Finalmente le giornate si allungano. Torna l’ora legale


Nella notte è tornata l’ora legale. L’Italia, che sembrava essere sul punto di adottare l’ora solare, ossia quella vera, per sempre per il momento sembra aver soprassieduto.
Le lancette dell’orologio si sono quindi spostate avanti di un’ora nelle prime ore della notte appena trascorsa.
Le ragioni di questa scelta sono essenzialmente economiche.

Doppiata la data dell’ equinozio di primavera, le ore di luce naturale divengono preponderanti rispetto a quelle notturne.
Equinozio, come è facile immaginare, significa “notte uguale” in riferimento alla durata del periodo notturno uguale a quello diurno, cosa che capita tra 21 e 22 marzo e tra 21 e 22 settembre, ossia al cambio stagionale tra inverno e primavera e tra estate e autunno.
Solstizio, ossia “sole fermo”, indica il momento di massima (o di minima) altezza del sole sull’orizzonte a mezzogiorno che poi significa, rispettivamente, la condizione di numero massimo (o minimo) di ore di luce in relazione alle ore notturne, cosa che capita tra 20 e 21 giugno e tra 21 e 22 dicembre, ossia al cambio stagionale tra primavera ed estate e tra autunno e inverno.
Ebbene, questa boa astronomica del solstizio d’inverno è stata doppiata nei giorni scorsi per cui sin dalla antivigilia di natale, sia pure impercettibilmente, la durata del giorno si sta iniziando inesorabilmente ad allungare e, passando per l’equinozio di primavera quando notte e giorno saranno di eguale durata, raggiungerà il massimo al solstizio d’estate.
La ragione di questa apparente stranezza, deriva dal fatto che l’asse intorno cui ruota il nostro pianeta nell’arco delle 24 ore non è verticale rispetto al piano dell’equatore del sole ma risulta inclinato presentando, nel corso del moto di rivoluzione intorno al sole ossia nel corso dell’anno, un emisfero o l’altro in modo più favorevole all’illuminazione solare.
Ciò fa si che la luce solare colpisca la superficie del nostro pianeta con angoli diversi durante l’anno e, nel nostro emisfero, il sole risulta più basso sull’orizzonte nel suo moto apparente diurno d’inverno (e quindi, dove dovendo compiere meno strada tra alba e tramonto, il che determina la durata del giorno, ci mette meno tempo) e alla massima altezza in estate.

Le ore di luce diurna, via via più numerose, ossia i giorni sempre più lunghi, consigliano di spostare le attività quotidiane più avanti nella giornata per evitare al massimo di accendere luci di utenze private e pubbliche risparmiando denaro.