La legge è uguale per tutti?


Non accade in nessun’altra nazione del mondo che una nave corsara possa entrare impunemente nelle acque territoriali di uno stato sovrano, non fermarsi ai ripetuti “alt” di una forza di polizia ed entrare in un porto attraccando alla banchina schiacciando una vedetta della Guardia di Finanza inframmezzata tra la nave e la banchina.

Non capita in nessun altro paese che parlamentari di quello stato salgano a bordo e istighino il comandante, o anche solo lo confortino, a violare le leggi della loro nazione senza subire conseguenze del loro gesto.

Pensiamo a cosa accadrebbe se un qualsiasi cittadino violasse un posto di blocco dei Carabinieri. Indubbiamente ne scaturirebbe un inseguimento e le Forze di Polizia sparerebbero alle gomme pur di fermare l’auto pirata.
E se un cittadino qualunque speronasse una macchina della polizia con la prevedibile e sempre possibile conseguenza di ammazzare chi vi sta dentro? Non sarebbe forse imputabile di tentato omicidio?

Le navi delle ONG, certo, non hanno gomme e, pur potendolo fare, non appare opportuno fermarle cannoneggiandole ma è lecito chiedersi perché non è intervenuta la Marina Militare, che per missione primaria ha la difesa dei nostri confini marittimi, per abbordare la Sea Watch 3 ed arrestare la sua corsa. Eppure questa Forza Armata dispone di reparti specializzati in tale attività (i bravissimi incursori).
La questione, dunque, non riguarda tanto l’immigrazione, né di quale impatto avrebbero potuto avere soli 40 o 50 migranti sul numero complessivo di irregolari arrivati nell’anno, quanto il messaggio che lo stato italiano vuol dare ai cittadini ossia se le leggi, in quanto tali, debbano essere rispettare da tutti oppure no.

In tutti i tribunali della Repubblica, infatti, compare una scritta che dice: “La legge è uguale per tutti”, sottintendendo che non ci sono se e ma che tengono ma a questo punto è lecito chiedersi se è ancora così in questa Italia moralmente e materialmente colabrodo, dove il ladro che entra in casa lo fa sapendo che il privato non può reagire e dove una nave corsara, peraltro battente bandiera straniera, può entrare come e quando vuole in un qualsiasi nostro porto travolgendo impunemente tutto e tutti.

In uno Stato di diritto, prima ancora della certezza della pena, dovrebbe esserci quella delle leggi.