Chitarra Moderna – Intervista a Graziano Accinni


Chitarrista, Autore, arrangiatore e Produttore lucano, Graziano Accinni è conosciuto per la sua lunghissima collaborazione come chitarrista di Mango. Con Mango, ha partecipato dal 1985 al 2005 a tutti i lavori dell’artista lucano, sia in studio che dal vivo. Moltissime le sue apparizioni televisive in trasmissioni che hanno fatto la storia della TV come: Fantastico, Sanremo, Serata d’Onore con Pippo Baudo, il Principe Azzurro con Raffaella Carrà su Canale 5. Ha partecipato a più di dieci edizioni del Festivalbar, la più imponente rassegna estiva della canzone italiana ed internazionale. Con Mango ha inoltre partecipato al programma musicale cult della Tv italiana: International Doc Club ideato e realizzato da Renzo Arbore, Domenica In con Mara Venier, Disco Ring, Serata da Campioni a Sanremo e la finale di Miss Italia del 2002 con il grande successo di Mango “La Rondine” che lo consacrò in quell’anno tra i tre migliori chitarristi italiani insieme ad Andrea Braido (Vasco Rossi) e Federico Poggipollini (Ligabue). Nel corso della sua lunga carriera nel Pop, ha anche collaborato con altri nomi importanti della Musica Nazionale ed Internazionale. Tra cui spiccano: Mina che ha cantato un brano scritto da Lui nel 1995 inserito nell’album Pappa di Latte, e Miguel Bosè, con cui ha registrato l’album “Los Chicos no lloran” che ha venduto 7 milioni di dischi tra Spagna e America Latina.Tra gli artisti italiani spicca il nome di Lucio Dalla conosciuto a Bologna durante le registrazioni del disco di Mango “Adesso” suo è il testo di Bella d’Estate grande successo del 1987. Loredana Bertè sempre in studio in collaborazione con Mango, Rosario Di Bella, Laura Valente ex cantante dei Matia Bazar e Mariella Nava. In studio di registrazione ha lavorato con produttori di grande spessore quali Giusto Pio (Battiato,Alice) Greg Walsh (Lucio Battisti, Elton Jhon, Pink Floyd, Madonna)Mauro Malavasi(Bocelli, Dalla, Luca Carboni),Roberto Colombo(De Andrè, PFM, Banco del Mutuo Soccorso, M. Bosè, Antonella Ruggero) e compare al fianco di chitarristi di fama internazionale quali Dominic Miller(STING),David Rhodes(Peter Gabriel) Vicente Amigo dell’ambiente New Flamenco della Penisola Iberica. Nel campo dei Dj vanta due collaborazioni con Ringo attuale Vj e Dj di Rock Tv, Virgin Radio e l’Hollywood la più famosa Discoteca e “Ritmoteche” del Mondo con sede a Milano (CBS Production). Tra le grandi personalità con cui ha condiviso la sua discografia figura Jan Anderson il Leader dei Jethro Tull Rock Band che ha fatto la storia del Rock Progressive degli anni 70 per la realizzazione di Locomotive Breath con la cantautrice calabrese Alessia d’Andrea. Nella sua discografia compare anche il nome del grande trombettista Jazz Paolo Fresu in un lavoro della cantautrice Palma Fuccella…Dal 2003 ad oggi si occupa principalmente di ricercare e divulgare gli Antichi Repertori della Basilicata, sua terra d’origine. Importanti gli ultimi Tour internazionali con il suo Gruppo Gli Ethnos: in Europa e in Cina nel 2009 a Shanghai ed Hangzou e nel 2010 di nuovo a Shanghai per L’EXPO “Esposizione Universale di Shanghai 2010” insieme ad artisti del calibro di Uto Ughi, Ennio Morricone la Filarmonica della Scala ed altri in rappresentanza dell’Italia e della Regione Basilicata. Da ricordare inoltre, la partecipazione al Berlino Film Festival per la presentazione del Film Documentario “Uno Scatto nell’Agri” promosso dalla Regione Basilicata. Con il suo gruppo gli “Ethnos”, ha condiviso il palco con artisti internazionali: uno su tutti, Hevia il grande Musicista delle Asturias (Spagna) Moni Ovadia nel Film:Alma story di cui è autore delle musiche e il disco”Canti Randagi 2” edito dalla “Universal Music” dedicato a Fabrizio De Andre’ dove il gruppo”Graziano Accinni & Ethnos Trio” ha interpretato in dialetto Lucano il famoso brano di Faber ”ANDREA” insieme ad altri artisti della Musica Etnica Italiana:Elena Ledda(Sardegna),Riccardo Tesi e BandaItaliana (Toscana),Mario Incudine (Sicilia),Baraban (Lombardia),Bevano Est (Emilia Romagna),Pietrarsa-Mimmo Maglionico (Campania),La Sedon Salvadie (Friuli).Riguardo agli ultimi lavori,il chitarrista lucano ha inciso insieme al Gotha della Musica di Basilicata “Elettrico Lucano” con l’aiuto delle Istituzioni Regionali e nel 2013 con il P.O.Val D’Agri l’uscita del libro dedicato a tutti i musicisti lucani”Girovaghi Musicanti & Musicisti della Valle dell’Agri” scritto insieme a Teresa Armenti e Adamo De Stefano.Ancora Graziano Accinni collabora con Danilo Vignola ukulelista di Genzano di Lucania nell’Album” Ukulele Revolver” e nell’album” Live Lucania Libera” di Pietro Cirillo & Taranta lucania usciti nei mesi di aprile maggio 2014.Dal 2010 ad oggi collabora come direttore artistico ad alcuni importanti eventi sia in Val D’Agri che nel resto della Regione con i Festival’s:Notte della Tarantella Lucana all’interno del borgo di Guardia Perticara, Basilicata Three Worlds dedicato alla Cultura alla Musica e alla Moda che si svolge a Villa D’Agri(Potenza)ha collaborato per diversi anni con il Premio Heraclea rassegna estiva che si muove in quel di Policoro.Non in ultimo la partecipazione a tre edizioni del Premio Torre D’Argento sia con Mango che con le sue Ensemble: Terra Mater, Ethnos e Caterina Pontrandolfo Quintet che lo vede partecipe,insieme alla cantante, alla prima edizione della rassegna culturale La Luna e i Calanchi di Aliano.Tra gli ultimi impegni ricordiamo il convegno sulla Musica Popolare organizzato dal Conservatorio Gesualdo Da Venosa di Potenza in veste di relatore e ricercatore insieme ad altri esponenti della Musica Etnica Lucana tra cui il Cantore Antonio Infantino, il Prof. Nicola Scaldaferri (Etnomusicologo)e il Prof. Ferdinando Mirizzi (Università della Basilicata) nell’ottobre del 2016.Tribù Lucane è uno dei suoi ultimi progetti che tendono sempre a divulgare l’Identità Lucana nel mondo con sonorità decisamente più elettriche e attuali con il quale sta girando la Basilicata e il Sud Italia con concerti dal vivo. Nel 2018 dopo quasi cinque anni di ricerca il musicista di Moliterno dà alle stampe il lavoro titolato “Graziano Accinni Complesso Saloni da Barba e Matrimoni” dove mette in risalto tutta la musica dedicata a questo particolare genere i cui musicanti, dove lui ha attinto, hanno fatto ballare e gioire intere generazioni nei locali da ballo di tutta la Basilicata e regioni limitrofe. Il cd come tutti gli altri verrà poi divulgato in allegato facoltativo al Quotidiano La Nuova del Sud nell’estate dello stesso anno. Dall’ottobre del 2018,2019 e 2020 il chitarrista di Moliterno sta dando vita al progetto più di spessore del suo periodo etnico e popolare toccando con Canto Minimo chiese, cappelle, conventi, basiliche e cattedrali con un Recital di brani di matrice devozionale lucana tutti rigorosamente originali e arrangiati per sola chitarra e voce insieme al suo cantante che lo segue ormai da più dieci anni, il Cantore Giuseppe Forastiero originario di Sarconi(Potenza).”Canto Minimo” Non è solo un concerto in quanto tale, ma un momento di edificante viaggio dentro se stessi, occasione imperdibile per chiunque voglia apprendere qualcosa sulla Lucania inoltre, è il solo esempio di concerto in cui sono eseguiti brani esclusivamente di matrice devozionale lucana, mai realizzato, a memoria d´uomo nel territorio regionale e non solo. Un tributo al silenzio, all’essenzialità e all’interiorità. Nel 2020 e 2021 viene inserito nei libri dedicati a Miguel Bosè e Mina e nel dicembre 2021 riceve per la sua ricerca e divulgazione il Premio Unpli Nazionale ”Salva la Tua lingua locale” arrivando con la Basilicata al primo posto della Sezione Musica per finire all’inizio del 2023 da alle stampe insieme all’addetto culturale Rocco Stella di Sasso di Castalda(Pz) il lavoro dedicato alla Cultura dell’uva e del vino un progetto di respiro internazionale con all’interno liriche di Poeti e letterati quali: Alceo, Orazio Flacco, Li Bai, Hafez e Shakespeare con le sue musiche originali dal titolo: Viaggio dell’uva e del vino da Oriente a Occidente. 


