Aspettando le grandi celebrazioni pucciniane


Dal 14 luglio al 26 agosto 2023 tornano in scena i capolavori di Giacomo Puccini per la 69° edizione dell’unico festival al mondo dedicato a Giacomo Puccini. Nello scenario unico del Gran Teatro all’aperto sulle rive del Lago Massaciuccoli, il Festival Puccini di Torre del Lago propone quattro titoli pucciniani tra i più amati dal pubblico La Bohème – Turandot – Madama Butterfly e Il Tabarro, quest’ultimo in scena in dittico con l’opera di Béla Bartók Il Castello del duca Barbablù
3 nuove produzioni La Bohème e Madama Butterfly, Dittico Tabarro e Castello di barbablù
• La Bohème sullo sfondo di una Parigi attraversata dalle contestazioni del “maggio francese” è quella immaginata dal regista Christophe Gayral. Sul podio Alberto Veronesi
• Madama Butterfly il nuovo allestimento firmato regia scene e costumi da Pier Luigi Pizzi che si affida alla tradizione per raccontare la tragica vicenda della povera geisha e il contrasto oriente occidente. Sul podio Sesto Quatrini
• L’incompiuta pucciniana, Turandot, vede la ripresa dell’allestimento per la regia di Daniele Abbado con le scene di Angelo Linzalata. Sul podio Robert Trevino
• In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico Il Tabarro e l’opera di Bartok il Castello del duca Barbablu. (coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma)
• Completano la programmazione Concerti con il ritorno il 20 luglio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la direzione di Gianandrea Noseda
O bella età d’inganni e d’utopie!
La Bohème (nuovo allestimento) l’ affresco musicale che Giacomo Puccini dedica alla gioventù, alla spensieratezza, ai sogni e all’amore sarà in scena per 4 rappresentazioni (14 e 29 luglio- 10 e 25 agosto) con una nuova produzione. La vita bohémienne del
gruppo di giovani artisti, idealisti e senza quattrini
è ambientata sullo sfondo del “maggio francese”
tra il Natale del ’67 e i primi mesi del ’68. I fermenti
di ribellione dei giovani francesi di quel periodo
storico sono riconoscibili nella scena ideata da
Christophe Ouvrard, scenografo francese
formatosi a l’école des Beaux Arts de Bordeaux e
con al suo attivo numerosi allestimenti di successo
in Francia, Germania, Austria. La regia dello
spettacolo è affidata a Christophe Gayral, che
dopo un inizio di carriera come attore in spettacoli di teatro classico e contemporaneo, di marionette, teatro di strada, cabaret, danza contemporanea, coro di strada, si è dedicato alla regia firmando numerosi spettacoli in Francia e anche in Italia per il Teatro La Fenice di Venezia.
Gli interpreti: il poeta Rodolfo è Oreste Cosimo, il pittore Marcello Alessandro Luongo, il musicista Schaunard Sergio Bologna, il Filosofo Colline Antonio Di Matteo, amici che ogni giorno devono ingegnarsi per combattere il freddo e mangiare ma, forti della loro profonda amicizia, affrontano con spirito goliardico i problemi del quotidiano. Alla bellissima storia di amicizia si aggiunge l’emozionante storia d’amore tra Mimì, Claudia Pavone e Rodolfo che culmina con la morte di Mimì e che segna la fine di tutti i loro sogni.
Musetta sarà Federica Guida. I costumi sono firmati da Tiziano Musetti, da un’idea di Edoardo Russo. Sul podio Alberto Veronesi guiderà l’Orchestra e il Coro del Festival Puccini.
