Hamsik entra nella storia


La scorsa giornata di campionato, la sedicesima, ci ha riportato un risultato, 0 – 0, ripetuto ed inusuale in diversi match, dove come aggravante, erano protagoniste proprio le squadre in vetta alla classifica abituate a ben altri punteggi da pallottoliere. L’anticipo di sabato 9 dicembre del “derby d’Italia”, Juventus – Inter, termina a reti inviolate, la gara all’ora di pranzo di domenica 10 tra il Chievo e la Roma finisce con un altro pareggio senza reti e, nello stesso pomeriggio, anche l’incontro del San Paolo tra il Napoli e la Fiorentina finisce senza gol da entrambe le parti. Una battuta d’arresto che impensierisce ed induce a riflettere. Dovremo assistere a sfide studiate dove nessuno è disposto ad osare di più? Troppi impegni? La birra è finita? In alcuni casi è probabile che la tattica utilizzata abbia prediletto la difesa più che l’attacco allo scopo di non rischiare la sconfitta e mantenere la posizione, in altri invece si percepisce una certa stanchezza e mancanza di forze fresche da innestare nei ruoli che si sono resi liberi per infortuni. Il reiterarsi di detto risultato l’abbiamo riscontrato anche in settimana nella gara tra l’Inter ed il Pordenone. Dopo il campionato e gli impegni in Europa, è entrata nel vivo anche la terza competizione del “triplete”: la Coppa Italia. Tra il 12 ed il 20 dicembre infatti si giocano gli ottavi, seguiranno i quarti di finale tra il 27 dicembre ed il 3 gennaio 2018, mentre le due semifinali saranno disputate, in gare di andata e ritorno, il 31 gennaio ed il 28 febbraio. La finale andrà in scena come al solito all’Olimpico di Roma il 27 maggio. L’aspettato vantaggio interista sui friulani non è arrivato né alla fine dei tempi regolamentari né al termine dei supplementari. Il Pordenone, seppur giocando in serie C girone B, in campo ha fatto un’ottima partita difendendosi bene dal dominio dell’Inter che è riuscita a passare soltanto dopo i calci di rigore per 5 a 4. Vincere ai rigori può essere considerato motivo di imbarazzo per i nerazzurri, poiché questi rappresentano sempre una roulette russa ed è tanto facile quanto fatale fallire un penalty rischiando di fare una pessima figura nei confronti di una squadra sulla carta molto più debole.
Nel posticipo di lunedì 11 la VAR ha “deciso” il risultato tra Lazio e Torino. Sul finire del primo tempo, Immobile in area di rigore va al cross e Iago Falque tocca la palla con il braccio. L’arbitro Giacomelli fa proseguire l’azione che, dopo qualche scambio, si spegne sul palo. L’Immobile nazionale protestando per il rigore mancato si scontra con Burdisso che gli va incontro ed accennando una testata che si trasforma in una spallata atterra l’argentino. Mentre per il primo episodio, Giacomelli decide per l’involontarietà, ricorre alla tecnologia su segnalazione di Di Bello al VAR per chiarire il secondo. Avrebbe potuto dare uno sguardo anche a quanto successo un attimo prima e verificare la sussistenza del rigore, ammonire entrambi i giocatori o per lo meno dare un giallo anche a Burdisso per la provocazione, invece decide sanzionando con il rosso solo il centravanti dei biancocelesti (è la terza espulsione di Giacomelli a seguito dell’esame del video dopo Bonucci e De Rossi n.d.r.). Nel secondo tempo il Toro fa la sua partita battendo una Lazio troppo nervosa oramai in 10.
Ma questo accadeva sette giorni fa,
Ieri, nel primo anticipo della diciassettesima giornata, l’Inter perde la sua imbattibilità in campionato e la perde in casa contro l’Udinese che vince 3 a 1, dimostrando di essere una squadra in salute. Uno stop che costa alla milanese il primo posto in classifica.
Parte da Torino la parabola ascendente del Napoli, che dopo diverse prestazioni appannate ,sia dei singoli che del gruppo, ritrova capacità e smalto “matando il Toro”. Ancora privo di Insigne (inserito da Sarri solo alla fine del secondo tempo), il Napoli sblocca il risultato con Koulibaly che segna di testa su calcio d’angolo, poi sigla Zielinski lanciato da Jorginho e a seguire la rete più attesa. Al 30′ il capitano Marek Hamsik mette a segno la sua 115esima rete con la maglia del Napoli che lo porta nell’olimpo dei marcatori partenopei eguagliando “el pibe de oro”. Nel secondo tempo reagisce il Torino ed al 63′ “gallo” Belotti canta ed è 3 a 1, Finisce così con lo stesso risultato di S. Siro. A volte i numeri giocano e si divertono a presentarsi e ripresentarsi nella stessa combinazione.
Il Napoli ritorna al gol, ritorna a vincere, ritorna in vetta al campionato.