Calvizzano ex edificio IPAB: costi e destinazione d’uso. Perplessi i cittadini


E’ quanto si chiedono alcuni cittadini calvizzanesi in questi giorni dopo che l’Associazione Futura ha sollevato la questione sulla destinazione d’uso dello storico edificio di via Ritiro oggi in fase di ristrutturazione.

Ma andiamo con ordine e riepiloghiamo cronologicamente le vicissitudini dell’immobile.

Anno 1788: La struttura viene costruita ed adibita a monastero e orfanatrofio.

Anno 1922: l’Istituto viene adibito a sede delle suore Catechiste del Sacro Cuore di Gesù e confluisce nel patrimonio dell’Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza (IPAB).

Anno 2009: in seguito allo scioglimento dell’Ente IPAB l’istituto di via Ritiro e i terreni circostanti diventarono di proprietà comunale.

Anno 2019: una triade commissariale, che nel frattempo si era insediata a Calvizzano in luogo del disciolto comune, sceglie di mantenere la vocazione sociale del bene.

Marzo 2019: i Commissari riescono ad ottenere dal Dipartimento del Ministero dell’Interno un finanziamento per la ristrutturazione dello stabile. Il 6 marzo 2019, infatti, dal Dipartimento del Ministero dell’Interno arriva la buona notizia dell’ammissione al finanziamento dei lavori di ristrutturazione edificio ex Ipab per la somma di 2 milioni e 300mila euro.

5 agosto 2019: con apposita delibera degli ex Commissari straordinari, viene approvato il progetto esecutivo dell’opera, redatto dall’ufficio tecnico del Comune.

8 agosto 2019: viene stabilito di indire la gara d’appalto da aggiudicare mediante procedura aperta, con il criterio del minor prezzo. Commissari di gara sono Maria Teresa Mincione, Antonio Scarfogliero e Rosanna Roco.

20 novembre 2019: la gara viene aggiudicata. Vincitrice la società Rocco Appalti srl di Napoli (su 324 imprese partecipanti) per un importo complessivo di 1.224.237 euro, al netto del (più che cospicuo) ribasso del 35,777% sui prezzi d’appalto offerto allo scopo di aggiudicarsi la gara. Il comune dichiara che il risparmio conseguito dal ribasso potrà utilmente essere speso per ulteriori investimenti a patto che siano utilizzati entro sei mesi dal collaudo delle opere di ristrutturazione dell’ex edificio IPAB.

2 luglio 2020: viene sottoscritto il contratto tra il Comune e la ditta vincitrice dell’appalto.

23 luglio 2020: viene conferito direttamente il servizio di direzione dei lavori alla società D.G.E. dell’ing. Ferdinando Di Girolamo mentre l’incombenza del RUP, il Responsabile Unico del Procedimento, è affidata all’ing. Lorenzo Tammaro, responsabile del Settore Tecnico-Manutentivo dello stesso comune di Calvizzano.

30 settembre 2020: viene chiuso il primo SAL (NDR: lo Stato di Avanzamenro Lavori, ossia il documento tecnico contabile che riporta il controvalore dei lavori eseguiti) per complessivi 312.408,24 euro.

01 luglio 2021: dopo quasi un anno dal primo SAL ed avendo fatto appena 300.000 euro di lavori in quasi dodici mesi (ossia meno di 30.000 euro di lavorazioni al mese), viene finalmente maturato il secondo SAL per un controvalore di lavori eseguiti complessivamente pari a 628.092,35 euro (ovviamente il SAL riporta l’ammontare dei lavori eseguiti sin dall’inizio del cantiere ma sono svincolate all’impresa solo la differenza tra il SAL corrente e quello precedente che difatti, al lordo delle trattenute, assomma a circa 300.000 euro).

5 novembre 2021: l’attuale amministrazione comunale retta dal Sindaco Giacomo Pirozzi (NDR: in foto in basso), delibera di adibire l’edificio a caserma dei Carabinieri, stravolgendo l’originaria vocazione sociale e il precedente orientamento della triade commissariale. Conseguentemente a tale delibera il Comune inizia a dialogare con la Prefettura di Napoli e i vertici della Benemerita.

Nello stesso periodo, ossia a cavallo dell’estate 2021, si assiste a un’accelerata nei lavori e in soli due mesi, ossia da luglio a settembre 2021, a quanto pare vengono eseguiti lavori per un controvalore pari a quanto realizzato durante l’interro primo anno.

