Pagani “Imola”, un sogno per pochissimi


Horacio Pagani ci ha abituato a vetture ultrasportive dai costi strabilianti. La sua Zonda nelel versioni Coupè e Roadster raggiungeva già l’allucinante prezzo di 750 mila euro (naturalmente a quel prezzo il cliente poteva scegliere qualsiasi allestimento interno volesse).
Con la Huayra il costo per il cliente era più che triplicato, ma oggi con la Pagani Imola si raggiunge la vertiginosa cifra di 5 milioni di euro (più IVA, naturalmente!): se una piccola impresa la scegliesse come vettura aziendale, andrebbe probabilmente in credito d’IVA per il prossimo decennio! Non fatevi comunque illusioni: i soli cinque esemplari che verranno prodotti sono già tutti venduti.
Il look è di quelli cattivi: la nuova creatura dell’officina di San Cesario sul Panaro trasuda sportività da ogni centimetro di carrozzeria. Si mette a dieta rispetto alla Huayra da cui deriva, per raggiungere un peso forma di 1.246 kg (pensate che è stato studiato un nuovo metodo di verniciatura che taglia di 5 kg il suo peso). Tutto il suo design è funzionale per andare forte tra i cordoli: un enorme alettone posteriore, estrattore dell’aria dorsale, passaruota allargati, minigonne, prese d’aria maggiorate. Tutto viene esagerato nello stile della nuova Pagani Imola per renderla sia leggera sia agile nei cambi di direzione nonostante le sue dimensioni non siano proprio da sportiva compatta con 4,85 metri di lunghezza e 2,04 metri di larghezza. Se siete rimasti affascinati dal suo look, aspettate di leggere la scheda tecnica in fondo a questo articolo.
La nuova Pagani Imola, che prende il nome dal circuito su cui è stata plasmata e messa a punto, è una Hypercar stradale dal carattere racing assoluto, che incarna la massima tecnologia su pista firmata Pagani Automobili.
Produzione limitata a soli cinque esemplari, è stata protagonista del più rigoroso ciclo di validazione su tracciato mai applicato su una vettura Pagani. In aggiunta alla regolare e già scrupolosa validazione, infatti, Imola ha percorso oltre 16.000 km in pista a velocità di gara, l’equivalente di circa tre volte la 24 ore di Le Mans!
Horacio Pagani è figlio di un fornaio d’origine comasca. Nasce in un piccolo paese dell’Argentina e fin dalla tenera età di 12 anni inizia a costruire modelli di automobili con materiali di fortuna. A soli 20 anni debutta nel mondo delle auto da corsa, realizzando una vettura di Formula 3 che gareggia in Argentina con i colori del team ufficiale Renault.
L’incontro con il pilota Juan Manuel Fangio gli cambia la vita e lo aiuta ad avvicinarsi a Modena. Quando nel 1982 arriva in Italia, la prima attività svolta è quella di operaio metalmeccanico di terzo livello alla Lamborghini di Sant’Agata (BO). Prima di mettersi in proprio con la fondazione della sua casa automobilistica a San Cesario sul Panaro, lavorò con i gruppi di progettazione della Lamborghini Diablo, della P140 e della L30 ossia la Countach Anniversary.
Il suo sogno di fare una sua supercar comincia nel 1988 con il “Progetto C8” e, inizialmente, il nome prescelto per il prototipo è Fangio F1; ma quando l’auto, completata e omologata, viene presentata al Salone dell’automobile di Ginevra del 1999, Fangio è già scomparso. Pagani dà quindi alla sua vettura il nome di Zonda, dal nome di un forte vento caldo che soffia nelle pampas argentine.
Nel 1991 Pagani fondò l’azienda Modena Design, che diventò fornitore dei produttori di auto sportive come Ferrari, Renault, Dallara e altre.
A proposito della sua nuova creazione il fondatore e Chief Designer di Pagani Automobili dice: “Passo fondamentale nel progresso tecnologico e scientifico di Pagani Automobili, la Pagani Imola è una vettura-laboratorio su cui sono state concepite, testate e sviluppate innovazioni importanti. Alcune di queste equipaggiano Huayra Roadster BC e saranno in dotazione anche sulle Pagani del futuro.
