L’esame per farmacisti vaccinatori secondo Aldo, Giovanni e Giacomo


Come imposterebbero i tre comici l’esame per i farmacisti che dovranno eseguire le vaccinazioni? Vediamo un po’.

Dopo il breve corso per formare i farmacisti vaccinatori veniamo all’esame. Presto che è tardi! Farmacista vaccinatore, dimmi subito: come agiresti?

Intanto obbedisco e sono pronto sull’attenti: un buon farmacista vaccinatore di solito dorme già vestito col camice, con visiera paraschizzi, mascherina, guanti (ah no, quelli no perchè sono come noi farmacisti, e cioè esauriti) l’elmetto, gli anfibi e qualche fiala di Enoxaparina sotto il cuscino.

Bravo!

All’alba so già dove recarmi.

Bene!

Esco in strada e durante il tragitto per arrivare in farmacia comincio a vaccinare all’impazzata.

Per quale motivo?

Perché se siamo indietro bisogna pur recuperare del tempo perduto!

Bravo! Bravissimo!

Già che ci sono vaccino anche due spacciatori senza cambiare ago.

Ma perché?

Perché sono geneticamente bastardo!

Ottimo! Poi?

Arrivo alla farmacia e sono davanti alla porta d’ingresso. La faccio saltare, perchè non bisogna perdere tempo!

Era già aperta…

(Santa collaboratrice che arrivi sempre prima…) lo però la richiudo e la faccio saltare!
Perché le colpe e i ritardi di altri ci hanno messo in questa situazione e c’ho le palle girate!

Bravo farmacista vaccinatore!

Vorrei vedere lei, diventare vaccinatore dall’oggi al domani senza alcuna esperienza e preparazione!

Dai, prosegui e non perdere tempo, che a quello ci hanno già pensato ampiamente altri

Come una faina incazzosa mi dirigo dentro la farmacia.

Bravo!

Sull’entrata mi si para davanti un’anziana signora che mi blocca e mi dice «È già arrivato il mio farmaco che doveva arrivare fra 2 ore?». Prendo l’anziana signora e la vaccino senza anamnesi e senza consenso informato.

Ma per quale motivo? La signora è ultraottantenne ed era già stata vaccinata…

Perchè il farmacista vaccinatore deve agire in poco tempo; “melius abundare quam deficere”, e chissenefrega degli effetti collaterali.
A quel punto mi accorgo che la mia mano destra, quella che impugna la siringa del vaccino si muove da sola, e patapìm e patapàm, e patapìm e patapàm, in due minuti ho già vaccinato tre clienti, due collaboratrici, un cane bassotto, due moment e tre aspirine.

Così mi piaci! Questa è l’azione che ci vuole per ridare un po’ di credibilità a questa manica di perditempo e di incompetenti!

Nel frattempo preparo il kit per le emergenze: termometro a raggi laser, mascherina FFP2 con marchio CE di dubbia provenienza, madama Butterfly, deflussori, dissuasori, Zigulì (solo perchè mi piaciono) e due fiale di adrenalina.

Ma ne basta una. Perché due?

Una servirà per il paziente vaccinato in caso di emergenza e una sarà per me che in caso di problemi sverrò immediatamente insieme a lui.

SOTOMAYOR! Sempre all’erta, colleghi, sempre all’erta! Enoppì-no-pì-no-pì-no-pi-no…