Gira la cote! Gira, gira! Gira…
Turandot L’incompiuta pucciniana, di cui ricorreranno nel 2026 i 100 anni dalla prima rappresentazione avvenuta postuma alla morte del suo autore torna in scena per 4 rappresentazioni (15 luglio/ 4-11-19 agosto) nell’allestimento che porta la firma di Daniele
Abbado con le scene ideate da Angelo Linzalata realizzate
dagli artisti della Cittadella del Carnevale e i bellissimi
costumi di Giovanna Buzzi. Un cast d’eccezione per questa
opera considerata un vero capolavoro del novecento con il
debutto a Torre del Lago nel ruolo del titolo del soprano
lirico drammatico Veronika Dzhioeva, stella del firmamento
lirico mondiale riconosciuta come una delle migliori soprano
del nostro tempo. Nel ruolo del principe Calaf il ritorno sulle
scene del Festival Puccini del tenore Amadi Lagha. Liù sarà
interpretata da Emanuela Sgarlata, Timur Antonio Di
Matteo, Ping Tommaso Barea, Pong Marco Miglietta, Pang Andrea Giovannini. Sul podio il gradito ritorno della bacchetta di Robert Trevino che guiderà Orchestra e Coro del Festival Puccini.
Badate… ella ci crede!
Un nuovo allestimento anche per rappresentare la commovente e tragica storia di Cio Cio San che culmina con la sua morte, decisa a morire come una orgogliosa
figlia del Sol Levante. Madama Butterfly, una delle
opere liriche più popolari del Maestro che conquista il
pubblico di tutto il mondo per la poesia e la
drammaticità che contraddistinguono la storia d’amore
della sventurata geisha è in scena al Festival Puccini per
4 rappresentazioni (28 luglio/ 5-18-24 agosto) con
l’interessante lettura di Pier Luigi Pizzi che dello
spettacolo firma regia, scene e costumi.
Protagonisti nel ruolo di Cio Cio San, il soprano Carolina
Lopez Moreno, mentre Luciano Ganci torna al Festival
Puccini per vestire i panni del tenente Pinkerton. Nel
ruolo di Sharpless il baritono Bruno Taddia. Yamadori è William Corrò, Lo zio Bonzo il basso coreano Seung Pil Choi. Sul podio un nuovo debutto al Festival Puccini , Sesto Quatrini giovane direttore romano, già assistente di Fabio Luisi al Metropolitan Opera di New York
È ben altro il mio sogno!
In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico Il Tabarro e l’opera di Bartok il Castello del duca Barbablu.
(coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma) Due atti
unici rappresentati per la prima volta nel 1918
rispettivamente a New York e Budapest. Con Il Tabarro,
atto unico de il Trittico pucciniano, Puccini porta in scena
le vicende di una società di degrado, di persone che hanno
bisogno di dare una motivazione alla loro grama vita e il
tradimento, l’amore clandestino è proprio una scossa a
questa vita di sacrifici. La vicenda è ambientata su una
chiatta della Senna e ha ancora una volta un finale
drammatico, la morte dell’amante, ucciso dal marito
tradito. Protagonisti dell’opera Giorgetta Monica
Zanettin, Luigi Azer Zada, Michele Lucio Gallo, la Frugola Loriana Castellano
Il Castello del duca Barbablu di Bela Bartók su libretto di Béla Balázs, è un breve dramma ispirato al fiabesco personaggio di Barbablù, la cui vicenda si svolge nella sala buia di un castello con sette porte chiuse e ha per protagonisti Barbablù e la nuova moglie Judith. Ad ispirare Bela Bartók per la composizione dell’opera fu l’occasione di un concorso per un’opera in un atto, bandito nel 1911 dal Ministero per le belle arti di Budapest. L’opera non fu ben accolta nel concorso e il suo autore dovette attendere il 1918 per vederne la prima al Teatro di Budapest. L’opera dura poco meno di un’ora e ha per protagonisti solo due personaggi: Barbablù, baritono che a Torre del Lago sarà interpretato da Mikhail Petrenko e la sua ultima moglie Judit soprano/mezzosoprano interpretata da Szilvia Voros. I due sono appena arrivati, e Judit è venuta nel castello di Barbablù per la prima volta, fuggendo dalla casa paterna, dove tutti sono stati contrari al suo matrimonio con questo gentiluomo dall’oscuro passato. La regia dello spettacolo è affidata a Johannes Erath visionario
regista tedesco mentre le scene sono di Katrin Connan e i costumi di Noelle Blancpain. Il ritorno sul podio del Festival Puccini del giovane direttore Michele Gamba.