“Sperimentare è parte del DNA della ricerca di Pagani Automobili. Pensiamo a quanto sia stata indispensabile nel 2008 l’esperienza formativa di Zonda R. Una vettura che ci ha permesso di arrivare a Huayra equipaggiandola con soluzioni testate in condizioni estreme. In quell’occasione abbiamo avanzato idee rivoluzionarie come il telaio in Carbo-Titanio, assieme a geometrie, materiali e concetti inediti dal punto di vista dell’aerodinamica, della dinamica e della sicurezza di una supercar. Su Zonda R, insieme a Pirelli, abbiamo sviluppato pneumatici con il nuovo sistema MIRS, poi applicato su Huayra e sulle vetture di Formula 1. Similmente, una volta definite le specifiche iniziali, sul progetto Imola abbiamo lavorato con una grande apertura mentale e libertà tecnica per integrare le innovazioni in corso d’opera.”
Il carattere aerodinamico di Pagani Imola emerge da tre concetti. La forma generale, l’aerodinamica interna e i dettagli aerodinamici esterni come pinne, ali, deviatori. Racconta ancora Horacio Pagani: “Non possiamo definirla una vettura elegante. Cercavamo una macchina efficace e questo ci ha portato, come quando osserviamo una monoposto di Formula 1, a concepire una vettura più ricca di elementi aerodinamici. Se da un lato questi dettagli interrompono le linee e l’estetica della vettura, dall’altra ne migliorano il tempo su giro, la facilità di guida e, soprattutto, la sicurezza. Su quest’ultimo aspetto, avremmo potuto ridurre l’altezza della vettura dal suolo, sfruttando la grande superficie del fondo piatto così da aumentare l’effetto di downforce. Ma – ricordiamoci – l’irregolarità delle strade pubbliche può portare alla perdita di diverse centinaia di chilogrammi di carico aerodinamico in pochi istanti. Davanti a questi pericoli abbiamo lavorato con attenzione sulla parte superiore e sui dettagli della vettura.
Pagani Imola sfrutta il sistema dell’aerodinamica attiva introdotta con Huayra, la prima vettura stradale di sempre con una tecnologia simile in dotazione. In questo modo possiamo intervenire con ciascuna delle quattro ali mobili in maniera dinamica e immediata in relazione alla guida, anche in frenata generando freno aerodinamico.”
La nuova geometria del gruppo sospensioni ha lo scopo di scaricare a terra la potenza e l’esuberante coppia di 1100 NM, di ridurre l’effetto di dive in frenata e di rollio ed attaccare la curva con frenate all’ultimo millesimo di secondo. Sulla vettura è poi stato montato un sistema di ammortizzatori attivi a gestione elettronica sulla singola ruota e interconnessi tra loro. La sospensione anteriore, che varia l’altezza da terra in modo autonomo e intelligente, dialoga con la Central Unit che gestisce l’aerodinamica attiva, il controllo motore, il differenziale e la gestione del cambio. Con l’introduzione del sistema SMART GAS, il tempo di cambiata è ridotto esaltando il carattere racing di Imola, mentre la guida rimane piacevole grazie alle molle a passo variabile.
Pagani Automobili continua rigorosamente la ricerca nell’ambito dei sistemi in materiali compositi avanzati. La nuova formula del Carbo-Titanio HP62 G2 e del Carbo-Triax HP62, utilizzata per la creazione del monoscocca in dotazione su Pagani Imola e su Roadster BC, nasce con l’obiettivo di ridurre il peso e aumentare la rigidezza torsionale e flessionale.
Con Imola l’attenzione maniacale al il risparmio di peso è portata ad un livello ancora superiore con l’introduzione di Acquarello Light, un nuovo sistema di verniciatura su misura che rappresenta un’ulteriore evoluzione del già avanzato stato dell’arte di Pagani in materia, consentendo di ridurre il peso della vernice di ben 5 kg pur mantenendo inalterate intensità del colore, profondità e lucentezza.
