Inizio 2022 con impegni importanti per il Direttore d’orchestra Alvise Casellati


COMUNICATO ALLA STAMPA :

Un inizio del nuovo anno pieno di impegni importanti per il direttore Alvise Casellati, dopo il successo lo scorso dicembre a Piacenza dell’Ernani di Verdi per la Fondazione Teatri di Piacenza, con Gregory Kunde, l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza

15 Gennaio, Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi

F.Liszt Concerto per Pianoforte e Orchestra in Mi Bemolle Maggio S124

F.Chopin Concerto per Pianoforte e Orchestra N.2 in Fa minore Op.21

W.A.Mozart Sinfonia N.29 in La Maggiore K201

Giuseppe Albanese, pianoforte

Orchestra del Teatro Regio

19 Gennaio, Milano, Conservatorio Giuseppe Verdi

W.A.Mozart, Concerto per pianoforte e Orchestra K271 “Jeunhomme”

L.van Beethoven, Sinfonia N.5 in do minore Op.67

Alessandro Taverna, pianoforte

Orchestra Maderna

20 Gennaio, Forlì, Teatro Diego Fabbri

L.van Beethoven, Concerto per Pianoforte e Orchestra N. 5 “Imperatore”

Sinfonia N. 5 in do minore Op.67

Alessandro Taverna, pianoforte

Orchestra Maderna

4-6 Febbraio, Ferrara, Teatro Comunale di Ferrara

G.Verdi, Ernani

11-13 Febbraio, Modena, Teatro Comunale Luciano Pavarotti

G.Verdi, Ernani

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Il progetto di studio e recupero di Alberto Franchetti al Teatro Mariinsky

San Pietroburgo – Teatro Mariinsky – 29 Luglio e 28 Settembre

Alberto Franchetti

Cristoforo Colombo in forma di concerto

Dramma lirico in tre atti ed epilogo, libretto di Luigi Illica, prima rappresentazione 6 Ottobre 1892 Teatro Carlo Felice di Genova

Vladimir Moroz, Cristoforo Colombo; Yekaterina Goncharova, Isabella d’Aragona, Regina di Spagna; Migran Agadzhanyan, Don Fernando Guevara, capitano della Guardia Reale, Yuri Vlasov, Don Roldano Ximenez, cavaliere; Stanislav Leontiev, Matteo

Ensemble dei solisti della Mariinsky Academy of Young Opera Singers

Pavel Teplov, Maestro del Coro

Orchestra Mariinsky

Alvise Casellati, Direttore

Grazie all’importante successo di critica e pubblico ottenuto in chiusura dell’ultima stagione del Mariinsky con la rappresentazione per la prima volta in Russia, in forma di concerto, del Cristoforo Colombo come eseguito nel 1893, Alvise Casellati è stato chiamato a dirigerne l’integrale del 1896 il 28 settembre con un concerto evento che ha segnato, col suo indiscutibile successo, una tappa importante nella riscoperta di questo dimenticato autore veneziano nel mondo, viaggio artistico e filologico intrapreso da Casellati già al Festival della Valle d’Itria nel 2017 e che vede oggi il Teatro Mariinsky in prima fila e a seguire il Teatro di Bonn con il progetto “Fokus ‘33” dedicato alle opere abbandonate dopo le leggi razziali

Composta da Alberto Franchetti a soli 30 anni in occasione del quattrocentenario della scoperta delle Americhe nel 1892 su impulso di Verdi, eseguita per la prima volta a Genova, poi in Scala, il Cristoforo Colombo con la sua sintesi tra il Bel Canto italiano, Wagner e Meyerbeer, fu opera di notevole successo per molti decenni, eseguita più volte da Toscanini che ne ha curato la revisione insieme a Franchetti.

Poi l’intero corpus del ricco ebreo sefardita, figlio di una Rothschild, uscì lentamente ma inesorabilmente dai cartelloni fino a diventare oggi rara riscoperta, nonostante le partiture, fortemente influenzate dalla formazione tedesca e Mitteleuropea di Franchetti, abbiano strappato alla migliore critica russa uno stupito ed entusiastico consenso grazie alla calibrata miscela di bel canto italiano e lussuosa orchestrazione tedesca, perfettamente gestite da Alvise Casellati che nella riscoperta di Franchetti riunisce le due anime di una famiglia di musicisti e musicologi sin dall’800.

