La scuola italiana al collasso: Il divario crescente tra istruzione per i ricchi e quella per i poveri!


Mentre le scuole riaprono, emergono problemi cronici accentuati dalla pandemia: la fragile situazione delle scuole pubbliche e il privilegio delle istituzioni private frequentate dai Vip.


La scuola dei poveri: Priorità alla protezione dei fragili.

Con l’inizio di un nuovo anno scolastico, l’Italia si ritrova a fronteggiare i soliti problemi, ulteriormente aggravati dalla pandemia. La scuola pubblica, da sempre fragile, è ora messa a dura prova dalla necessità di proteggere gli studenti fragili dal pericolo del Covid-19. La cronica situazione dei docenti, oltre a misure come l’uso delle mascherine, la didattica a distanza (DAD) e il distanziamento sociale sono ancora all’ordine del giorno nelle discussioni.

Le istituzioni si sono messe in moto per evitare una nuova chiusura delle scuole, consapevoli degli effetti disastrosi che la DAD ha avuto sulla salute psicologica dei giovani durante la pandemia. Il governo ha avviato un tavolo interministeriale per valutare le misure di prevenzione e monitorare l’evolversi della situazione epidemiologica. L’obiettivo dichiarato è evitare a tutti i costi un ritorno alla DAD, ma il timore di un aumento dei contagi rimane alto.

Tuttavia, la situazione non è rosea. Sebbene alcune regioni, come le Marche, abbiano investito in tecnologia per migliorare la qualità dell’aria nelle aule, molte scuole pubbliche in Italia affrontano problemi strutturali gravi. L’affollamento delle classi, la mancanza di spazi adeguati e il numero limitato di aule rappresentano ostacoli che influenzano negativamente la qualità dell’istruzione.

L’incertezza sulla gestione delle emergenze sanitarie nelle scuole è palpabile. La comunità scientifica chiede serenità, ma anche l’applicazione rigorosa di misure di sicurezza. Gli esperti concordano sul fatto che la priorità debba essere garantire la scuola in presenza, ma solo a condizione che ci siano misure efficaci per prevenire i contagi. La responsabilità individuale è fondamentale, ma le istituzioni devono garantire le risorse necessarie per proteggere gli studenti e il personale fragile.

La scuola dei ricchi: Un divario crescente.

Mentre la scuola pubblica cerca di sopravvivere alla pandemia, l’istruzione privata, frequentata dai figli dei Vip, offre un panorama completamente diverso. Le scuole private di prestigio sono l’opzione preferita per molte celebrità, offrendo un’istruzione di alta qualità a un costo elevato.

A Milano, ad esempio, la St. Louis International è una delle scuole più gettonate per i figli dei Vip, con rette che raggiungono i 12.000 euro l’anno, senza contare la mensa e la tassa d’iscrizione. Qui troviamo i figli di Chiara Ferragni, Bobo Vieri, e molte altre celebrità. A Roma, la scuola cattolica americana Marymount è altrettanto ambita, con rette da 12.000 a 24.000 euro l’anno. Mia, la figlia di Francesco Facchinetti e Alessia Marcuzzi, frequenta questa scuola.

Il divario tra l’istruzione per i ricchi e quella per i poveri è evidente. Le scuole private di prestigio offrono servizi e risorse che la scuola pubblica può solo sognare. Mentre i figli dei Vip godono di ampi campus e una vasta gamma di opportunità, molte scuole pubbliche devono affrontare problemi strutturali e finanziari.

In un momento in cui l’uguaglianza dovrebbe essere un obiettivo prioritario, il divario nell’istruzione è destinato a crescere. È imperativo che il governo e la società affrontino questa disparità educativa e lavorino per garantire a tutti i giovani l’accesso a un’istruzione di qualità, indipendentemente dallo status socioeconomico dei loro genitori. Solo allora potremo sperare in un futuro migliore per l’Italia.