OPERAZIONE VALCHIRIA – parte 3 di 4


(continua dalla puntata precedente)

Alcuni, come Tresckow, si suicidano per non essere costretti a parlare.
Gli Alleati, però, involontariamente aiutano la Gestapo.
Sono trasmessi programmi radiofonici dove si fanno i “nomi di persone che hanno preso parte al colpo di stato”.
Non si capisce l’utilità di lanciare, sulla Germania, volantini in cui si scherniscono quelli della Resistenza tedesca.

Alla fine sono uccise quasi cinquemila persone.
Alcune di quelle che all’inizioOPERAZIONE VALCHIRIA

Con l’inizio della 2° Guerra Mondiale il regime nazista aumenta di ferocia.
Milioni di oppositori politici, ebrei e prigionieri di guerra sono internati nei lager e sottoposti a un trattamento brutale.

L’oppressione e il controllo poliziesco sconsigliano anche ai più curiosi di interessarsi a faccende troppo rischiose.
I lager è come se non esistessero.

La maggioranza della popolazione è soddisfatta dell’efficienza economica.
La perdita dei diritti e la repressione passano in secondo piano.
Quanto ai rischi della guerra, le schiaccianti vittorie iniziali li fanno dimenticare.

Parte dell’aristocrazia e della borghesia, però, cercano di muoversi, anche perché rispetto alle classi popolari riescono a essere più al corrente della situazione.
Politici e religiosi cercano sostegno all’estero.
Ufficiali dell’esercito regolare organizzano attentati e colpi di stato.

Sono in una situazione molto rischiosa.
Non hanno seguito popolare e la paura di essere scoperti li fa vivere come dei clandestini.
Nella primavera del 1942, a Stoccolma, i pastori protestanti Dietrich Bonhoeffer e Hans Schonfeld, si incontrano con il vescovo anglicano George Bell.
Bell è disposto ad aiutare i due tedeschi.

Bell torna a Londra, ma riceve una doccia fredda.
Il ministro Anthony Eden dice a Bell che il governo britannico non ha interesse ad avere rapporti con la Resistenza tedesca.

Stesso discorso negli Stati Uniti.
Il giornalista americano Louis P. Lochner, appena tornato in patria dalla Germania con un codice segreto datogli dalla Resistenza tedesca per poter avere costanti contatti, si sente rispondere d’avere messo il governo degli Stati Uniti in “estremo imbarazzo”.

La ferocia del regime, però, fa mantenere viva la determinazione.
Non ci sono compromessi, sia per i civili che per i militari.
I militari, abituati all’azione, sono più decisi a livello pratico.
Si tratta soprattutto di giovani ufficiali che hanno un idea chiara della situazione, avendo visto di persona le atrocità dei nazisti.
Li guida un giovane generale di quarant’anni: Henning von Tresckow.

Tresckow sa che la Resistenza ha scarse possibilità di eliminare la dittatura, ma si impegna lo stesso, un attentato dopo l’altro a Hitler.
Uno fallito per un soffio.

(segue la prossima settimana con la quarta e ultima puntata)