La destra in lutto per Antonio Rastrelli


Sono stati tenuti oggi i funerali del Sen. Antonio Rastrelli deceduto a Napoli in data 14 agosto.
Rastrelli fu uno dei pilastri della destra nazionale e, segnatamente, di quella campana.
Molti, infatti, ricordano Antonio Rastrelli soprattutto per il suo ruolo di Governatore della regione Campania.
Nato a Portici (NA) il 15 ottobre del 1927, si laureò in giurisprudenza e fu avvocato e dirigente d’azienda.
Iniziò a fare politica nel 1948, quando si iscrisse al Movimento Sociale Italiano, di cui presto divenne un dirigente a Napoli.
Fu a lungo anche dirigente sindacale della Cisnal.
Per anni consigliere provinciale e Capogruppo del M.S.I. al Consiglio Comunale di Napoli, venne eletto per la prima volta senatore nel 1979. Fu rieletto nel 1983 e nel 1987, e nel 1992, restando in Senato fino al 1994.
Ha fatto parte della Commissione stragi. Vice capogruppo del MSI al Senato dal 9 luglio 1987 al 22 aprile 1992[3]. Durante la segreteria nazionale di Pino Rauti, è stato segretario amministrativo nazionale del MSI-DN.
Dopo il passaggio dal M.S.I. ad Alleanza Nazionale, nel 1994, fu eletto alla Camera nel collegio Napoli-Vomero, e fu nominato Sottosegretario al Tesoro del primo governo Berlusconi. Nel gennaio 1995 aderì alla svolta di Fiuggi di AN e si candidò per l’elezione diretta alla presidenza della Regione Campania e, sostenuto da una coalizione di centrodestra, riuscì a vincere con il 47,86%. Per tale ragione si dimise da deputato.
Nel 1999 la maggioranza da lui formata quattro anni prima fu però decimata da svariati episodi di trasformismo che portarono ad un “ribaltone” politico in consiglio regionale. In seguito ad esso Rastrelli fu costretto alle dimissioni.
Alle elezioni regionali del 2000 si candidò per un nuovo mandato alla presidenza della Campania, ma venne sconfitto dal candidato del centrosinistra Antonio Bassolino (Rastrelli ottenne il 41,4% dei voti), divenendo consigliere regionale. In entrambe le elezioni, Rastrelli registrò un numero di preferenze individuali nettamente superiore rispetto all’insieme delle liste presentate a suo sostegno.
Nel 2001 si dimise dal Consiglio regionale della Campania, in quanto eletto, all’unanimità dal Parlamento e su indicazione del Presidente della Repubblica Ciampi, membro laico del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, carica ricoperta fino al 2006. Nel novembre del 2007 ufficializzò il suo passaggio alla nuova formazione politica La Destra, guidata da Francesco Storace.
Al suo funerale, tenuto nella chiesta napoletana del Sacro Cuore al corso Vittorio Emanuele, il suo nome è riecheggiato tre volte tra i presenti al passaggio del feretro e in molti hanno omaggiato la salma col saluto romano.
“I figli ne ricordano il pubblico impegno, onorato per 50 anni con competenza e onestà, nel solco della tradizione politica trasmessagli da suo padre Carlo, console generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), e del suo storico segretario di partito, onorevole Giorgio Almirante”.