Opera senza ouverture, soggetta a molte riscritture da parte di Franchetti sulla parte americana, è stata definita dalla critica russa presente al Mariinsky come “un abisso di seducenti suoni orchestrali e armonie fantastiche, con le voci dei solisti organicamente intrecciate nel tessuto orchestrale della partitura” ove “l’orchestra del Mariinsky diretta da Alvise Casellati ha colpito con furia e magnetismo, aggiungendo molta espressività e temperamento all’esecuzione di questa meravigliosa musica dimenticata” (Vladimir Dudnj – San Pietroburgo Biedomosti).

Casellati, che ha iniziato il suo viaggio nel mondo di Franchetti partendo dallo studio degli intensi carteggi privati tra il bisnonno e Verdi, Puccini, Boito, la famiglia Wagner, Wolf Ferrari, Don Lorenzo Perosi, D’Annunzio, Malipiero, Respighi, Giulio Ricordi e tanti altri, ha diretto al Festival della Valle d’Itria del 2017 la Sinfonia in mi minore che Franchetti presentò come saggio di diploma a Dresda nel 1884, eseguita sempre a Dresda e quindi a Milano nel 1888. Da allora parte questo percorso di meticolosa riscoperta, che si intreccia strettamente tra le memorie degli eredi Franchetti, l’associazione Alberto Franchetti di Reggio Emilia e gli archivi storici di Casa Ricordi.

Alvise Casellati sottolinea: “Franchetti al suo tempo era un compositore più famoso dei suoi contemporanei Puccini e Mascagni, ma ora il suo lavoro è quasi dimenticato. Ho sognato a lungo di eseguire Cristoforo Colombo e sono felice che il Teatro Mariinsky abbia creduto in quest’opera e mi abbia dato questa opportunità. Abbiamo condiviso questa idea insieme al Maestro Gergiev. Il lavoro stesso è straordinariamente complesso. La mia sfida e difficoltà principale era trovare un equilibrio tra la ricchezza dell’orchestrazione e la fluidità di esecuzione per tenere fede all’italianità di Franchetti. Sono stato molto soddisfatto perché sia i solisti sia l’Orchestra Mariinsky hanno capito subito la bellezza del testo e l’importanza dell’opera, quindi si sono lanciati nel progetto dando il meglio della loro alta professionalità. Il vero sogno con il Mariinsky sarebbe quello di arrivare a completare il percorso con una versione scenica”.

Mentre il protagonista di entrambi i Cristoforo Colombo del Mariinsky, il baritono Vladimir Moroz racconta così il suo percorso in quest’opera: “Sono rimasto stupito dalla ricchezza di questa partitura, dai suoi colori. Ho dovuto studiare molto per prepararmi al ruolo, a partire dalla figura misconosciuta di Franchetti stesso che è in sé affascinante. Il mio ruolo è stato cantato da grandissimi nomi, a partire dal fenomenale baritono Giuseppe Kaschmann, poi Titta Ruffo, Pasquale Amato, Renato Bruson, Carlo Tagliabue. I ruoli vocali sono complessi, chiedono moltissimo agli interpreti, come un Otello o psicologicamente il ruolo di Alexei Maresyev in La Storia di un uomo vero di Prokofiev, ma il lavoro con il Maestro Casellati è durato 3 settimane ed è stato fondamentale per superare ogni ostacolo. Ho scoperto poi che le ragioni del declino e della scomparsa di questa musica bellissima furono sostanzialmente politiche e causate dal razzismo. Spero che ora sia giunto finalmente il momento di ripensarci”

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Alvise Maria Casellati, padovano di nascita, nasce in una famiglia d’avvocati, ma la musica ha sempre fatto parte della tradizione di famiglia: il trisnonno Giovanbattista Casellati, mecenate e compositore per passione molto apprezzato ai suoi tempi, ha ricevuto il Diploma di compositore ad honorem dalla prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna su proposta di Rossini, mentre il bisnonno, musicista, fu per decenni Presidente del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia ed amico di illustri personalità del panorama musicale del tempo, fra cui Verdi, Puccini, Boito, la famiglia Wagner, Wolf Ferrari, Don Lorenzo Perosi, D’Annunzio, Malipiero, Respighi, Giulio Ricordi e tanti altri. Anche Alvise si innamora presto della musica e a 9 anni comincia a studiare violino, entrando poi in Conservatorio e ottenendo la borsa di studio per tutti i 10 anni di frequenza. Nonostante l’evidente talento e la disciplina personale necessaria per coltivarlo, la tradizione famigliare dei Casellati chiede ad Alvise l’avvio di una carriera di maggiore concretezza, quindi sceglie giurisprudenza, senza però abbandonare mai gli studi musicali tanto che nel ‘94 ottiene il diploma di violino con il M° Guido Furini al Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova, prosegue gli studi con Felice Cusano e Taras Gabora e nel ‘98 la laurea in legge.

