Elezioni Campania – Marco Nonno: “Lavorerò per le periferie (dove le sinistre hanno fallito)”


Marco Nonno (FdI), consigliere al Comune di Napoli, è candidato alle regionali della Campania. Lo intervistiamo in esclusiva per i lettori di WeeklyMagazine.

Nonno (NDR: a sx in foto, insieme alla collega Gabriella Peluso (FdI), come lui candidata al Consiglio regionale della Campania, e all’avv. Aldo Galdieri (FdI) candidato al Consiglio comunale di San Giorgio a Cremano) è impegnato politicamente sin dall’età di 15 anni, quando militava nel “Fronte della Gioventù”. Ora, dopo oltre 35 anni di militante coerenza (NDR: Nonno ha vissuto tutta la trasformazione della destra passando dal MSI a AN, ora afferisce a Fratelli d’Italia), da poco svoltata la soglia dei cinquant’anni, sente ancora intatta la fiamma dell’impegno politico portato tra la gente e per la gente.

Con questo spirito giovanile, e col chiaro di portare in sede regionale i valori della destra sociale, si è candidato al Consiglio regionale della Campania.

Lo incontriamo nella sua roccaforte di Pianura e gli chiediamo perché gli elettori della provincia di Napoli, quelli della circoscrizione elettorale cui afferisce, dovrebbero votarlo.

“Voglio che le periferie, lasciate marcire nel degrado e nella sporcizia da parte della sinistra che ha clamorosamente fallito il suo ruolo politico, siano recuperate e consentano una qualità della vita al pari dei centri cittadini”.

Esordisce così Marco Nonno e continua:

“Ponticelli, Barra, Secondigliano, Pianura, San Giovanni a Teduccio, quartieri grandi e popolosi come vere e proprie cittadine, ma anche alcuni comuni satelliti della città di Napoli, di fatto periferie esistenziali stessi all’ombra della melagopoli partenopea, sono state sempre trascurate dalle amministrazioni degli ultimi decenni.
Eppure, politicamente, abbiamo avuto spesso giunte di sinistra che, in teoria, avrebbero dovuto non dico preferire i quartieri popolari ai salotti buoni delle città nella loro azione di governo, ma almeno non trascurarli. Alle periferie dobbiamo assicurare più fondi e maggiori attenzioni”.

Nonno parla con ragione di causa. È, infatti, nato e cresciuto a Pianura, periferia ovest di Napoli, quartiere popolare praticamente lasciato abbandonato a sé stesso e considerato solo come possibile sversatoio della immondizia cittadina (NDR: Tutti a Napoli ricordano l’emergenza rifiuti e la giunta Bassolino, già esponente del Partito Comunista e poi aderente ai Democratici di sinistra, che intendeva trasformare Pianura come discarica. Solo Nonno si espose personalmente per contrastare le decisioni della sinistra).

“Naturalmente – aggiunge Nonno – non è solo Napoli che ha periferie degradate ma in tutta la Campania ci sono milioni di persone che vivono in un’altra Italia, praticamente dimenticati dalle istituzioni regionali, se non fosse solo per i tributi che sono chiamati a versare per il funzionamento delle macchine comunali e regionali”.

Assodato quello che, crediamo, sarà uno dei primi punti nella sua agenda da Consigliere regionale, chiediamo a Marco Nonno quali altri obiettivi tenterà di portare avanti se eletto al Consiglio regionale della Campania.

“Sicuramente, del resto come ho sempre fatto, lavorerò per  eliminare tutte quelle disuguaglianze che i cittadini campani hanno subito rispetto alle persone che vivono in altre regioni. Una idea è di riaprire i termini del condono edilizio del 2003, quello del Governo Berlusconi, di modo da consentire a tanti campani di regolarizzare finalmente le proprie abitazioni. Parliamo di piccole difformità per lo più afferenti alle case di residenza, ci assicura il consigliere, e non certo di autorizzare ecomostri, perché a oggi la situazione è di grande preoccupazione da parte di chi teme per la propria casa, un bene spesso costruito da lavoratori a prezzo di grandi sacrifici”.

Visto che parliamo di periferie e di persone che spesso hanno bisogno di un aiuto concreto da parte delle istituzioni, come vede il tema del reddito di cittadinanza?

“Penso che i fondi del reddito di cittadinanza debbano essere utilizzati non come provvedimento fine a sé stesso ma per creare posti di lavoro. Le persone debbono potersi sostenere non con l’elemosina istituzionale ma aiutandole a trovare un lavoro dignitoso”. Solo creando posti di lavoro, con una politica che aiuti le imprese ad abbassare i costi del personale incentivandole ad assumere, consentirà allo stesso tempo di eliminare la povertà e di far ripartire il circolo virtuoso della ripresa economica. Su questo, ancora una volta, le altre forze politiche hanno sbagliato completamente perché con l’assistenzialismo alla persona, il problema alla lunga si incancrenisce”.

Ecco, parliamo ancora dei temi del lavoro e pensiamo a che a tutti quei giovani che non ne trovano. A Napoli e in molte altre zone della Campania, terra ricchissima di siti metà del turismo culturale, vediamo spesso guide turistiche addirittura straniere che in un italiano stentato conducono i turisti alla visita di musei e parchi archeologici.

“Anche su questo agirò nel senso di creare quelle condizioni per cui le guide turistiche locali dovranno essere sempre preferite a quelle straniere. Si tratta anche di buon senso. Proteggere il lavoro dei nostri ragazzi significa non farli allontanare dalle terre d’origine mantenendo viva l’identità culturale delle nostre terre. Ma in mente ho anche altri progetti per altri settori lavorativi come il turismo, le produzioni locali legate alle nostre terre e alla nostra cultura campana, l’alta tecnologia, dove i nostri giovani, del resto come ho sempre fatto, potranno finalmente vedersi valorizzare le proprie capacità lavorative senza essere costretti ad emigrare per trovare una collocazione dignitosa. É necessario, però, un cambio di mentalità passando da quello poco dignitoso dell’assistenzialismo improduttivo della sinistra a quello incentivante fondato sui valori della destra sociale”.