesso l’avvenire di decine di migliaia di aziende, costringendole per esempio a pagare di tasca loro (quelle che potevano permetterselo) la cassa integrazione che lui, e il suo compare Tridico, hanno fatto mancare. Adesso invece per distogliere l’attenzione della bomba sociale che sta per esplodere , i ns galantuomini blaterano di tasse , si riempiono la bocca di cuneo fiscale , riforma irpef, non oso immaginare quello che partoriranno le loro menti, ma in tutto questo nuovo teatrino ciò che più sconvolge e turba la mia mente sono le dichiarazioni di Scingaretti,lui non manca mai, sempre in prima fila a sparare cazzate , “Deve passare il messaggio, forte e chiaro, che noi le tasse le abbiamo già tagliate”. durante l’ennesima passerella in un ospedale romano, con telecamere e servitù al seguito, Nicola Scingaretti, presidente della Regione Lazio, nonché segretario del Partito Democratico, è intervenuto nel dibattito in corso all’interno del Governo, sulla riduzione dell’Iva, dell’Irpef .Quella in atto,secondo Scingaretti, è una discussione che non ha senso, perché questo efficientissimo Governo ha già abbattuto le imposte. Allora, la domanda è d’obbligo: Zingaretti staj buon? Domanda lecita, perché questo esecutivo, ha prodotto danni gravissimi al sistema Italia e certo nessuno ha ravvisato questo abbassamento delle tasse. Piuttosto, soprattutto dopo il blocco delle attività imposto durante l’emergenza Coronavirus, sarebbe stato necessario sospendere i pagamenti almeno per l’intero 2020, cosa che Conte e i suoi ministri si sono ben guardati dal fare. Settembre, è lontano: la Cassa integrazione non arriva, i bonus alle partite Iva sono dispersi nei computer dell’Inps, hotel, bar e ristoranti sono costretti a lavorare al 20/30 per cento delle loro potenzialità e molti, di questo passo, per reperire denaro liquido, dovranno rivolgersi alla criminalità organizzata, se non lo hanno già fatto. Chiusi nelle loro stanze, nella loro attività di percezioni, Conte e Zingaretti assistono impassibili alla distruzione della nostra amata Italia, che è poi ciò che vogliono i nostri padroni europei: gli stessi che hanno esultato per la nascita del Conte bis, oggi il perché di tanto entusiasmo per il “Giuseppi” è chiaro a tutti: vogliono prendersi l’Italia a prezzi stracciati e ci riusciranno se il popolo non si ribella.