W.M.: Benvenuto su WeeklyMagazine, ho il piacere di augurare con te questo nuovo spazio dedicato alla chitarra elettrica ed ai chitarristi. Ci racconti dei tuoi inizi musicali e come ti sei avvicinato al mondo della musica e della chitarra in particolare?

G.A.:I miei inizi musicali sulla chitarra risalgono a quando io avevo 8 anni perché in famiglia mio padre suonava chitarra e fisarmonica e anche mio nonno e 4 altri zii erano musicanti ad orecchio quindi alla fin fine non potevo che suonare questo strumento. Mio padre all’epoca fece comprare da un suo amico una piccola chitarra di liuteria a Trastevere in Roma con lo scopo di far avvicinare anche mia sorella ma alla fine ebbi io il sopravvento e quindi quella chitarra divenne mia con mio papà che mi insegnò i primi accordi con il famoso sol alla barbiere preso con il pollice e quindi subito dopo il re 7 e cosi via il do il la minore etc etc.ma la mia passione poi mi portò ad essere autodidatta e seguire i giovani capelloni che imperversavano negli anni 60 e 70 e soprattutto nella Gi.Fra del mio paese Moliterno spiavo i vari giovanotti che suonavano in chiesa e nel Gruppo Folk.Una scala qui un accordo da un altro e poi brani di matrice pop altri folk e qualche brano di chiesa piano piano riuscii ad imparare un po’ di cose riuscendo a suonare all’età di 12 anni nel Gruppo Folk del mio paese ma solo quando conobbi il famoso complesso di quei periodi insieme al batterista di quel gruppo I Gentleboys che era un grande musicofilo iniziai uno studio più serio della chitarra avendo Franco Canzoniero migliaia e migliaia di vinili di svariati generi che andavano dal Prog al Jazz dalla musica Etnica a quella più psichedelica passando per tantissimi chitarristi quali Larry Coryell, Al Di Meola, Jhon Mc laughlin e i vari Clapton. Jeff Bech, George Benson, Wes Montgomery, Paco De Lucia mi permisero di affinare il mio orecchio e addirittura mi fece conoscere il primissimo Pino Daniele un amore che ho conservato anche quando ho militato nella band di Mango e che tutt’ora prediligo suonare dal vivo insieme ai brani di Pino Mango riarrangiati per sola chitarra e voce.

W.M.: Chi sono stati i tuoi maestri?