30 settembre 2021: viene chiuso il 3 SAL (Stato di Avanzamento Lavori), per un controvalore di lavori eseguiti al 30/09/2021 ammontante a 1.106.440 euro più iva. Il SAL viene poi approvato dal Comune a fine dicembre.

Dunque a fine dicembre 2021 il comune ha già praticamente erogato la totalità del costo appaltato (assommante a 1.224.237 euro), ma i lavori sarebbero ben lungi dall’essere terminati.

Inizio Anno 2022: Alcuni calvizzanesi, non convinti dell’andamento delle cose e delle scelte dell’attuale Sindaco che ha mutato la destinazione dell’immobile, non certo perché reputino non necessaria dare una diversa allocazione ai Carabinieri di Calvizzano (attualmente i militari dell’Arma sono a rischio di sfratto dai locali in cui si trovano) quanto per fare presente che la nuova caserma, se allocata nell’edificio ex IPAB, si troverebbe a poche centinaia di metri dalla caserma dei Carabinieri della vicinissima Marano, suggeriscono che meglio sarebbe individuare un diverso sito per i militari dell’Arma, proprio al fine di consentire una più omogenea e capillare presenza sul territorio di Napoli nord delle Forze dell’Ordine.

Giugno 2022: L’Associazione Futura raccogliendo le perplessità espresse da una parte dei calvizzanesi e ritenendo che per combattere la controcultura della criminalità sia necessario fornire idonei spazi ove si faccia cultura (e cultura della legalità) si impegna in una petizione popolare e una raccolta di firme allo scopo di indurre l’attuale amministrazione comunale a un ripensamento sul cambio di destinazione d’uso della struttura e a dare maggiori dettagli sull’andamento dei lavori.

A tale democratica e civile iniziativa di tentativo di dialogo il sindaco Giacomo Pirozzi ha risposto con una irridente diretta facebook in cui se da un lato si dice certo della buona fede delle persone che animano il Movimento Futura, dall’altro canto li apostrofa come sei personaggi (anzi cinque più uno …) in cerca d’autore aggiungendo, lapidariamente, che “chi è sempre stato contro alla caserma dei Carabinieri sono i delinquenti e i camorristi” nonché ammonendo, con un surreale spauracchio, che sarebbe opportuno che proprio i Carabinieri si interessassero alle firme eventualmente raccolte.

Condivise o meno le ragioni del Sindaco, ma non disperando che anche a Calvizzano le persone perbene siano la netta maggioranza rispetto a coloro che sono dediti alla delinquenza, l’auspicio secondo cui i militari dovrebbero interessarsi alla raccolta di firme raccolte per una semplice e democraticissima petizione popolare sembra tuttavia aprire inquietanti scenari distopici secondo cui le espressioni di democrazia diretta quali appunto le petizioni popolari, che peraltro non costituiscono atti impegnativi per le amministrazioni cui sono dirette essendo solo espressioni di un indirizzo popolare, dovrebbero essere assoggettate a una sorta di filtro da parte delle Forze dell’Ordine se non a un vero processo inquisitorio preventivo sulle presunte intenzioni del singolo firmatario.

Inoltre non si capisce proprio perché la gente dedita al malaffare (e, presumibilmente, insofferente alla presenza dei Carabinieri) dovrebbe sottoscrivere una petizione che, in realtà, suggerisce di individuare un più idoneo sito per la caserma dei Carabinieri allo scopo di un più omogeneo, capillare ed efficace controllo del territorio di Napoli nord da parte delle Forze dell’Ordine.

Infine il presumibile ritardo nella ultimazione delle opere e le necessarie varianti rispetto al progetto originario che non prevedeva una caserma ma un centro sociale e culturale, considerato che i costi sino a ora certificati che al 3 SAL già appaiono comparabili con l’ammontare contrattuale del totale dei lavori, probabilmente vanificherà sia il cospicuo ribasso offerto dalla ditta allo scopo di aggiudicarsi la gara ma di fatto, e per chissà quanti anni, anche le entrate costituite dai canoni di locazione dello stabile ai Carabinieri, circostanza di presunto vantaggio invece sottolineata con enfasi dal Sindaco nel suo videomessaggio.