Lo scontro finale


Siamo arrivati allo scontro finale. Le istituzioni europee stanno scatenando l’offensiva più grande che si sia mai vista contro uno Stato membro. Non si tratta di complottismo o di fantapolitica: qui si sono tutti coalizzati, perfino Berlusconi con quelli che sette anni fa lo fecero cadere! In questo clima dell’assurdo vediamo svilupparsi un’immane lotta per la sopravvivenza dell’establishment contro i suoi stessi fantasmi, oggi rappresentati dalle nuove forze (stupidamente denominate ‘populiste’ da chi non sa nemmeno dove e perché abbia avuto origine tale termine) che portano avanti un’idea e un modo nuovo di concepire l’Europa: stati sovrani federati, non un coacervo di politici – e di politiche – pronte a cambiare bandiera e ideale con la stessa frequenza con cui cambiano le mutande, almeno speriamo per loro.
La manovra è solo un pretesto, perché potrà essere forse poco adeguata o troppo elettoralistica, ma certamente non è tale da produrre quei danni incalcolabili che ogni giorno il tamburo di Bruxelles ci racconta. La bocciatura venuta dalla Commissione non è dettata dal merito della manovra, ma da un semplice tornaconto politico e da un deliberato e calcolato attacco alla sovranità italiana e a quella del suo Governo. E lo scopo dichiarato non è quello di fargli cambiare la manovra economica, ma a quello di rovesciare il governo mettendogli contro la sua stessa popolazione.
L’Italia, pur non godendo della fiducia dei più potenti Stati europei a causa delle innumerevoli figure di cacca in oltre settant’anni di malgoverno e corruzione, è uno Stato robusto, con solidi fondamentali economici e una raccolta del risparmio seconda nel mondo solo alla vicina Svizzera. Inoltre è la seconda potenza manifatturiera d’Europa e ha una bilancia commerciale estera in forte attivo, così come forte è l’avanzo di bilancio, o avanzo primario. Ma cos’è l’avanzo primario? E’ semplicemente la differenza tra tasse e spesa pubblica. Ora, in Italia l’avanzo sta crescendo indisturbato da oltre 26 anni!
Ricordiamo alcuni concetti fondamentali dettati dalla moderna concezione della politica monetaria:
1) il deficit è la ricchezza dello Stato
2) il pareggio la morte dello Stato
3) l’avanzo primario il funerale dello Stato
4) il debito pubblico la ricchezza dei cittadini.
Nella immagine a corredo di questo articolo il grafico con l’evoluzione dei conti pubblici italiani.
Abbiamo costruito il paese con il disavanzo (rosso) e ora facciamo felici i nostri concorrenti (tedeschi e francesi) distruggendolo con l’avanzo (verde).
Ad oggi abbiamo almeno 2 certezze:
1) l’unico modo per uscire dalla crisi è quello di aumentare il disavanzo primario;
2) tutti i governi italiani, dal 1992 ad oggi, hanno realizzato avanzi primari (ad eccezione del 2009).
Abbiamo il record mondiale di avanzi primari in 24 anni!
Non esistono altri governi al mondo che hanno massacrato in tal misura i propri cittadini e le proprie imprese.
E cosa ci ha chiesto la Commissione europea? Che il rapporto deficit PIL è troppo alto! Non ne hanno ancora abbastanza i vampiri!
Come dicevamo l’Italia non gode della fiducia dei partner più influenti, ma questo attacco in forze non è mirato allo Stato in sé, ma ad un governo temuto per le sue potenzialità dirompenti, perché se passa la manovra, e ancora peggio se non devasta l’economia come viene preannunciato tre volte al giorno, viene delegittimato l’establishment tecno-finanziario-capital-sinistrorso che regge l’Unione, di cui in Italia abbiamo molti reggicoda. Altri paesi seguirebbero l’esempio e si sentirebbero in diritto di prendere una loro strada, di non sottomettersi al diktat europeo e alla loro prescrizione tassativa. E alle elezioni europee sarebbe un massacro per gli assetti di potere vigenti, di cui Junker, Moscoviti e tanti altri, sono gli utili idioti e i ridicoli burattini.