G.A.:Ho avuto tantissimi maestri sia delle mie parti oltre a mio padre anche due personaggi della chitarra lucana Alberto De Michele e successivamente un certo Giancarlo Cracas un signore che adesso ha 70 anni ma che agli inizi andò a studiare a Milano con Franco Cerri e Sante Palumbo e a quei tempi non era assolutamente facile da una città come Potenza studiare con questi grandi professionisti. Ecco a parte De Michele che mi diede alcune nozioni di chitarra classica, con Cracas ho avuto modo di vedere un bel po’ di cose interessanti che andavano dal jazz al rock e alla chitarra da barbiere e da matrimoni. Lui spaziava su vari fronti ed era molto aperto alle varie culture tutte rigorosamente trasportate sulla chitarra con instancabile lavoro e dedizione. Sia Alberto che Giancarlo mi diedero ulteriori nozioni che con tante ore di esercizio riuscii a renderle un po’ più personali anche con l’aiuto dei live e dei matrimoni che erano allora l’unico mezzo per fare gavetta, poi dopo Potenza l’incontro con i fratelli Mango e con loro intraprendere la carriera da professionista.

W.M.: Sei stato il chitarrista storico del compianto Pino Mango, ci racconti di quel periodo e del ruolo che ricoprivi?

G.A.: Si sono stato per quasi 25 anni con Armando e Pino Mango dal 1980 al 2005 nei primi anni facevo gavetta con loro e quindi partecipavo ai provini qualcosa in quello che poi sarebbe diventato E’ pericoloso sporgersi primo lavoro dei Mango con la Fonit Cetra di via Meda a Milano e ricordo anche qualche provino per la Goggi e Shalpi se non ricordo male per L’io e les dopo 5 anni ci fu il grande successo di Mango con l’incontro tra il 1983/84 con Mogol che produsse Oro e successivamente Australia registrati ancora con i turnisti e arrangiatori milanesi l’equipe di solo lucani entrò in gioco sul finire del 1986 iniziai a registrare nei grandi studi proprio nel dicembre 1986 con Dal cuore in poi al Morning studio di Red Canzian con Renato Cantele come fonico e con la direzione artistica del Maestro Giusto Pio violinista e collaboratore di Franco Battiato. Solo nel 1987 registrammo con Mauro Malavasi un album intero e l’equipe era formata dai fratelli Mango da Me alle chitarre e Rocco Petruzzi alle programmazioni e alle tastiere. L’album Adesso andò subito in classifica con il singolo Bella D’Estate scritto insieme a Lucio Dalla e subito dopo intraprendemmo un lungo Tour in Italia e qualche data in Svizzera da maggio a ottobre facemmo tantissime date tra promozione e live fu una grande esperienza in quel periodo usavo un guitar synth della Roland Gr 700 e Gr 707 insieme a due Fender strato tant’è vero che il micro solo di Bella D’Estate è stato proprio suonato con la Roland .Nel singolo di successo oltre al brano di punta Bella D’Estate il B side era occupato dal brano Attimi in stile un po Donald Fagen con un mio solo nel finale con una chitarra molto rock/jazz che andò molto bene nelle radio dal vivo poi il solo era molto più lungo e viscerale. L’anno successivo intraprendemmo i provini per il lavoro che sarebbe poi diventato Inseguendo L’Aquila registrato allo Psyco studio di Claudio Dentes a Milano con un fonico eccezionale la famosa Marti Robertson e in quel disco compaio anche come collaboratore musicale e alla produzione, un po’ un lavoro fatto a 4 teste oltre ai vari musicisti quali: Paolo Costa al basso e Lele Melotti alla batteria allora conobbi molto bene anche uno dei più grandi programmatori a livello internazionale Max Costa fratello di Paolo, a seguire altri lavori come Sirtaki e la produzione più internazionale del 1992 l’album Come L’Acqua con all’interno a parte noi dell’equipe anche musicisti quali: Pino Palladino, Dominik Miller, Manu Katchè e Richard Galliano alla fisarmonica. nel corso degli anni fu un continuo in produzioni, dischi e live come Visto Cosi o l’album omonimo Mango quello di Giulietta per intenderci a seguire Disincanto che fu a mio avviso l’ultimo grandissimo successo di Mango con il singolo La Rondine, dopo Ti Porto In Africa e Ti Amo Cosi io lasciai la band qualche anno dopo che aveva lasciato anche il fratello autore e produttore Armando Mango poi dopo un po’ di anni la morte di Pino ha sconvolto tutti noi che eravamo ormai all’esterno del suo mondo fu solo dopo la morte che io intrapresi per riconoscenza a dedicargli un po’ del mio tempo con piccoli concerti e a mettere a disposizione del nostro pubblico il mio archivio privato con l’artista di Lagonegro. Alla fine mi preme dire che l’avventura con i Mango è stata una delle più gratificanti esperienze musicali che abbia mai vissuto alla pari solo insieme al mio gruppo Gli Ethnos sulla Musica Lucana e la mia ricerca sulle radici di un intero Popolo.