• Il 20 luglio il palcoscenico del Festival Puccini accoglie per un grande concerto sinfonico l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Gianandrea Noseda

TORRE DEL LAGO LUOGO DEL DI GIACOMO
PUCCINI

Dal 1930 la Città di Viareggio e Torre del Lago con il Festival Puccini rendono
omaggio a Giacomo Puccini che dalla tranquillità del lago, da quella atmosfera di
dolce quiete che ancora oggi si respira camminando sul belvedere della cittadina
toscana, trasse ispirazione durante i trenta anni in cui visse in quella casa in riva al
Lago Massaciuccoli, oggi Mausoleo che custodisce le testimonianze della sua vita
artistica e umana. (www.giacomopuccini.it)
Di Puccini e della sua musica è permeata Torre del Lago Puccini a Viareggio, in Versilia, che ogni anno, d’estate, si “veste a festa” per celebrare il suo Genio nel luogo che lo
accolse – Puccini nasce a Lucca – ma a Torre del Lago scelse di
vivere dal 1891 al 1922.
Il Festival Puccini di Torre del Lago
(www.puccinifestival.it) con il suo ricco programma si
conferma un evento culturale e musicale tra i più
prestigiosi del nostro Paese, che dal 14 luglio richiamerà
migliaia di appassionati da tutto il mondo per assistere ai
capolavori pucciniani proprio nei luoghi che ispirarono il
maestro. Le opere di Puccini saranno in scena nella
grande arena circondata dal Parco della Musica con le
grandi sculture di artisti di fama internazionale e dalla natura
incontaminata del Parco Regionale di Migliarino San
Rossore e Massaciuccoli. Un grande
teatro all’aperto da 3370 posti, inaugurato
nel 2008 circondato dal verde su una
superficie di 7.500 mq ed accoglie al suo
interno anche un Auditorium da 500 posti.
Il Teatro Giacomo Puccini è situato proprio
davanti alla casa Museo del maestro
Puccini dove sono custodite le spoglie del
musicista e dove si possono ammirare
reperti e cimeli della vita e della gloriosa
vicenda artistica di Puccini. Il museo ed il
teatro sono per le decine di migliaia di
appassionati che li visitano ogni anno, l’ideale punto di partenza alla scoperta di numerosi ed interessanti itinerari a tema che si snodano in tutta la provincia di Lucca e nelle più importanti città d’arte della Toscana. musica e natura Per gli amanti della
natura è possibile prenotare dal piazzale Belvedere un’escursione su uno dei battelli del lago mentre dal piccolo porticciolo di Massaciuccoli, dal lato opposto, è possibile visitare l’oasi su una serie di passerelle in legno (su palafitte) che portano fino dentro
il lago. Un percorso della durata di circa 1 ora da vivere in silenzio, immersi nella vegetazione palustre di falasco, alla scoperta dei numerosi uccelli che popolano la zona. Per chi ama la bicicletta è disponibile, con partenza sempre dal porticciolo di Massaciuccoli, la ciclopista Puccini, si tratta di un itinerario molto esteso che arriva fino al ponte di San Pietro a Lucca. ( https://www.oasilipumassaciuccoli.org/ ).
Puccini nell’Europa del cabaret
Auditorium Enrico Caruso – 17 luglio ore 21.15
Cristina Zavalloni voce Andrea Rebaudengo pianoforte Gabriele Mirabassi clarinetto Sin dalle prove giovanili, Giacomo Puccini si è
imposto come compositore legato, da una parte,
alle radici italiane e dall’altra abitato da una
curiosità marcata rispetto alle novità della musica,
del teatro e della cultura in ambito europeo.
