Campania, Marco Nonno: le istituzioni tutelino i tassisti regolari


Napoli – Le Forze dell’Ordine hanno scoperto pochi giorni fa un consolidato sistema di taxi abusivi, ossia di privati che si sostituivano ai tassisti regolari adescando i clienti direttamente dalle banchine dei treni alla stazione.
Si tratterebbe di un consolidato malcostume, che non solo crea evasione fiscale perché sui proventi delle corse, come facile capire, non sono in alcun modo versate tasse ma che si pone in concorrenza sleale con la categoria dei tassisti in regola con le leggi e che è già allo stremo.
Allo stesso modo, la diffusione di alcune app di car sharing e di alcuni servizi di NCC (NDR: Noleggio Con Conducente), tra questi ultimi in particolare Uber, ossia di persone che si registrano sulla piattaforma e vengono attivati mettendo a disposizione la propria automobile privata per corse a pagamento, desta preoccupazione e viva perplessità tra gli operatori professionali del settore.
Se ne fa portavoce il Consigliere Marco Nonno che in una nota punta i riflettori sulla Uber e sui suoi associati evidenziando il vuoto legislativo esistente.
Il Consigliere, difatti si è così espresso:
“Bisogna legiferare per fermare un’operazione che danneggerebbe migliaia di lavoratori con le proprie famiglie”.
E già perché la Uber si è inserita in un vuoto normativo che consentirebbe non solo di eludere il fisco ma anche di evitare le cautelative procedure per il rilascio della licenza e del patentino di autista.
Per questa ragione, come sostengono non a torto i tassisti regolari, si metterebbe a rischio il passeggero e la sopravvivenza di un intera categoria professionale.