Sa Merixedda


La straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis, la donna che inventò l’alta moda in Sardegna.

Il Sarrabus è una zona della Sardegna situata nel sud-ovest dell’isola, prevalentemente montuosa, con bellissime coste che vanno dal Salto di Quirra al capo Carbonara e centri di importanza agricola e turistica, come Villasimius, Villaputzu, Burcei e Muravera. Proprio a Muravera l’11 giugno 1716 nasce Francesca Sulis, nota come “sa merixedda”, primogenita della famiglia più importante della zona. I festeggiamenti per la nascita e il battesimo sono fastosissimi, e la popolazione accorre per rendere omaggio alla famiglia e prendere pare alla sua gioia. Nonostante la morte precoce della madre, Francesca ebbe un’infanzia felice, circondata dall’affetto delle zie materne che pensano anche all’educazione della bimba. Circondata dall’amore dei fratelli e del padre, uomo colto, non particolarmente devoto ma risoluto a far sì che le figlie femmine possano circondarsi di libri e stimolare la propria intelligenza e creatività, insegnando loro allo stesso tempo il rispetto di chiunque, nobili signori o umili popolani. La famiglia Sulis ha una residenza a Cagliari, ed è qui, tra i colori della città che influenzeranno comunque la sua fantasia, che Francesca si incuriosisce a vedere la coltivazione dei bachi da seta.
La Sardegna è una terra meravigliosa, ingiustamente considerata chiusa e retriva, mentre è stata nei secoli forse la più avanzata in tema di emancipazione femminile: Eleonora d’Arborea fu giudice al tempo delle lotte tra genovesi e aragonesi per il dominio dell’Isola. Il suo fu forse il più illuminato governo ancora per molti secoli a venire. Le idee di emancipazione stuzzicano anche Francesca, che si appassiona alla moda e cerca di escogitare la maniera per alleggerire le vesti delle donne e renderle più eleganti e variopinte. Insieme alla sorella Lucia e all’amica Antonia, realizza abiti per le amiche e con audacia il suo stesso abito nuziale quando il padre la concede in moglie al giovane Pietro Sanna Lecca. Ogni cosa appare a portata di mano, e se il padre si è mostrato aperto nei suoi confronti, l’intelligente marito lo sarà ancora di più. I suoi progetti possono quindi realizzarsi: sarà la prima imprenditrice sarda, e l’origine benestante, pur se collocata nell’ambito della società settecentesca, le permise di realizzare un atelier che per moltissimi anni fu il punto di riferimento della moda di tutta l’isola, con non pochi estimatori anche sul continente.
La sua genialità colpì i contemporanei per la vivacità delle idee e la capacità di dare concretezza a progetti importanti per l’epoca. Non fu semplicemente una donna abile negli affari, capace di stare al passo con gli uomini nel settore della coltivazione del gelso e della produzione di ottima seta da esportare, ma una donna libera di esprimersi, mai sottoposta a prevaricazioni in quanto sia il padre che il marito, uomini di mentalità aperta, le fornirono sempre il loro appoggio. Creò corsi di formazione sartoriale per le giovani operaie e fondò scuole per dare una speranza ai più poveri.
Giunta alla fine della sua vita, diede disposizioni affinché i suoi beni, attraverso un legato testamentario, andassero in eredità alla popolazione e i suoi progetti le sopravvivessero. Colei che in Sardegna creò l’Alta moda e arrivò a vestire l’imperatrice Caterina di Russia, in pieno illuminismo fu ella stessa un faro illuminante del suo tempo.
A Muravera si trova il MIF, Museo dell’imprenditoria femminile intitolato a Sa Merixedda (la padroncina) Francesca, che ha come obiettivo il recupero dei mestieri antichi, organizza visite guidate, laboratori e seminari di studio.