Decennio dopo decennio questa curiosità si
trasforma in una fonte di arricchimento, ispirazione
e costante elaborazione che nutre la creatività
pucciniana da Butterfly al Trittico, da Fanciulla del
West a Turandot. Non a caso Puccini nel 1924 si
reca in auto, partitura sottobraccio, per ascoltare la
contestata prima Fiorentina del Pierrot Lunaire di Schönberg e per conoscerne l’autore. Questo programma testimonia, per rapidi intrecci, dei fermenti musicali che stavano animando l’Europa. Dalla Francia alla Germania ma non soltanto, ci si presenta un mondo artistico e musicale che corre verso rapidi cambiamenti, mentre Puccini era costretto a fermare dolorosamente e troppo presto la sua parabola artistica, dalla quale sarebbero scaturiti di certo altri essenziali stimoli per la cultura musicale europea e per il pubblico operistico di tutto il mondo.
In programma musiche di Puccini, Schoenberg, Poulenc, Eisler, Weill
CRISTINA ZAVALLONI voce | Nata a Bologna, dopo una formazione jazzistica intraprende a diciotto anni lo studio del belcanto e della composizione presso il Conservatorio della sua città. Per molti anni si dedica anche alla pratica della danza classica e contemporanea. Si esibisce nei più importanti teatri, stagioni concertistiche classiche e contemporanee, festival jazz di tutto il mondo. Ha vissuto un lungo e proficuo sodalizio artistico con il compositore olandese Louis Andriessen, che ha scritto per lei molti dei suoi ultimi lavori. Tra i brani che interpreta più assiduamente figurano le Folk Songs di Luciano Berio (eseguite ad Amsterdam, Budapest, Siviglia, Rotterdam, Innsbruck oltre che in Italia) ed il Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg. ANDREA REBAUDENGO pianoforte | Nato a Pesaro, ha studiato pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha vinto il 1° premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, ed è stato premiato anche al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau (2000) e al Premio Venezia (1993). Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane e all’estero si è esibito in Russia, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Belgio, Polonia, Portogallo, Svizzera, Irlanda, Serbia, Turchia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Ha suonato come solista con numerose orchestre, tra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano. Viene spesso invitato in progetti che lo coinvolgono anche come musicista jazz e improvvisatore. GABRIELE MIRABASSI clarinetto è uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Dopo il diploma, conseguito col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea. Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall’incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata a mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva
Il pianoforte al tempo di Puccini
Auditorium Enrico Caruso – 8 agosto ore 21.15
Sandro Ivo Bartali pianoforte
Il recital del pianista Sandro Ivo Bartoli si propone di celebrare due anniversari musicali di grande rilievo che ricorrono nel 2023, il 50° della morte di Gian Francesco Malipiero ed il 150° della nascita di Sergej Rachmaninov, con un programma affascinante che tratteggia con insolita perspicacia il ruolo del pianoforte ai tempi di Puccini.
“Puccini & Friends” potrebbe essere il sottotitolo. Maurice Ravel, per esempio, teneva la partitura de La Fanciulla del West sul suo pianoforte, a monito d’esempio, e il primo brano del concerto è affidato proprio ad una fanciulla di Ravel, la commovente Pavane pour une infante défunte. Maestro dei suoi tempi, attento alla modernità (Schoenberg lo considerava uno dei compositori più originali del suo tempo), Puccini chiedeva spesso al suo editore Ricordi di recapitargli le nuove partiture dei suoi colleghi più giovani, ai quali prestava orecchio volentieri. Fra questi spiccava Gian Francesco Malipiero, qui ricordato con due opere significative: le Maschere che passano del 1918 (disperata reazione alla ritirata di Caporetto) e l’omaggio A Claudio Debussy del 1920. La prima parte si chiude con l’opera omnia per pianoforte solo del maestro lucchese, sei piccoli pezzi scritti tra il 1882 e il 1916 che Sandro Ivo Bartoli, virtuoso toscano Bartoli ha riscoperto, suonato per il mondo ed inciso in un CD Solaire Records, in collaborazione anche con la Fondazione Festival Pucciniano, che ha riscosso unanimi consensi dalla critica internazionale.
