“Enneatipi cinematografici”, l’interessante saggio di Raffaella Foggia


Il saggio “Enneatipi cinematografici” della psicologa e psicoterapeuta Raffaella Foggia viene così descritto dall’autrice: «Questo lavoro nasce dal desiderio di coniugare due mie passioni – il cinema e l’Enneagramma – e per permettere un primo approccio allo strumento dell’Enneagramma, grazie alla descrizione di alcuni personaggi cinematografici nei quali è possibile riconoscere quelle caratteristiche del nostro carattere e quegli automatismi che fanno parte di tutti noi, che ci limitano nelle nostre relazioni e nel nostro sviluppo personale». Il punto cardine dell’opera è quindi questo simbolo geometrico utilizzato in esoterismo e in psicologia, rappresentato da un cerchio che include un triangolo equilatero intersecante una figura a sei lati; i punti che toccano il cerchio sono numerati da uno a nove in senso orario e sono collegati da linee e frecce. L’autrice utilizza questo potente strumento di conoscenza per indagare la visione del mondo, le potenzialità e i limiti di una serie di personaggi cinematografici, maschili e femminili in egual misura, che incarnano uno dei nove Enneatipi descritti nell’Enneagramma. Attraverso queste analisi il lettore può riconoscere degli aspetti comuni al suo vissuto, può riflettere sulla sua esistenza e può anche trovare risposte ad alcune domande che bloccano il suo processo di crescita e di consapevolezza – «In psicologia, l’approccio immaginale, che ci può aiutare in questa liberazione prende avvio con la psicologia analitica di C. G. Jung, si sviluppa nella psicologia archetipica di J. Hillman e si adatta in modo perfetto all’Enneagramma che possiamo considerare un passe-partout in grado di aprire le porte della nostra cella, una mappa che può farci da guida nel nostro sviluppo personale, una sorta di catalizzatore che può favorire, se non avremo paura di farci toccare emozionalmente, la nostra crescita personale». Dopo aver fatto un’esauriente panoramica sull’Enneagramma e sui nove Enneatipi, l’autrice si sposta in ambito cinematografico e presenta il concetto di archetipo nel cinema; nell’ultima parte del saggio esplora i nove Enneatipi adattandoli al comportamento di particolari personaggi cinematografici. Vi è quindi, per esempio, Clarice Starling, protagonista femminile de “Il silenzio degli innocenti” di Jonathan Demme, appartenente al Tipo Uno: «Il tipo Uno è utilizzato per incarnare eroi virtuosi e semplici, caratterizzati da forza e moralità: sacerdoti, capi militari, riformatori sociali e rappresentati delle istituzioni e delle forze dell’ordine […] Per ciò che concerne i ruoli femminili, ci troviamo spesso davanti a donne intrepide, polemiche e castigatrici di uomini, che devono imporsi in modo rigido, a scapito della propria femminilità».

Casa Editrice: Edizioni Il Papavero
Genere: Saggio
Pagine: 174
Prezzo: 30,00 €

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Fonte:
Francesco Lavorino
Addetto Stampa Il Taccuino Ufficio Stampa