La lotteria dei gonzi


Come tutti i venerdì mi reco al supermercatino vicino casa a fare la spesa per la settimana.
L’abbigliamento è quello consueto: mascherina, guanti gentilmente forniti dalla direzione, controllo temperatura eseguito dal negro da supermarket che in precedenza era addetto (abusivamente, ça va sans dire) al recupero carrelli ed in primis all’euro in essi contenuto. Un classico caso di riciclaggio in nero.
Mi punta la pistola-termometro a una spanna dalla fronte e vedo accendersi la luce verde. Si scosta per farmi passare.
“Quanto ho?” chiedo più per fare conversazione che per curiosità.
“Trentatré e quattro” risponde con la serietà di un capotreno alle prese con un portoghese.
Annuisco e ringrazio. La serietà è tutto.
Fare la spesa questa settimana è una cosa di poche decine di minuti; ricontrollo la lista e soddisfatto mi avvicino a una cassa.
Davanti a me solo una signora sessantenne che sta porgendo il bancomat alla cassiera.
Intanto che ripongo le verdure sul tapis-roulant sento che le chiede: “Scusi, ma voi non avete il programma cashback?”
La cassiera solleva lo sguardo dallo scontrino e le risponde: “No signora, per volontà della proprietà noi non l’abbiamo attivato.”
Madame è oltremodo contrariata: “È uno scandalo, non verrò più qui a fare la spesa!”
La cassiera nota che il volume è salito di un paio di tacche e rifila un’occhiata di aiuto a un tale che passava di lì proprio in quel momento.
Vedendo il trambusto, l’uomo si avvicina con fare premuroso ma non servile.
“Buongiorno signora, sono il proprietario, posso aiutarla in qualche modo?”
La vecchia sfodera una spocchia che neanche la zia acida della regina Vittoria: “La vostra dipendente mi ha impedito di usare il cashback! Se lo sapevo non venivo neanche.”
L’uomo ignora l’errore di consecutio temporum e ribatte pronto: “No signora, non dipende dalla cassiera, ma da me. Il criminale sono io. Sono io che ho rifiutato di installarlo. Ma non si preoccupi, le faccio avere subito un buono spesa del 10% sulla sua spesa di oggi.”
La signora rimane interdetta.
“M-ma perché non l’ha fatto installare?”
“Perché vede, cara signora, in Italia ci sono, con certezza, almeno sette milioni di coglioni. E la cosa preoccupante è che il numero è destinato a salire…” Madame ha un sobbalzo, ma incassa mentre l’uomo continua:
“Circa 7 milioni di italiani hanno scaricato, ad oggi, la app per partecipare al cashback degli scontrini con annessa Lotteria di Stato. Sono innanzitutto degli ignoranti, perché credono davvero che questa sia una alzata d’ingegno dei soliti politici mediocri per rilanciare i consumi. Invece serve a tutt’altro…”
La signora è incuriosita e perplessa. Nel frattempo io e la cassiera ci godiamo il siparietto.
“Vede, per tutti gli acquisti fatti con bancomat o carta di credito dall’8 al 31 dicembre vi valutano il 10% della spesa come cashback per un totale massimo di 150.00 euro. Ve li riaccreditano a febbraio. Non sapete però che il rimborso massimo è di 15.00€ a transazione. Che voi spendiate quindi 1500.00€ o 150.00€ il rimborso sarà sempre 15.00€. Che nel caso di 1500.00€ non è il 10%, bensì un misero 1%. Gli acquisti on-line non valgono, alcune carte di credito non valgono e per accedere al programma dovrete fare minimo 10 acquisti. Il che si traduce che per ottenere i famosi 150.00€ massimi di bonifico, dovrete spendere 1500.00€ in dieci transazioni da 150.00€ l’una. Voglio proprio vedere sette milioni di italiani che spendono 1500.00€ in dieci operazioni per fare regali. Sapete come finirà? Che userete il cashback soprattutto nei supermercati come i miei, e lo dico contro i miei interessi, per fare la spesa. Ingrassando solo le casse delle banche, che per ogni transazione vi preleveranno minimo 2 euro di commissioni, intascando non meno di 20 euro ad italiano, e le casse dei grandi gruppi di distribuzione organizzata che fatturano diverse centinaia di milioni di euro ogni anno. Altro che negozi di prossimità…”
La signora si guarda intorno: evidentemente cerca una pala per scavarsi la fossa lì, sui due piedi. Non trovando alcunché di utile alla bisogna, cerca una scappatoia…
“Guardi io ero contraria poi mi ha convinto mio marito che è più tecnologico…”
“Non è finita, cara signora: dal 1° gennaio a chi avrà fatto almeno 50 transazioni con bancomat riconosceranno un ulteriore 10%, per un massimo di 300 euro (compresi i 150.00€ di dicembre). Con 50 transazioni bancomat avrete speso certamente 100 euro, per farvene rimborsare 50 netti, cioè una media di 0.1 centesimo di euro al giorno! Chi avrà ingrassato di più le banche potrà poi partecipare alla Lotteria degli Scontrini. Vincendo 1500 euro!”
La vecchia è ormai alle corde. Ma lui va avanti come un rullo compressore: nessuna pietà.
“E per finire, signora mia, non le dicono che per adeguare le casse al cashback il negozio deve sostenere una spesa non detraibile compresa tra i 100 ed i 350 euro. E non solo: io come negozio ricevo il pagamento dopo 7 giorni dalla transazione. In quei sette giorni le banche guadagnano con la valuta virtuale e gli interessi al capitale.”
“Ma allora mio marito si è lasciato infinocchiare… stasera quando torna a casa gli dico che è stato proprio un cretino!” sforna la signora mostrando tutta la sua essenza di renziana mancata.
“Signora non si preoccupi, lei prelevi al bancomat e paghi con i contanti. Poi mi mandi qua suo marito che facciamo un buono anche a lui!”
“Grazie molte per avermi spiegato! Tornerò sicuramente a fare la spesa usando il buono.”
Cala la tela.