Ora legale: il punto della situazione


Nello scorso anno, nelle settimane a cavallo del passaggio tra ora legale (estiva) e ora solare (invernale) si era parlato molto in ordine a una possibile abolizione di questa alternanza.
I motivi di preteso risparmio energetico alla base di tale strategia, infatti, si sono affievoliti con l’introduzione di lampade a risparmio energetico sempre maggiore.
In realtá la Commissione europea aveva lasciato libero i vari paesi comunitari di scegliere se aderire permanentemente all’ora solare, ossia quella vera, oppure all’ora legale che prevede di avanzare artificialmente di un’ora le lancette degli orologi rispetto all’effettivo cammino apparente del sole.
Evidentemente in Italia abbiamo avuto ben altro da pensare che decidere su questo argomento e così a fine marzo, e precisamente nella notte tra il sabato e la domenica dell’ultimo fine settimana del mese, le lancette di tutti noi avanzeranno ancora una volta per regalarci giornate più lunghe.
Non così in altre nazioni europee come la Francia dove, viceversa, è stato preso sul serio il lavoro della Commissione europea e dove si voterà nei prossimi giorni in un referendum popolare per decidere a quale orario aderire permanentemente durante l’anno.
C’è da dire che più ci si sposta a Nord e più sono le ore di naturale illuminazione così che, ad esempio, proprio in Francia il crepuscolo può avvenire anche oltre le 22. Non è difficile quindi pensare che i paesi dell’Europa continentale e del Nord scelgano l’ora solare non necessitando di artifici per godere di illuminazione naturale ben oltre il dopo cena.
Al contrario, alcuni sondaggi sostengono che qui in Italia la maggioranza delle persone sarebbe favorevole all’introduzione permanente dell’ora legale.
E c’è anche chi, in fondo, non cambierebbe l’attuale sistema di alternanza semestrale dell’ora, oramai in voga in alcune nazioni europee (ad es. l’Inghilterra) sin dai tempi della prima guerra mondiale.