Predicare bene e razzolare male
Ormai lo abbiamo capito: la linea politica della nuova segretaria del PD Elena Poco (traduzione letterale dal tedesco ‘Elly Schlein’) consiste nel buttarsi a corpo morto contro la politica del governo in carica, osteggiandolo in tutto e criminalizzando qualsiasi dichiarazione di uno qualsiasi dei suoi membri o di altri esponenti dei partiti che compongono la maggioranza. Oltre a questo ci sono solo parole, spesso per nulla chiare: vere e proprie supercazzole che vengono proposte di fronte ai microfoni nelle varie conferenze stampa. Vale anche la pena di sottolineare che il più delle volte queste supercazzole sono recitate in favore di telecamere mentre uno o una sostenitore/ice della Schlein annuisce in continuazione approvando frasi che non sono ancora nemmeno state concluse: la classica claque trinariciuta ben nota ai tempi di Togliatti.
Così la neosegretaria che ha lanciato il look della giacca color vomito di ubriaco che non cambia da un mese sta ammaestrando il suo elettorato ad accettare il suo massimalismo senza fiatare. La sua ostentata vicinanza con il cavaliere inesistente che guida il residuo drappello pentapiteco la pone ancor più in un’area decisamente alla sinistra del partito che fu di Renzi, di Letta e di Bersani ma che oggi sembra sempre più rivolto ai pasdaran della rivoluzione trozkista. Però la signorina Poco deve stare attenta, perché i pentapitechi sono spesso malmostosi (neologismo di officina lombardo-piemontese che vi invito a cercare sui dizionari) e ci mettono niente a schizzare veleno anche addosso agli ‘amici’.
Ad esempio, lo scorso 12 settembre 2022 il Fatto Quotidiano ha pubblicato sulla sua pagina web l’elenco degli imputati e indagati del PD a quella data, probabilmente nella speranza che potesse cadere anche sotto gli occhi della neo-segretaria e le facesse capire che forse sarebbe meglio preoccuparsi della trave nel proprio occhio anziché della pagliuzza in quello del vicino.
