“La mattanza di Castelnormanno”, la storia rosso sangue di Michele Zoppardo


Anni ’70, Castelnormanno, un comune di fantasia in provincia di Palermo. Vito Vinciguerra ha cinquantadue anni ed è ancora un uomo piacente per la sua età. Gestisce un elegante negozio di abbigliamento a Palermo e dopo la morte della moglie Evelina sente il bisogno di avere nuovamente qualcuno al suo fianco. L’occhio gli cade su Assuntina, la figlia del suo muratore di fiducia, Salvatore Mancuso. È una bellissima ragazza di diciannove anni con i capelli neri e gli occhi profondi, nonché due bellissime gambe che mette in risalto con gonne succinte e maliziose. Vinciguerra sa perfettamente che Assuntina è troppo giovane per lui ma tenta comunque di chiederla in sposa al padre il quale, dal canto suo, ha urgente necessità di un prestito per rimettere in piedi la sua attività che nell’ultimo periodo ha subito un tracollo. Lo scambio sembra allettante: la mano di Assuntina in cambio di venti milioni di lire. Dunque, dopo alcuni giorni di convincimento da parte dei genitori, la ragazza a malincuore accetta, nonostante il suo amore sia rivolto al fratello di una compagna di classe, Tommaso Ingrassia. Tra i due nasce infatti qualcosa di speciale tenuto ben nascosto al resto della famiglia, ma dopo settimane di sotterfugi Assuntina decide di tentare il tutto e per tutto per convincere i genitori a disdire la promessa di matrimonio però qualcosa va storto: una sera nell’appartamento dei Mancuso si compie una mattanza che vede brutalmente trucidati i coniugi Salvatore e Giovanna e Vito Vinciguerra. Assuntina non è presente e Tommaso è il primo indagato. Un caso che però presenta troppi indizi incoerenti tra loro: l’arma del delitto rinvenuta sul posto, impronte maldestre lasciate ovunque, la valigetta con i soldi spostata e successive scomparse riguardanti gli altri protagonisti della storia. Prove che lasciano aperte numerose ipotesi che vanno dalla premeditazione, al delitto d’impeto, all’idea che l’assassino abbia agito da solo o meno, al movente non chiaro. Si rivela dunque necessario l’intervento del commissario Gerolamo Sanfilippo e del maresciallo Giannuzzi che con i loro uomini cercano di fare luce sulla vicenda, ma la loro competenza non è sufficiente, è fondamentale infatti l’intervento di un detective privato noto non solo per la sua esperienza ma soprattutto per le sue facoltà extrasensoriali: Tony Valente. Dopo essere venuto a conoscenza del caso, grazie all’avvocato difensore di Tommaso Ingrassia, Valente si mette subito al lavoro recandosi nell’appartamento di via Caltabellotta, per fare luce su una vicenda ricca di lati oscuri, persone scomparse e vittime brutalmente trucidate. “La mattanza di Castelnormanno” di Michele Zoppardo si rivela dunque una storia densa di colpi di scena che grazie a una trama articolata, alle ambientazioni suggestive, al ritmo incalzante e alla psicologia ben definita dei personaggi tiene alta l’attenzione dall’inizio alla fine, rivelandosi un giallo decisamente avvincente.

“La mattanza di Castelnormanno”, una storia rosso sangue
Autore: Michele Zoppardo
Genere letterario: giallo paranormale
Casa editrice: Trilplae
Codice ISBN:  9788855391481
Numero pagine: 206

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Fonte:
Francesco Lavorino
Addetto Stampa Il Taccuino Ufficio Stampa