E’ Pasqua ma il Napoli non risorge


Ormai c’è ben poco da dire, inutile sforzarsi in analisi e disamine. Il Napoli ha definitivamente finito la stagione. Non serve alimentare la caccia alle streghe, le colpe sono condivise fra tutti i protagonisti: società, allenatori e calciatori.
Nello scontro diretto per l’Europa contro l’Atalanta i campioni d’Italia crollano in casa, tra i fischi e la delusione dei tifosi che abbandonano il sogno Champions.
Al Maradona, i nerazzurri di Gasperini sbloccano il match con Miranchuk al 26’ e trovano il raddoppio con Scamacca prima dell’intervallo. La reazione del Napoli conta due pali colti nella stessa azione da Zielinski e Osimhen a inizio ripresa, ma nel finale Koopmeiners cala il tris che spegne definitivamente le speranze di qualificazione alla prossima Champions dei campioni d’Italia uscenti.
Doveva essere il primo appuntamento per rilanciare il Napoli in campionato. Un match atteso durante tutta la sosta come una opportunità da non lasciarsi sfuggire per salvare una stagione disastrosa. Invece la squadra partenopea si è presentata come una squadra alla deriva, incapace di rendersi pericolosa e di difendere con sicurezza la propria porta. Ciò che resta dei campioni d’Italia uscenti è crollato al cospetto di un’Atalanta compatta, cinica e pronta a sfruttare ogni errore avversario con la consapevolezza delle grandi squadre. La squadra di Calzona incassa la prima sconfitta in campionato da quando è alla guida degli azzurri, ma il pesante score 0-3 non solo ha affossato le residue ambizioni partenopee ma ha evidenziato la differenza, esistente al momento, tra la formazione napoletana e quella orobica, sottolineata dalla rabbia del pubblico di casa ormai rassegnato a una stagione insoddisfacente e a un futuro da ricostruire.
In classifica i partenopei rimangono fermi a 45 punti mentre i bergamaschi, che dovranno poi recuperare la gara interna con la Fiorentina, salgono a 50, meno uno dalla Roma quinta e meno quattro dal Bologna quarto. La matematica tiene ancora in vita gli uomini di Calzona ma l’impressione è che per il Napoli non ci siano ulteriori possibilità di rientrare nella lotta per raggiungere l’Europa che conta.
La delusione dei tifosi, dopo il campionato dei record dello scorso anno, è tanta e ormai non c’è più tempo per sperare né ci sono margini per rimodulare le proprie ambizioni nella fase finale di un campionato da dimenticare.