Ecco allora le scomuniche, i messaggi subliminali (ma mica poi tanto!) di Draghi, i declassamenti di agenzie di rating manovrate dalla gang Soros-Rotschild e le frasi sconnesse e alcoliche di un Presidente Junker in fase terminale come tutta la sua banda. Sanno che si stanno giocando tutto in questo ‘All-in’ a carte coperte: a maggio i signori rischiano di andare a casa e ciò li terrorizza, non tanto per la perdita del potere quanto perché ciò porterebbe fatalmente a svelare altre loro malefatte che non riuscirebbero più a coprire con una coperta già oggi troppo corta!
Il guaio è che il malumore e la diffidenza che queste cassandre stanno infiltrando negli animi degli italiani sta realmente prendendo piede. Come dice Marcello Veneziani in un bellissimo articolo in proposito: “Da giorni, da settimane, da mesi in un crescendo minaccioso, annunciano sventure le cassandre interne e le streghe di Macbeth, che predicevano in futuro in realtà per orientarlo secondo i loro desideri. Eurarchi, agenzie, media e ascari politici, un coro assordante.”
Infatti, non potendo terrorizzarci con una manovra pari a quella criminalmente ricattatoria operata dalla Trojka nei confronti di Tsipras, ora cercano di passare per un’altra strada.
Dice ancora Veneziani ”Il suggerimento sottinteso che viene dato è il seguente: l’Italia ha un debito record ma, come voi dite, è solido il sistema-Italia, ha beni, risparmi, proprietà private. Bene, allora mettete mano a quelli, con una patrimoniale, prelievi forzosi, blocco di capitali, tasse sulle case, obbligo d’investire in titoli pubblici, o quel che volete voi. Ovvero trovate i soldi nelle tasche degli italiani, così pagate almeno gli interessi sul debito (che non potrà mai essere estinto, è come il peccato originale ma non ce lo toglie nessun battesimo). E allo stesso tempo vi inimicate il popolo che vi sostiene. Così buonanotte al populismo, al sovranismo e a tutte le menate.”
Purtroppo questo panico indotto fa – e deve fare – realmente paura: paura della fuga di capitali, del prosciugamento dei conti e altre belle cosette. La psicosi può creare una reazione a catena da cui si uscirebbe solo più servi e più schiavi di prima di un’Europa in cui si fa pian piano largo lo spirito nazista che ancora aleggia – forse inconsapevolmente – nelle menti di molti governanti tedeschi e non solo. Essi vogliono vederci tornare disperati, col capo cosparso di cenere e il cappello in mano a pietire un posto, ma non alla tavola dei commensali, bensì ai loro piedi, a elemosinare un brandello di cibo mentre loro proseguono la festa e magari si pappano pure i nostri beni.
Questo è il vero pericolo, altro che la manovra!
E allora che fare?
Non si può far conto sull’ira del popolo: questo da ragione ai politici in tempo di pace, ma quando la casa va a fuoco non chiamano i pompieri né si mettono a dar la caccia a chi lo ha appiccato. Più semplicemente scappano a mettersi in salvo.
E i governi che vogliono sfidare l’establishment dovrebbero essere un po’ più muscolari di così.
Combattere per la Patria va bene, ma morire per Di Majo o per Grillo… chi ce lo fa fare?
Bisogna essere realisti, cercare accordi e alleanze con altri governi che permettano al movimento sovranista di crescere, rafforzarsi e acquisire una più netta e visibile identità. Se mancano questi presupposti, meglio stare in guardia, perché all’arrivo della bufera la gente si tappa in casa.
Rispondere a questa offensiva con le sciarpe verdi, le felpe e le manine non è cosa.