W.M.: Che strumentazione utilizzi abitualmente?

G.A.:Attualmente dal vivo con le mie Godin Acs Nylon uso un preamp della BBE a pedale e uno Strymon Time Line poi per altre produzioni ho un paio di Roland Vg 88 e di rado uso i vecchi Roland Gr 100,Gr 300 e Gr 700 insieme alle mie due Steinberger del 1987 e 1988 senza Trastrem serie GM. Sempre per produzioni un po’ più grosse ho un rack pieno di macchinette varie dai Lexicon alla Tc Electronic tipo G Force e poi un vecchio Rocktron Intellifex e poi ancora due Valve Fx della Digitech un pre Soldano e un Line 6 Filter Pro che mi piace un casino con tutti i suoni di una volta inclusi Mu-Tron III, Oberheim VCF, Moog, Oberheim, Sequential Circuits & ARP Synthesizers, Voice Box e tanti altri davvero una macchina molto creativa.

W.M.: Hai qualche routine quotidiana di esercizi per tenerti in forma?

G.A.: Certo mi alleno costantemente sia suonando cose Etniche molto veloci con il plettro che situazioni in Fingerpiking e alcune cose classiche con le Nylon 4 Godin una Ibanez e un po di chitarre artigianali senza marca e una Santochirico Modello Magna Grecia a mio nome, Lui è un liutaio originario di San Mauro Forte in provincia di Matera poi con le Steinberger mi diverto ad improvvisare con vari suoni e due Ampli Fender Hot Rod come ampli ho anche un Baroni Lab che mi ha regalato proprio Ugo Baroni un guru Italiano dell’amplificazione per chitarra che lavora con la sua azienda in Cina poi un vecchio Marshall a Rack con due Casse artigianali della Pearce con coni Celestion con cui mi diverto a smanettare con diversi pedali vintage.Ho anche l’onore di usare come endorser i Plettri dell’Essetipicks del grande Steve Tommasi anche Lui italiano conosciuto dai più grandi chitarristi del mondo di questa interessante scoperta devo ringraziare Egidio Maggio(Chitarra di Checco Zalone)che mi regalò un paio di questi Plettri che consiglio vivamente.

W.M.: A quali chitarristi ti sei ispirato?

