Il Rider, di Aldo Lado


Un romanzo giallo, ad alta tensione e scritto armoniosamente è “Rider” la nuova fatica di Aldo Lado, regista e scrittore di lungo corso, che da alcuni anni ha scelto di mettere da parte la macchina da presa per dedicarsi soltanto ai suoi libri, ottenendo anche il Premio della critica al “Festival Internazionale della Letteratura” di Cattolica, edizione 2019, con il thriller “Il Mastino” pubblicato con lo pseudonimo di George B. Lewis. Ha ereditato dalla sua esperienza registica, una scrittura visiva, capace di tenere alta la tensione nel lettore, senza mai svelare troppo, prediligendo un narratore esterno e l’uso dei dialoghi, integrati alla perfezione nel contesto narrativo, per dare più credibilità e oggettività al racconto. «Con una violenta sterzata evita di venire travolto, ma cade sbattendo il capo sul parapetto che costeggia il cavalcavia.
Malgrado il casco, rimane per alcuni attimi stordito e con il cuore che gli batte a mille.
Quando si rialza dolorante, le macchine di passaggio si sono bloccate e alcuni degli astanti si sono precipitati a soccorrere l’autista della macchina incidentata. Nessuno si è preso la briga di venire a chiedergli se si sia fatto male. Gli extracomunitari per certa gente sono solo una sorta di pianta velenosa che andrebbe estirpata!». Il protagonista André, è un immigrato irregolare giunto su mezzi di fortuna dalla Libia a Milano, sfuggendo a un regime totalitario nella Repubblica Centrafricana, con al potere le milizie rivoluzionarie Séléka, estremamente crudeli e con al servizio anche bambini armati fino ai denti.
A soli vent’anni, il suo sogno è raggiungere la Francia e iscriversi lì all’università per diventare medico agevolato dalla conoscenza della lingua francese e per racimolare i soldi è stato costretto ad accettare un lavoro irregolare come rider, al posto di Giulio Bianchi, uno studente italiano che sfrutta gli extracomunitari, per svolgere la mansione al posto suo, offrendogli metà della sua paga. Una vita di stenti, costretto a dormire in una catapecchia abbandonata fuori dalla metropoli tra drogati e spacciatori e additato dalla signore della “Milano bene” per il suo colore e la sua scarsa padronanza della lingua italiana. A dispetto della scarsa conoscenza dell’italiano, André poteva contare su una memoria di ferro, un’acuta capacità di osservazione e una spiccata curiosità, che lo spinse ad apprendere l’italiano tramite i corsi gratuiti della parrocchia che frequentava presso il suo amico e connazionale Don François e incontrare così la signora Laura, un’insegnante in grado di invertire positivamente il corso della sua vita. Tante le vicissitudini che questo ragazzo dovrà affrontare, in primis, l’omicidio di Gomarini, un mecenate coinvolto in affari loschi con le maggiori case d’asta milanesi, al quale il giovane aveva consegnato del cibo proprio la sera della sua morte, diventando uno dei principali sospettati, malgrado la propria estraneità ai fatti.

Casa Editrice: Edizioni Angera Film
Genere: Giallo
Pagine: 240
Prezzo: 18,00 €

Contatti
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Link di vendita online
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Fonte:
Francesco Lavorino
Addetto Stampa Il Taccuino Ufficio Stampa