Se a Puccini si deve la transizione dell’espressione melodrammatica italiana dall’Ottocento al Novecento, Sergej Rachmaninov fu l’autore di questo trapasso nel campo del sinfonismo russo. Pianista eccelso, dedicò al suo strumento molti lavori, alcuni entrati senza indugio nel repertorio d’eccellenza tradizionale (ad esempio i celeberrimi concerti per pianoforte e orchestra). La monumentale Sonata No. 1 in re minore Op. 28 che chiude il programma del concerto è un lavoro di carattere melodrammatico. Parzialmente ispirata alla leggenda del Faust di Goethe (i tre movimenti che la compongono accennano ritratti dei principali personaggi del dramma: Faust, Margherita e Mefistofele), capita raramente di ascoltarla a cagione, sia della notevole durata che, delle trascendentali difficoltà che infestano la partitura: un finale “col botto” ad un programma musicale che promette emozioni forti, momenti di intenso lirismo e, quella componente che per Puccini era imprescindibile dall’opera d’arte: la
commozione.
Pisano, classe 1970, Bartoli ha studiato al conservatorio di
Firenze ed alla Royal Academy of Music di Londra,
perfezionandosi poi con il leggendario pianista russo
Shura Cherkassky. Fra i massimi pianisti italiani in attività,
Bartoli ha suonato in tutto il mondo con orchestre quali la
Philharmonia, l’Hallé, la Deutsche Philharmonie, la
Filarmonica di San Pietroburgo. Ha reagito al dramma
della pandemia con uno straordinario e complesso
progetto online registrando e condividendo dal suo studio
in Toscana tutte le 555 Sonate di Domenico Scarlatti,
realizzandone la prima integrale in video che gli è valsa gli
onori della cronaca internazionale.
MONI OVADIA
in Gli occhiali di Sostakovic
(onori e terrori di un antieroe)
Auditorium Enrico Caruso – 13 agosto ore 21,15
Musiche dal vivo di Giovanna Famulari- regia Valerio Cappelli
Gli occhiali di Sostakovic è un testo teatrale di Valerio Cappelli dedicato a Dmitrij Sostakovic, il grande compositore russo (1906-1975), vissuto durante il regime staliniano. Lo spettacolo, con Moni Ovadia, sarà arricchito da musica registrata e musica dal vivo, immagini, fotografie, arredi scenici. Sostakovic ha avuto i massimi onori e le maggiori umiliazioni, ha avuto i funerali da eroe di Stato ma dormiva con la valigia accanto al letto, temendo di essere arrestato da un momento all’altro. Sostakovic è stato il compositore più decorato e frainteso, più premiato e minacciato. Ha dovuto fare i conti con i condizionamenti del potere, cercando di mantenere per quanto possibile la sua verità artistica. La sua vita è già, essa stessa, un corto circuito drammaturgico. Fu accusato dalla Pravda di formalismo, contravvenendo al diktat del partito comunista che chiedeva opere musicali patriottiche inneggianti al realismo socialista e all’ottimismo rivoluzionario. Gli commissionarono la Nona Sinfonia, doveva essere la risposta sovietica alla Nona di Beethoven, e lui compose un breve irriverente componimento di venti minuti. Della sua opera Lady Macbeth, la Pravda scrisse un articolo intitolato . E’ la Russia di Putin moltiplicata per mille.