Dice ancora Horacio Pagani: “La vernice di un veicolo non è solo un requisito estetico, ma ha funzioni tecniche essenziali, come proteggere da influenze esterne e prevenire l’invecchiamento del materiale, in particolare dei materiali compositi avanzati. Siamo riusciti a creare uno scudo di protezione in grado di isolare il materiale sottostante dalle minacce esterne, aumentando la resistenza all’impatto, e dopo anni di ricerca per ottimizzazione il nostro sistema di verniciatura con l’obiettivo di ridurre significativamente il peso, siamo orgogliosi di annunciare finalmente il raggiungimento di questo traguardo attraverso un’auto così speciale come la Imola. La nuova tecnologia sarà ovviamente disponibile sui futuri modelli Pagani”.
L’estrema ricerca di all’insegna dell’alleggerimento condotta da Pagani ha portato negli anni all’utilizzo sempre più esteso di leghe nobili, come ad esempio quelle in alluminio, di titanio ed il cromo-molibdeno, che hanno permesso di applicare principi di ottimizzazione in termini di proprietà meccaniche e di leggerezza, esprimendosi per la nuova nata Imola in oltre 770 componenti forgiati o ricavati dal pieno.
Con Pirelli e il neonato sistema Next MIRS sono stati studiati pneumatici atti ad ottenere una macchina performante in pista, ma anche “comunicativa”, semplice da guidare, in pieno stile Pagani. La possibilità di girare in pista in condizioni diverse di temperature e manto stradale ha permesso di testare nuove soluzioni, spesso portandole all’estremo e studiare il loro comportamento. Montare gomme semi-slick, per esempio, ha consentito di sottoporre i diversi elementi della vettura a sollecitazioni molto più severe, a livello di sospensioni e forze laterali, di quanto possa accadere con pneumatici stradali.
Il circuito di Imola è diventato una seconda casa durante l’intero sviluppo dell’auto, per questo il codice di progetto PS-01 è stato battezzato Pagani Imola, in omaggio al circuito sul quale è nata e che è parte della sua dell’identità. “Imola è un luogo sacro per un appassionato di automobili. Una pista veloce, tecnica, difficile, che da sempre separa il grano dal loglio, sia per quanto riguarda l’uomo, sia per quanto riguarda la macchina. Un circuito che ha fatto diventare veloci i più veloci, che ha dato luogo a lotte accanite tra avversari e gentiluomini, che ha visto le vittorie più dolci e le tragedie più amare. Un circuito dell’Emilia Romagna, della Motor Valley. Una terra che ha dato tantissimo all’automotive e alla Pagani.”
Conclude Horacio Pagani “Il progetto Pagani Imola ha visto una forte partecipazione da parte del cliente. Volevamo stupirlo e lui, davanti alle nostre idee e soluzioni, ha deciso di prendere parte agli sviluppi diventando – potremmo dire – uno dei nostri collaudatori. Non posso dimenticare il giorno della consegna al primo cliente ed il suo sorriso. Nonostante fosse stata la prima volta in cui guidava la Imola in pista, aveva preso coraggio, giro dopo giro, spingendola come farebbe un pilota. Appena sceso dalla vettura mi ha detto che non si immaginava fosse così semplice da guidare.”
Caratteristiche tecniche:
– Motore: Mercedes-Benz AMG V12 60 °; cilindrata 5980 cc.
– Potenza: 827 hp
– Coppia: 1100 NM
– Trazione: Trazione posteriore
– Trasmissione cambio: Xtrac AMT trasversale a 7 rapporti con differenziale elettromeccanico
– Frizione: Frizione tridisco, differenziale a gestione elettronica, sistema giunti tripode
– Sospensioni: Doppi bracci a triangoli indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori controllati elettronicamente
– Freni: Brembo 4 dischi ventilati carbo-ceramici: Anteriori 398×36 mm con pinze monolitiche a 6 pistoni; Posteriori 380×34 mm con pinze monolitiche a 4 pistoni
– Cerchi: 20’’ anteriore, 21’’ posteriore
– Pneumatici: Pirelli Trofeo R, front: 265/30, rear: 355/23 R21;
– Struttura, telaio e materiali compositi: Monoscocca in Carbo-Titanio HP62 G2 e Carbo-Triax HP62 con telaietto tubolare anteriore e posteriore in acciaio
– Peso a secco: 1246 Kg *
– Dimensioni: Passo 2795 mm; Larghezza 2035 mm (2264 mm con specchi); Lunghezza 4852 mm; Altezza 1269 mm
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Fonti:
Quattroruote
Motorionline
www.pagani.com
wikipedia