Rom violenta ragazzine adescate su FB


Amcora una violenza sessuale perpretrata da uno straniero, nella fattispecie un rom, su giovani italiane.
Stavolta, addirittura, si tratta di due adolescenti poco più che bambine.
Lo stupratore, un ventenne di etnia rom, una delle “risorse” propoagandate da alcuni politicanti, si era proposto a una delle giovani tramite un social group nascondendosi dietro un nome fasullo e pubblicando post dal sapore sfrontato e millantatore.
Convinta ad un appuntamento, la ragazzina adescata aveva proposto a una sua amica di accompagnarla.
Giunte sul posto dell’incontro, avevano trovato due ragazzi molto più grandi di loro e, forse inizialmemte lusingate dal suscitare imteresse in giovani uomini ma poi costrette malamente, sono state condotte in un luogo appartato e legate con delle manette a una grata e violentate brutalmente.
Di certo, un epilogo di gran lunga differente a di quello che la giovane adolescente aveva fantasticato nella solitudine della sua stanza davanti al pc. Chissà, forse per lei e l’amica era la loro “prima volta” e certo avrebbero immaginato un luogo e una atmosfera ben differente dallo squallore di essere prese tra i rifiuti, legate come bestie a una grata di ferro.
Il fatto si sarebbe consumato circa un mese fa a Roma ma la denuncia é avvenuta dopo svariati giorni perché le adolescenti erano state minacciate di ulteriori violenze, anche nei confronti dei loro familiari, se avessero aperto bocca.
I rom, prontamente individuati dalle Forze dell’Ordine, sono stati arrestati e ora devono rispondere di reati pesanti, aggravati dalla giovanissima età delle vittime, come il sequestro di persona e la violenza carnale.
Ma l’azione repressiva della giustizia, per quanto repentina ed esemplare, non consentirà comunque alle due piccole malcapitate di superare altrettanto facilmente la terribile esperienza e l’accaduto deve far riflettere sul fatto che i social network sono, a dispetto del nome, forieri di solitudine e di insidie, che il ruolo di sostegno alla crescita dei figli i genitori non possono delegarlo a internet, che é sempre opportuno segnalare immediatamente alle Forze dell’Ordine ogni sospetta attività di approccio ai ragazzi che avviene in rete da parte di sconosciuti.