“In questo spettacolo,- dichiara Valerio Cappelli, regista e autore del testo – come in un gioco di specchi, con Moni Ovadia abbiamo provato a rimontare queste note con la sua vita, attraverso le sue parole e la sua musica, ora registrata ora eseguita dal vivo, dalla polistrumentista Giovanna Famulari. Ho scelto musiche iconiche, adatte al momento
descritto nella drammaturgia. E’ uno spettacolo con una dimensione storica, tra parole, note, arredi scenici, fotografie, immagini. E’ un racconto in presa diretta dove la voce di Sostakovic si fa filtro di un’epoca tragica. Non è un itinerario cronologico. Sono flash, basati su appunti e documentazione autentica sulla vita di un gigante della musica che ha lottato con i fantasmi del suo tempo, con cui ha dovuto venire a patti, e con i suoi fantasmi. L’intento è quello di restituire anche il sapore dell’epoca, ma anche della Russia di oggi, in una musica che riflette il tempo drammatico in cui è stata scritta: la Settima Sinfonia, composta durante l’assedio di Leningrado, divenne un simbolo della resistenza all’invasione nazista, e nello spettacolo quelle note saranno accompagnate da immagini su quell’assalto di 900 giorni che incontrò una resistenza stoica, inaspettata; scrisse l’Ottava Sinfonia nel 1943, raccontando il cataclisma bellico”.
musiche live
Valzer n 2; Concerto n 2 per cello e orchestra; Fuga 19 track 4 da Preludi e Fughe
Before How I met PucciniⓇ – Aspettando il 2024 Auditorium Enrico Caruso – 14 agosto ore 21.15
Valentina Ciardelli Contrabbasso
Stefano Teani Pianoforte
La voglia di richiamare l’attenzione di un pubblico di giovani verso l’opera e verso il grande musicista toscano nasce nel corso del secondo lockdown
alla compositrice e performer Valentina Ciardelli, che
realizza un ciclo di video, poi pubblicati sul canale
YouTube, con esecuzione in forma cameristica di dieci
opere del repertorio pucciniano. L’idea è stata quella di
sostituire la “piazza accanto alla chiesa” che contribuì a
diffondere la conoscenza del melodramma, con la piazza
virtuale frequentata dai giovani di oggi per incuriosirli e
portarli in teatro per sperimentare il piacere dello
spettacolo live.
L’idea iniziale, in virtù dei consensi si è poi sviluppata nel
progetto “How I met Puccini” che si propone di sperimentare nuovi linguaggi e forme esecutive del repertorio pucciniano, soprattutto affidandolo all’interpretazione di complessi da camera– la partitura pucciniana è infatti concepita per organici molto grandi realizzando spettacoli che avvicendano musica e recitazione. In attesa di perfezionare il format dello spettacolo che sarà presentato nel 2024, Valentina Ciardelli e Stefano Teani propongono una anteprima dal titolo “Before How I met Puccini” con l’esecuzione per pianoforte e contrabbasso di alcuni brani tratti dalle opere pucciniane :
O Scarpia Avanti a Dio!
Fantasia su “Tosca” per contrabbasso e pianoforte
V. S. Ciardelli/G. Puccini
Che Puoi Farmi? Non ti temo
Fantasia su ” La Fanciulla del West” per contrabbasso e Pianoforte V. S. Ciardelli/G. Puccini
I CONCERTI DEL FESTIVAL PUCCINI nel Giardino di Paolina
Villa Paolina, Viareggio – via Machiavelli
Sabato 17 giugno
Concerto Lirico con gli artisti della Puccini Festival Academy 2023
Sabato 8 luglio
Concerto lirico con gli artisti finalisti del
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in collaborazione con il Festival Vicenza Lirica
domenica 16 luglio
Concerto Recitar Cantando
dai recitativi, alle grandi arie ottocentesche, alla musica di Giacomo Puccini interpreti gli artisti della Puccini Festival Academy con commenti di Massimo Iannone
sabato 22 luglio
Omaggio a Maria Callas nel centenario della nascita
con gli artisti della Puccini Festival Academy
domenica 6 agosto
quadri da Il Tabarro di Giacomo Puccini e da Il Castello del Duca Barbablù con gli artisti della Puccini Festival Academy
giovedì 17 agosto
Ensemble di ottoni e percussioni dell’Orchestra del Festival Puccini

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SI RINGRAZIA ALESSANDRA DELLE FAVE PER LA COLLABORAZIONE.