La porta dell’inferno


La porta dell’Inferno è una scultura incompiuta di Auguste Rodin, sulla quale lo scultore lavorò per circa quarant’anni, fino alla morte.
L’opera venne commissionata a Rodin nel 1880, attraverso la persona di Edmond Turquet; la richiesta era di un prospetto per una porta ornamentale da collocarsi al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, al tempo ancora in progetto. I lavori sul portale si sarebbero dovuti concludere nel 1885, ma si protrassero, come detto, fino alla morte dello scultore. L’artista non vide mai fondere la propria opera, ma dal modello in gesso vennero fusi otto originali, custoditi in vari musei nel mondo, sebbene il più famoso sia senza dubbio quello conservato al Museo Rodin di Parigi, dove si conserva anche uno dei modelli in gesso in scala 1:1, che nel settembre 2021 è stato trasferito grazie a uno speciale autotreno dal Musée Rodin alle Scuderie del Quirinale per la mostra Inferno, a cura di Jean Clair, che ha avuto luogo dal 15 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.


Egli pensò ad un portale monumentale, alto più di quattro metri e mezzo, ricoperto di bassorilievi ispirati all’inferno dantesco. Il tema richiesto era infatti libero e Rodin ne approfittò per sviluppare alcuni bozzetti basati sull’opera del poeta.
Sul suo rapporto con il poema di Dante ebbe a dire: “Dante non è solamente un visionario e uno scrittore; è anche uno scultore. La sua espressione è lapidaria, nel senso buono del termine. Quando descrive un personaggio, lo rappresenta solidamente tramite gesti e pose. […] Ho vissuto un intero anno con Dante, vivendo di nulla se non di lui e con lui, disegnando gli otto cerchi dell’inferno…”


Nella Porta dell’Inferno sono presenti ben 180 figure dalle dimensioni variabili, le quali possono raggiungere anche il metro d’altezza. Sono riconoscibili in particolare alcuni personaggi, tra i quali lo stesso Alighieri, raffigurato nelle vesti del pensatore al centro del portale; tra le altre figure si scorgono il conte Ugolino (sul battente di destra), Paolo e Francesca, Adamo ed Eva. Inoltre è singolare che Rodin abbia scolpito, tra i dannati nei gironi infernali, anche le donne che amò.
L’artista prese senz’altro ispirazione da un’altro celebre: la cosiddetta Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, opera capitale del Rinascimento situata nel Battistero di San Giovanni a Firenze.
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Fonti:
https://archive.org
wikipedia.it