Crisi di governo: ecco cosa accadrà


Il Governo costituito dall’asse Lega-M5s ha staccato la spina e si va verso nuove elezioni.
In effetti avevamo visto giusto noi sin dall’inizio quando proponemmo il sondaggio (NDR: quello in foto di quest’articolo) e, nonostante il risultato determinato dal voto dei lettori, lo abbiamo così pervicacemente tenuto attivo per tutti questi mesi.
Qualcuno potrebbe addirittura tacciarci di essere menagrami, si insomma un po’ iettatori, ma le troppe differenze esistenti nel dna di due partiti come la Lega e il Movimento 5 Stelle non ci ispiravano la fiducia che l’esecutivo potesse arrivare con serenità sino a fine naturale del mandato.
Ora gli scenari possono essere diversi.
Innanzi tutto la palla va al Senato, dove è prevista la presentazione d’una mozione di sfiducia dell’attuale esecutivo.
Quando ci sarà questa seduta non e dato ancora saperlo (NDR: la decisione sarà presa dalla capigruppo convocata per lunedì pomeriggio) ma è certo che Salvini ha fretta mentre il M5s vorrebbe non correre così tanto per consentire prima di approvare il provvedimento sul taglio dei parlamentari.
Se si aprirà la crisi, interverrà poi Mattarella che dovrà tentare di capire se c’è lo spazio per un nuovo esecutivo oppure no e, su questo punto, al momento appare difficile che si possa concretizzare un Governo a guida giallo-rossa (NDR: Democratici di sinistra e Movimento 5 stelle) sia perché i pentastellati non sono graditi ai Dem, sia perché i sondaggi attuali rivelano che i due partiti insieme non raggiungono comunque la maggioranza.
Dunque si profila uno scenario di elezioni anticipate che Salvini, forte dei sondaggi che danno la Lega in cima alle preferenze attuali degli italiani, vorrebbe sin già nel prossimo autunno.
Il nodo da sciogliere da parte del Premier leghista è però se correre da solo, rischiando di non conseguire la maggioranza nei due rami del parlamento, o apparentarsi con altre forze politiche.
Al momento fa la corte alla Lega soprattutto Fratelli d’Italia e i sondaggi di Ipsos dicono che se si votasse ora il carroccio, pur prevalendo anche se si presentasse da solo alla compresa elettorale, avrebbe la certezza della maggioranza nei due rami parlamentari se corresse con il partito della Meloni che, tra le altre cose, ha superato quello di Berlusconi nelle preferenze degli italiani.
Si tratterebbe, insomma, d’un possibile nuovo asse politico Lega-F.d’I., ma stavolta con i due partner sarebbero maggiormente assonanti su alcuni temi caldi di base come immigrazione e sovranismo.
Meno probabile, a nostro avviso, una coalizione Lega-Forza Italia, sia per la maggioranza più risicata che si concretizzerebbe che per alcune spinte centrifughe presenti tra le fila dei berlusconiani, sintomi analoghi a quelli che hanno portato alla rottura tra il carroccio e i grillini.
Per la medesima ragione, nonostante la larghissima maggioranza possibile, sarebbe pericolosa una più larga intesa a tre (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), a meno di non essere certi di saper tenere al guinzaglio taluni azzurri afferenti a Berlusconi.