Coronavirus: 50.000 italiani a rischio


Sembra che siano almeno 50.000 gli italiani potenzialmente interessarti dal coronavirus.
Queste, ieri sera, le stime del Governo che ha dovuto riconoscere la drammaticità di una situazione largamente sottostimata sino a ora.
Andiamo peggio che negli altri paesi europei coi nostri due morti e le 79 persone infettate.
Il bilancio fornito dalla protezione civile parla infatti di 79 contagiati (comprese due vittime e un guarito) tra Lombardia (47) , Veneto (17), Emilia Romagna (2), Lazio (i due turisti cinesi) e piemonte (un caso).. Le vittime per ora sono due ma si teme che il già preoccupante bilancio possa aggravarsi.
Non si sa il perché andiamo peggio degli altri partners europei e perché sembrano più interessate le regioni del nord ma, tant’è, la situazione è questa e il Governo ne ha finalmente preso atto varando un decreto straordinario che, sostanzialmente,
prevede la soppressione di eventi sportivi per limitare possibili contagi di massa dovuti alla presenza di numerose persone nello stesso posto. Oggi, infatti, non si dovrebbero giocare Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari.
Ma chiuse anche le università del Veneto (forse anche quelle della Lombardia) nonché le scuole di ogni ordine e grado nelle comunità ove ci sono focolai del virus e soppresse anche le gite scolastiche sull’intero territorio nazionale e il premier Conte ha precisato che “Utilizzeremo le forze di polizia per chiudere le zone focolaio ma se servirà anche l’esercito”.
Le “Misure contro allontanamento da focolai”, infatti, prevedono che siano le Forze dell’Ordine e, se necessario, le Forze Armate a costituire una perimetrazione “impermeabile”, ossia attraverso la quale nessuno può uscire o entrare, per evitare il diffondersi del contagio dalle zone focolaio. Già nelle scorse ore, infatti, un giovane si è allontanato da una delle zone focolaio (NDR: Codogno in provincia di Lodi) per rientrare a Montefusco in Irpinia, cosa per la quale è scattata la quarantena anche per la sua famiglia.

Tra le misure varate in fretta e furia dal CdM sono incluse, tra l’altro, le seguenti disposizioni:
il divieto di allontanamento e quello di accesso al Comune o all’area interessata;
la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato;
la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole e dei viaggi di istruzione;
la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei;
la sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
l’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatti stretti con persone affette dal virus e la previsione dell’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
la sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale;
la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe.

Insomma, una situazione potenzialmente apocalittica, quasi da film, in cui serviranno misure serie per proteggere gli italiani da questo contagio venuto dalla Cina.
Si invita, ovviamente, alla calma la popolazione ma la situazione è davvero preoccupante.
Queste, in sostanza, le misure di cautela consigliate dagli esperti:

– Lavarsi spesso le mani;
– Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
– Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
– Coprsi bocca e naso se starnutisci o tossisci;
– Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
– Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; – Usare mascherine (NDR: non tutte vanno bene per proteggersi dai virus, viste le loro dimensioni nanometriche) solo se sospetta di essere malato o si assistono persone malate;
– I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi (NDR: Alcuni studi tedeschi avrebbero accertato che il coronavirus resiste su superfici ed oggetti fini a 9 giorni);
– Contattare il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni;
– Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

Naturalmente, dato che il virus si trasmette tramite i dropplets, ossia le goccioline (anche microscopiche, ossia invisibili) dovute a respiro, starnuti e colpi di tosse di soggetti infetti, evitare di frequentare luoghi particolarmente affollati e, naturalmente, le persone provenienti da aree infette.