La gatta sul Titanic


Oggi raccontiamo una storia in cui è difficile stabilire dove finisce la realtà e comincia la la leggenda. Il racconto piacerà sicuramente agli amanti dei gatti, i quali potrebbero scoprire una qualità poco nota dei felini. Si parla di una nave sfortunata, di un marinaio previdente e della sua gatta, la quale invece di fortuna ne ebbe molta.
La futuristica nave Titanic fu costruita nei cantieri di Belfast insieme alle gemelle Olympic e Britannic. Diciamo subito che fu una famiglia sfortunata, al pari del tristemente famoso RMS Lusitania: la Britannic fu requisita all’inizio della Prima guerra mondiale dalla Royal Navy e convertita in nave ospedale, per essere poi affondata nel 1916 da una mina navale tedesca nel mar Egeo. La Olympic fu l’unica a non affondare, ma nel suo curriculum ebbe tre collisioni con altre navi (tra cui quella che affondò la Nantucket causando la morte di tutto l’equipaggio), fu subì quattro attacchi di sommergibili tedeschi, due siluramenti andati a vuoto ma fu anche l’unica nave al mondo ad affondare un sommergibile, l’U-103 che dopo aver mancato il siluramento le permise di contrattaccare affondandolo con il cannone di bordo, causandogli anche una falla con una delle sue eliche. Fu un risultato eccezionale perché, di fatto, l’Olympic fu l’unica nave mercantile a riuscire ad affondare un sottomarino tedesco, conquistandosi così un’ottima reputazione.
Tornando all’RMS Titanic, essa fu definita inaffondabile (guarda a volte se stavano zitti…) grazie a una serie di innovazioni tecnologiche. Essa venne trasferita al porto di Southampton, dove giunse il 4 aprile 1912. Da lì il 10 aprile sarebbe partita per il suo viaggio inaugurale verso New York. In quei giorni la nave venne approvvigionata del necessario e, particolare poco noto e curioso, anche di una quantità di gatti che dovevano servire ad eliminare i topi che sempre sono presenti nelle stive delle grandi imbarcazioni. E qui comincia la storia della gatta Jenny.
Jenny era incinta e forse proprio per questo riceveva l’affetto e le attenzioni del fuochista Jim Mulholland che, oltre a coccole e carezze, non le faceva mai mancare il meglio delle rimanenze dei pasti dell’equipaggio. La gatta ricambiava tale affetto cercando sempre la sua compagnia e, dopo la nascita dei suoi cuccioli, solo a lui consentiva di avvicinarsi a loro. La presenza di Jenny è accertata dai ricordi di vari componenti dell’equipaggio che, dopo la tragedia, ricordarono anche gli eventi immediatamente precedenti la partenza, come la hostess Violet Jessop che citò addirittura la gatta nel suo libro di memorie precisando “che cercava continuamente l’approvazione di Jim e che ne riceveva in cambio una devozione totale”.
Il giorno prima della partenza, sotto gli occhi esterrefatti del fuochista, la gatta Jenny prese ad uno ad uno i suoi cuccioli e li fece scendere dalla nave trasportandoli sul molo. Jim Mulholland che era molto superstizioso, interpretò la cosa come un cattivo presagio. “Questa gatta deve sapere qualcosa che noi non sappiamo”, pare abbia detto ad alcuni suoi compagni di lavoro. L’uomo fece una breve riflessione e decise di abbandonare quella nave di cui ormai aveva paura. Dopo essersi fatto liquidare quanto gli era dovuto, scese dal Titanic e di lui si persero le tracce. Il giorno dopo, il 10 aprile 1912, “l’inaffondabile” salpò dal porto di Southampton con destinazione New York, dove come sappiamo non sarebbe mai arrivata essendosi attardata a farsi un tête-a-tête con la più grossa granita del pianeta.
La preveggenza della gatta Jenny dunque aveva salvato la vita al suo amico umano, trasmettendogli la convinzione che stava per accadere qualcosa di tremendo. Molto spesso abbiamo letto o ascoltato storie che ci inducono a credere che alcuni animali abbiano una particolare sensibilità nel prevedere i disastri. Ma in genere si tratta di fenomeni metereologici o comunque di eventi naturali per i quali è possibile che alcune specie animali abbiano una sensibilità paticolare verso campi elettromagnetici o altri elementi premonitori. In questo caso la tragedia fu la conseguenza di errori del comandante e dell’equipaggio, perciò saremmo più portati a credere ad una particolare dote innata dei gatti e sconosciuta all’uomo. In ogni caso, che si tratti di una coincidenza o di una improbabile capacità di leggere il futuro, il buon fuochista Jim Mulholland venne lautamente ricompensato per il suo affetto verso la gatta Jenny.