Nel 2000 decide di trasferirsi a New York per proseguire gli studi, nel 2001 ottiene il master alla Columbia University (Columbia Law School) pubblicando una tesi sui diritti d’autore sul Columbia VLA Journal of Law & the Arts, tesi tradotta in italiano e pubblicata nella Rivista del Diritto d’Autore (2003), quindi, dopo un ulteriore corso alla Harvard University, nel 2003 è ammesso all’Ordine degli Avvocati di New York e in Italia.

Prosegue dunque una carriera in cui i temi giuridici si declinano sulla tutela dell’arte e della cultura: nel 2003 diventa Segretario Generale della Foundation for Italian Art and Culture a New York e nel 2006 Managing Director. Dal 2003 è Capo del Dipartimento Legale di ACP Fondo Immobiliare Americano Privato con sede a New York (gruppo valutato al di sopra di 1 miliardo di dollari).

Nel 2007 la svolta: la brillante carriera di legale nel mondo della cultura di fronte ad un improvviso problema di salute non è più un orizzonte d’attesa sufficiente ed Alvise decide di ricominciare da capo, con umiltà, ma con la solidità che gli scorre nel sangue da sempre; si avvicina alla direzione con Leopold Hager alla Musikhochschule di Vienna, poi si iscrive alla selettiva Juilliard School of Music di New York nel corso di conduzione d’orchestra con il Maestro Vincent La Selva e, dopo 4 anni di lavoro e studio, opta per il part-time presso il Fondo Immobiliare, così da avere più tempo da dedicare all’attività di direttore d’orchestra.

Dal 2009 studia privatamente con il Maestro Piero Bellugi e ne diventa Assistente per una Masterclass in Direzione d’Orchestra a New York nel Giugno 2010.

Nel marzo del 2011 dirige il suo primo concerto italiano al Teatro La Fenice di Venezia, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Nel 2012 decide di lasciare definitivamente la carriera legale e si dedica completamente alla direzione d’orchestra.

Assistente del M° Gustav Kuhn per la stagione 2012-2013 al Tiroler Festspiele Erl, è ospite dei più importanti festival musicali italiani fra cui vale ricordare il Festival di Ravello, dove dirige per 3 anni il “Concerto all’Alba”, Festival di Venezia, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival della Valle d’Itria, La Versiliana, Emilia Romagna Festival, Ljubljana Festival, Mittelfest e Baltic Musical Seasons.

Come Direttore Residente del Teatro Carlo Felice di Genova nel 2014 debutta nella lirica, dirigendo Il Barbiere di Siviglia di Rossini e successivamente L’Elisir d’Amore di Donizetti, quindi ne ha diretto l’Ensemble Opera Studio (EOS), un progetto dove 30 giovani cantanti sono stati selezionati – tra oltre 600 candidati di tutto il mondo – per lavorare come compagnia stabile del Teatro.

Da allora collabora con i più importanti teatri italiani fra cui La Fenice di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Petruzzelli di Bari, proseguendo la sua carriera all’estero con collaborazioni in Russia, Cina, Lettonia, Argentina e New York ove, oltre a dirigere la Central Park Symphony Orchestra, ha inventato l’appuntamento ormai consolidato “Opera Italiana is in the Air” per diffondere l’opera italiana tra i giovani e i neofiti attraverso concerti lirico sinfonici liberi e gratuiti a Central Park e nel cuore di molte altre città americane, fra cui Miami. Progetto felicemente importato in Italia a Napoli e Milano, quest’anno ha riaperto le attività dal vivo per grandi ensembles della città di New York con grande evidenza dei media internazionali.

Inoltre nel 2017 Casellati ha diretto I Solisti Aquilani con John Malkovich per il debutto dell’attore nei teatri italiani nell’ambito dell’Emilia Romagna Festival.

Sempre dal 2017 collabora con il Teatro Petruzzelli di Bari sul Progetto Educational[5], dirigendo opere e programmi disegnati specificamente per portare in Teatro gli studenti di tutte le scuole e fasce d’età (primarie, secondarie e superiori).

Si ringrazia Marina Nocilla – Ufficio Stampa
per la gentile collaborazione