G.A.: Di chitarristi a cui mi sono ispirato ce ne sono un bel po’ ad iniziare dai musicanti ad orecchio sia Lucani che delle regioni limitrofe a Sant’Arcangelo(Pz) c’era un certo Peppino Dora che suonava da paura a Moliterno un altro che si chiamava Marcello Garofalo e tutti e due erano barbieri e proprio dai barbieri ha attinto il lucano di Potenza Vittorio Camardese divenuto famoso dopo la sua morte per un video che lo vede insieme ad Arnoldo Foa su Rai uno dove mostra la sua tecnica molto evoluta del tapping molti decenni prima di Van Halen,Lui aveva evoluto la famosa tecnica alla Sampugnara che aveva attinto dai musicanti ad orecchio anche mio nonno ne era a conoscenza. Poi ho iniziato con il Blues e quindi ascoltando e suonando alla meglio gente come Muddy Wathers Jhon Mayall i vari Clapton un po di B.B. King degli italiani mettevo al primo posto Pino Daniele dell’epoca Blues un concerto memorabile fu quello del Pistoia Blues nel 1980 poi Toffoletti e il romano Roberto Ciotti,ma fu con il mio amico musicofilo Franco Canzoniero del mio paese che arrivai in tenera età a conoscere i miei preferiti Al Di Meola,Jhon Mc Laughlin e poi ancora Larry Coryell e anche Santana e passare negli anni 80 all’elettronica con i guitar Synth e quindi Robert Fripp, Andy Summer,Pat Metheny i Talking Heads con Adrian Belew e dopo ancora David Torn, Bill Frisell ma mi preme elencare anche dei chitarristi italiani: Danilo Rustici del periodo Prog, Riccardo Zappa, Franco Mussida e il chitarrista degli Area Paolo Tofani ma ne posso elencare ancora altri da cui ho preso qualcosa Jan Akkerman dei Focus, Tommy Bolin del periodo Billy Cobham o Jhon Tropea con Eumir Deodato vabbè mi fermo qui con Segovia, Julian Bream e Jhon Williams anche del periodo con gli Sky, Alirio Diaz e Oscar Ghiglia.

W.M.: Digitale e analogico: pareri…

G.A.: Mah!!! il problema per me non esiste ho usato di tutto, il suono è una magia che scaturisce da un preciso bisogno di comunicare con una specie di tavolozza di colori tonali, il problema non è freddo o caldo ma come li si inserisce nel contesto di un brano, anche con i Mango non c’era questo problema ma solo l’originalità degli intenti artistici e loro sapevano cosa volevano dalla loro musica e da tutti noi intorno, io con loro ho usato tutte le tipologie dal classico all’elettrico passando per i Synth e ai suoni più assurdi poche volte ho usato Fender o Gibson con Mango e i suoni un po’ più freddi trovavano una giusta dimensione all’interno dei loro brani.

W.M.: La figura del chitarrista oggi è mutata?

G.A. Oddio nel Pop di rado senti un solo o una sonorità particolare poi gli aggeggi tipo il Kemper hanno omologato tutto e tutti poi tanto virtuosismo e pochissima musica di quella che ti entra nelle orecchie e alcune volte ne fischi un riff una melodia una progressione armonica, tutti li a farti vedere come si suona ma nessuno che ti fa viaggiare con la mente o l’immaginazione penso che sia anche un problema di produzione mancano i produttori e cioè quelli che in fase di lavorazione di estrapolano il meglio del tuo talento a mio avviso mancano un bel po’ di figure che noi anni fa avevamo a disposizione che ti rompevano il (cazzo) fino allo sfinimento, però dopo ascoltavi il prodotto finale che non era figlio del tempo ma che a riascoltarlo era sempre fresco e alcune volte all’avanguardia come tanti dischi internazionali e italiani degli anni 80.

W.M.: Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali? Dal 2003 ti occupi principalmente di ricercare e divulgare gli Antichi Repertori della Basilicata, tua terra d’origine…Ci racconti?

G.A.: I miei ultimi progetti riguardano l’uscita di lavori come il disco di Canto Minimo una ricerca sul Devozionale Lucano e la Pietà Popolare con brani originali riadattati con l’ausilio di una chitarra classica e la voce del Cantore Lucano Giuseppe Forastiero con cui ho portato la Nostra Cultura fino in Cina. Di seguito uscirà un lavoro già ultimato da un anno “Graziano Accinni & Ethnos” Musiche dal Sud Italia dove si potranno ascoltare sette Tarantelle suonate con le classiche e l’ausilio dell’elettronica dei loop e di Synth bass che rappresenta un po’ la storia delle regioni dell’Antico Regno delle Due Sicilie in termini prettamente culturali e musicali non politici…

W.M.: Grazie per la disponibilità a questo spazio. Ti auguro tanta buona musica.